Calolzio, piano scuole. I genitori protestano: “I bambini non sono numeri”

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CALOLZIO – I genitori bocciano il nuovo piano per la riorganizzazione scolastica calolziese, con la commissione servizi alla persona, cultura e scuola che, nella serata di lunedì, ha lasciato il posto ad un’agguerrita discussione fra la sessantina fra genitori, insegnanti e personale scolastico, presenti in aula consiliare, e l’amministrazione comunale, che al termine ha avallato la proposta di dilatare i tempi di discussione.

l'assessore Wilna De Flumeri
l’assessore Wilna De Flumeri

 

Non convince il piano di riorganizzazione dei plessi scolastici e ottimizzazione degli spazi messo appunto dalla giunta Valsecchi, in modo particolare dall’assessore Wilna De Flumeri, che, assicura, essere condiviso dal consiglio d’istituto; “l’obiettivo è di dare la possibilità ai bambini di frequentare le scuole nel proprio quartiere, tenendo conto del numero di alunni, delle tendenze demografiche, dei vincoli strutturali ed i costi di gestione delle strutture. Non dobbiamo dimenticare l’organico e il personale ATA insufficiente a coprire spazi ampi che di fatto non vengono riempiti. Non ci sono soppressioni, ma fusioni e accorpamenti di edifici”, ha esordito l’assessore.

l'assessore Paolo Cola durante la spiegazione dei trend
l’assessore Paolo Cola durante la spiegazione dei dati

 

I grafici ed i trend, illustrati dall’assessore Paolo Cola, parlano chiaro, c’è un calo nel numero di nascite annuali, accentuato dal fenomeno d’emigrazione degli immigrati, che dopo pochi anni di permanenza sul territorio lo lasciano per altre mete nord-europee. Ma i genitori e gli insegnanti non ci stanno; “i nostri bambini non sono dei numeri”, hanno fatto presente, sottolineando l’imposizione dall’altro di un piano, appreso solo tramite la stampa, “in cui non abbiamo avuto voce in merito alla stesura”.

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Quindi le critiche e le puntualizzazioni per ciascun plesso. Partendo dalla frazione di Foppenico, non convince il blocco delle iscrizioni alla scuola dell’infanzia della frazione per favorire quella di via Lavello, di fatto preludio della chiusura della prima nel corso di tre anni; “le scelte dei genitori sono fatte con cognizione di causa in previsione del futuro, l’asilo di Foppenico l’ha scelto mia figlia, al Lavello gli spazi sono ridotti e i bambini svolgono le varie attività sempre nella stessa classe” ha detto una mamma.

Anche in merito allo spostamento delle classi 4° e 5° presso la scuola secondaria Manzoni e la condivisione dello spazio mensa fra elementari e medie, che permetterebbe di “liberare” una delle due palazzine, non trova consensi; “si aspettano 5 anni per poter essere i grandi della scuola, perché i nostri figli devono perdersi questa cosa? – ha argomentato un genitore – Alle medie ci sono anche dei ripetenti 15enni… ricordatevi delle emozioni dei bambini che crescono, non toglietele, non ne avete il diritto”.

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Tesi del tutto simili anche in merito alla scuola di Sala, in cui l’asilo dovrebbe essere completamente trasferito nella scuola primaria di via Ausonia, dopo essere stata adattata ai bisogni dei più piccoli. Mentre anche i rappresentanti del Pascolo hanno palesato le proprie perplessità; “si vede che c’è un lavoro e un ragionamento, ma non c’è stato un confronto. Dobbiamo ragionare su sei comuni, non deve esserci attrito fra i plessi, serve, invece, una riflessione più ampia a livello di Valle San Martino”.

Flavio Nogara, in veste di genitore e abitante della frazione di Rossino
Flavio Nogara, in veste di genitore e abitante della frazione di Rossino

 

Presente, in qualità di genitore, anche il segretario provinciale Lega Nord, Flavio Nogara: “Siamo arrivati nuovamente ad affrontare tema scuola in maniera sbagliata, ci devono essere serate in cui raccogliere i contributi di tutti, gli assessori non conoscono le realtà di quartiere e l’offerta formativa non è uguale per tutte le scuole. A Rossino – la cui scuola è stata al centro di aspre polemiche e sulla quale non è previsto nessun intervento prima di gennaio quando si apriranno le iscrizioni- c’è la salvaguardia di un’identità, sappiamo che non avremo le iscrizioni sufficienti, non si fa nulla per rilanciare la frazione. I genitori hanno tanto da dire, andiamo avanti ma con tempi un po’ più lunghi”.

Alla luce delle critiche la commissione ha votato, unanime, alla dilatazione dei tempi di discussione parsa troppo frettolosa la convocazione di un consiglio comunale, che avrebbe dovuto approvare il piano, previsto per il prossimo 21 dicembre, ad appena sei giorni di distanza dal consiglio d’istituto, il 15, e solo tre dall’assemblea pubblica a Sala.

il sindaco Cesare Valsecchi
il sindaco Cesare Valsecchi

 

“Possiamo tranquillamente posticipare la discussione in consiglio comunale e trovare una soluzione migliore – ha detto il sindaco Cesare Valsecchi, precisando che-  comunque dovrà essere fatta prima del 16 gennaio quando inizieranno le nuove iscrizioni a scuola”.  Un piano che va rivisto, plasmato secondo le critiche ed i suggerimenti ricevuti, alla luce della disposizione, passata in sordina durante la discussione, di attivazione di 4 soli plessi per le nuove classi prime, ma soprattutto senza dimenticare che saranno i bambini e ragazzi a subirne le conseguenze o a beneficiare degli effetti.