CALOLZIO – Proteste non solo a Lecco per la formazione delle prime classi elementari: anche a Calolzio i genitori sono in subbuglio per la situazione riguardante le scuole delle frazioni di Rossino e Pascolo: per la prima, con sole 12 iscrizioni alla prima, è stata richiesta una deroga mentre la seconda rischia di ritrovarsi una maxi classe con 31 alunni.
Una situazione che ha provocato la reazione dei genitori della primaria di Pascolo che hanno diffuso una lettera di protesta spiegando le loro motivazioni:
“A seguito dell’incontro che noi genitori del Pascolo abbiamo avuto con Dirigente scolastico Valsecchi e telefonata all’assessore dell’istruzione De Flumeri, il giorno venerdì 24 marzo, noi genitori abbiamo ricostruito i fatti, come seguono.
Martedì 15 marzo incontro amministrazione comunale e dirigente scolastico. Scelta definita e condivisa: 2 sezioni alla scuola primaria del Pascolo e nessuna sezione a Rossino (8 iscritti residenti più 4 fuori residenti, 1 di Lecco, 1 di Caprino, 1 di Vercurago, 1 di Torre De Busi).
Il dirigente scolastico Valsecchi, a fronte dei numeri (meno di 15 iscritti) si prende la responsabilità della non apertura della classe di Rossino, a fronte di una doppia sezione alla scuola primaria del Pascolo con 31 iscritti (con la presenza di un bambino certificato, 2 bambini con bes, 25 bambini uscenti dalla scuola infanzia Pascolo che chiedono la continuità con la primaria).
Il dirigente scolastico Valsecchi convoca le famiglie di Rossino per il 18 marzo h 18.00. L’incontro viene annullato (a detta del dirigente scolastico dal Sindaco Valsecchi, a detta dell’Assessore De Flumeri dal Provveditore Volontè). Viene richiesto un incontro tra provveditore dr. Volontè, Sindaco Valsecchi, Assessore De Flumeri e Dirigente Scolastico Valsecchi. Il Provveditore Volontè conferisce la possibilità all’amministrazione comunale di prendere la decisione ultima, rispetto alla deroga della classe di Rossino e di definire un piano di riorganizzazione per 2017/18.
L’Assessore dell’istruzione De Flumeri lamenta il fatto che i numeri degli iscritti sono stati avuti solo il 16 marzo. Il 21 marzo è stato fatto l’incontro con il Provveditore e il 24 marzo la giunta con i consiglieri di maggioranza, dopo una discussione che non trova l’unanimità, arriva a decidere per la deroga della classe di Rossino e una sezione Pascolo.
Lo sguardo di noi genitori sulla vicenda è come segue. Innanzitutto i genitori non sono mai stati convocati e nemmeno sono stati messi a conoscenza della situazione, né prima dell’attuale decisione, né successivamente. Siamo stati informati per “vie traverse” e abbiamo quindi deciso di contattare le parti e fare chiarezza sulla situazione. E’ molto sgradevole anche solo questa poca partecipazione dei genitori, ed è sgradevole il fatto che sia stato fatto il tutto in prossimità delle vacanze di Pasqua.
La partecipazione delle famiglie al futuro dell’istituto comprensivo di Calolzio è fondamentale, visto che attualmente viene chiesto alle famiglie non solo un impegno di partecipazione, ma spesso un sostegno economico (vedi quest’anno il cosidetto “contributo volontario” richiesto, il sostegno di Associazione dei genitori Ali per la scuola, le varie vendite delle torte ecc.). Ci è stato richiesto di chiedere formalmente una convocazione al Sindaco, all’assessore De Flumeri, al Dirigente scolastico Valsecchi, quando è chiaro che la convocazione doveva venire da loro stessi nei nostri confronti, visto il disagio e la poca chiarezza con cui è stata affrontata la questione.
Tra l’altro ora il Dirigente scolastico sente la necessità di chiedere all’amministrazione comunale e al Sindaco Valsecchi di rispondere in modo responsabile sulla vicenda. Ma il Sindaco non sente il bisogno a quanto pare di convocare le famiglie visto che ha delegato le famiglie a chiedere la convocazione, costringendo le stesse a richiedere la lista dei 31 iscritti al dirigente scolastico (visto che queste informative sono in mano esclusivamente a scuola ed amministrazione). Inoltre è evidente come l’amministrazione comunale non abbia assolutamente ad oggi nessuna ipotesi rispetto al futuro dell’ istituto comprensivo per l’anno scolastico 2017/18. L’assessore De Flumeri era molto vaga e ha dichiarato che solo a giugno/luglio potranno fare qualche ipotesi.
