LECCO – “Il tema della salute mentale deve uscire dal contesto degli addetti ai lavori, deve diventare alla portata di tutti. Disagi e sofferenza psichica toccano oggi molte persone e per questo serve maggiore consapevolezza nella società ed un cambiamento da parte degli enti preposti”.
E’ con questi obiettivi, spiegati dal sindacalista Guerrino Donegà, che è nato a Lecco il Forum sulla Salute Mentale: un coordinamento aperto ai singoli cittadini, alle associazioni, alle cooperative e agli enti, ai sindacati e agli operatori per confrontarsi ed alimentare una cultura di sensibilità e attenzione del territorio su questa tematica ed apportare elementi di novità al trattamento dei pazienti, nell’ottica di migliorare l’assistenza nei loro confronti.
L’idea di costituire un forum è stata condivisa da un gruppo di circa 20 cittadini, a seguito del convegno a Lecco dello scorso 10 aprile tenuto dal dott. Peppe Dell’Acqua, direttore del Dipartimento di salute mentale di Trieste, uno dei più all’avanguardia in Italia.
“Ci sono figure molto diverse all’interno del forum – sottolinea Giacinta Papini, operatrice sociale – c’è chi ha avuto esperienza diretta perché paziente o familiare di una persona in terapia, ci sono operatori impegnati nell’assistenza. Il gruppo deve diventare punto di riferimento e di confronto per trovare soluzioni che possano migliorare l’attuale sistema”.
Diversi i punti sul quale, secondo i relatori del forum, si dovrebbe intervenire nel lecchese:
“Ci sono due tipi di criticità – denuncia Donegà – una di carattere strutturale e l’altra di carattere organizzativo. Abbiamo il Centro Psicosociale di Lecco che resta confinato nella palazzina del vecchio ospedale, tra calcinacci che cadono e lo sfratto che incomberà alla fine dell’anno, e il CRA di Bosisio traferito all’ospedale di Bellano per il rischio di crollo, con i pazienti costretti ad un passo indietro e quindi al ritorno ad un contesto ospedaliero. Dal punto di vista organizzativo, invece, manca una risposta pronta in caso di urgenze serali e nel weekend, quando i CPS chiudono e l’unica alternativa è quella del Pronto Soccorso. In altre realtà abbiamo altre risposte ed un CPS aperto 24 ore su 24 potrebbe essere una strada percorribile”.
Il Forum chiede cambiamenti anche riguardo al periodo di degenza ospedaliera: “Ci sono delle limitazioni ai pazienti nella comunicazione con l’esterno, per esempio non possono avere nelle proprie disponibilità un telefono cellulare, oppure guardare la televisione o lavorare al PC e le porte del reparto di Psichiatria restano chiuse a chiave. Sappiamo che il tutto è per ragioni organizzative, ma ci sono anche pazienti che non sono in fase acuta. Bisogna quindi chiedersi se questo è l’unico modello possibile o si possono sperimentare soluzioni già messe in campo da altri”.
“La bacchetta magica non può essere lo psicofarmaco – ribadisce Maria Andreotti –e il luogo di cura non può essere solo l’ospedale, ma il Centro Psicosociale deve essere punto di incontro e cambiamento. Quello della salute mentale è un tema che va portato nelle piazze perché ci riguarda tutti”.
Di tutto questo si parlerà alle 18 del 1 luglio, al centro sociale di Germanedo, quando il forum si presenterà e si costituirà ufficialmente.