Psicologia e Vita. Regalatevi relazioni, e sarà un buon 2018

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RUBRICA – Primi giorni dell’anno: tempo di auguri, speranze, buoni propositi alla luce dei piccoli-grandi bilanci di fine 2017. E’ tutto un proliferare di aspettative rispetto a ciò che il destino o il Fato, come lo chiamavano gli antichi romani, ci riserverà. Ogni anno si ripete una sorta di rito collettivo in cui tutti noi ci raccomandiamo alla Sorte (nome, anche questo, da scrivere in maiuscolo perché originariamente indicava una divinità romana, proprio come il Fato, al quale persino Giove doveva sottostare). Insomma, cerchiamo di richiamare attorno a noi e ai nostri cari la benevolenza di quelle forze sulle quali non abbiamo nessun potere né margine d’intervento.

Operazione assolutamente comprensibile, soprattutto alla luce del fatto che, nella storia dell’uomo, qualsiasi collettività si è costruita anzitutto attorno all’esigenza di esorcizzare la paura dell’ignoto e della morte (come la riflessione di Nietzsche ha così chiaramente mostrato).

Ciò su cui noi oggi cerchiamo di concentrare l’attenzione è però un augurio diverso. L’augurio di riuscire ad intervenire in modo decisivo su quegli aspetti che, in qualche misura (differente da aspetto ad aspetto), da noi dipendono. Ossia, fatta salva la constatazione che tutti noi siamo esposti all’arbitrio del cieco caso, su molti aspetti della nostra vita abbiamo invece la possibilità di intervenire in modo decisivo, soprattutto laddove riusciamo a veder chiaro quello che ci muove e che cosa accade attorno a noi.

Mi riferisco, soprattutto, alle relazioni. Nello scorso articolo, alla luce di molte ricerche contemporanee che arrivano a conclusioni simili, abbiamo infatti osservato che una vita lunga e serena è legata soprattutto alla qualità delle relazioni e alla cura degli affetti. Destinare la nostre migliori risorse ed energie a mantenere un’attenzione sempre vigile su come trattiamo gli altri e come ci facciamo trattare è una delle ricette più semplici (a parole) e produttive che si possano immaginare. Attenzione ai fraintendimenti, però. Prendersi cura delle relazioni non vuol dire accettare indistintamente ciò che nelle relazioni accade, ma “sceglierlo”, “deciderlo”, sia con il proprio impegno attivo (costruendo spazi di condivisione, crescita, piacere, amore) che con la richiesta di una altrettanto impegnativa vicinanza da parte dei propri interlocutori. Crescere insieme vuol dire impegnarsi per il bene comune (o perlomeno del gruppo) e laddove questo impegno non è condiviso in misura equilibrata è difficile che si riesca a dare un senso allo stare insieme.

Questa è una regola universale delle relazioni. Che si tratti di un rapporto di coppia, un’amicizia o una semplice conoscenza (naturalmente in misura diversa) la reciproca dedizione di tempo, risorse ed attenzioni è decisiva per il benessere comune e per la solidità della relazione stessa. Laddove questa cura non c’è o è molto squilibrata, la relazione sarà destinata a morire.

L’augurio è quindi quello di spendere bene il vostro tempo, nella costruzione di affetti e amicizie importanti per voi, capaci di dare senso allo stare insieme. Vivere bene è anzitutto vivere insieme e sul modo di realizzare questa utopia sempre in gioco ognuno di noi è chiamato a mobilitare tutte le sue risorse.

Dott. Enrico Bassani
Psicologo – Psicoterapeuta
Via Leonardo da Vinci 15, Lecco
http://www.bassanipsicologo.it – info@bassanipsicologo.it – tel. 338.5816257

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