Peccato che l’attuale situazione si sta presentando da diversi anni e nessuno (né dirigente scolastico, né provveditore, né amministrazione comunale) fino ad ora sia stato in grado di raccogliere la storia dell’istituto comprensivo (che precedentemente era formato da 2 circoli didattici), analizzarla a fondo (ad esempio come sono distribuite le ore di organico ecc.), incorniciarla nel quadro storico, culturale e sociale attuale e avanzare strategie in prospettiva. E’ chiaro come questa situazione sia stata vissuta sull’emergenza dei numeri ogni anno e al centro non sia mai stato discusso il benessere dei bambini. Attualmente abbiamo la scuola primaria del Pascolo con un numero di iscritti importante, e con una complessità di utenza altrettanto importante (bambini certificati, bambini con disagio socio culturale, bambini con bisogni educativi speciali –bes).
Nessuna ipotesi seria è stata fatta e condivisa tra dirigente scolastico, amministrazione comunale e Provveditore rispetto al “futuro” dell’istituto comprensivo (perché se così fosse, questa strategia sarebbe stata presa e portata avanti con serietà e non modificata nell’arco di poche ore!). Nessuno ha seriamente preso in carico i bisogni delle famiglie del Pascolo e delle altre scuole del comprensorio (ad esempio delle famiglie di Rossino) e ha cercato di coniugare in una soluzione che prendesse seriamente in considerazione quale tipo di educazione, apprendimento e cura fornire ai nostri bambini che stanno vivendo l’attuale società e realtà. Fino ad ora si è visto risolvere la situazione contrapponendo le famiglie di Rossino con le famiglie iscritte alla scuola del Pascolo.
Davvero una strategia poco raffinata, poco costruttiva, dove chi ne fa le spese sono i bambini! L’unico dato certo, spiegato a noi genitori, è stato che il Provveditore si è preso “la briga” di modificare il conteggio della divisione 100 bambini diviso 25 per classe risultato 4 classi e di aggiungere una classe. Crediamo sia una considerazione davvero limitata, poco esaustiva, che non tiene conto della complessità del bacino di utenza di Calolzio e limitrofi, che non tiene conto della complessità dell’istituto comprensivo (il più grande della Lombardia e forse di Italia), che non fa considerazioni sul tessuto sociale, che non fa riflessioni su quale tipo di attenzione vogliamo dare ai nostri bambini.
In tutta onesta da persone di un certo calibro culturale e di pensiero ci aspettiamo molto di più! Nessuno (Provveditore, Amministrazione comunale, dirigente scolastico) ha messo su un tavolo di lavoro con chiarezza e decisione se, ad esempio possa essere fattibile la possibilità di far vivere piccole realtà come Rossino e se fosse possibile (in termini economici, di organico, di desiderio di rendere viva anche piccole comunità montane caratteristiche del nostro territorio, ecc.), quali possibilità abbiamo per dirottare parte dell’utenza anche in queste realtà? Sono possibilità reali che le famiglie possano prendere in considerazione l’offerta formativa di queste scuole di “montagna”, vagliando pregi e difetti e possano decidere di “salire” piuttosto che stare nel centro? Oppure è un’opportunità irreale? E se fosse un’opportunità valida, la dirigenza del comprensivo e l’amministrazione del comune che tipo di politica e di presentazione alle famiglie può sostenere?
Nessuno (Provveditore, Amministrazione comunale, dirigente scolastico) ha nemmeno messo su un tavolo di lavoro altra ipotesi, ad esempio che queste piccole realtà non solo fattibili da sostenere e che realtà come scuola primaria Pascolo e altre debbano essere sostenute e valorizzate perché hanno numeri importanti, perché la nostra società attuale chiede ai nostri figli di incontrarsi con le diversità e di vivere in “spezzoni” di realtà più complesse, e di vivere la complessità dei giorni nostri e di imparare ad essere “persone” con competenze sociali e con un senso di cittadinanza ampio e allargato”.
Questo presuppone che tutte le risorse, i progetti vengano incanalati in questa direzione e che si possa permettere ai bambini di vivere la scuola non in classi da 28/30 bambini (difficili da contenere anche in una classe in termini di spazio!), ma che possano vivere una situazione di benessere, di apprendimento e cura alla persona reale. E che piccole realtà di montagna possano essere valorizzate e non sentirsi “morire” e abbandonate, possano essere risorsa per tutto il territorio, riconosciute come patrimonio, come identità, possano essere portate dentro il territorio e il territorio possa essere portate dentro queste piccole comunità. Qui serve la possibilità di vedere in modo creativo, nuove soluzioni altre (esempio fare di queste strutture dei centri laboratoriali, museali di forte aggregazione), sostenere da parte dell’amministrazione questi tipi di progetti , accompagnare le persone a questi possibili cambiamenti in modo non netto, ma in modo sostenibile, fattibile e possibile.
Nessuno (né amministrazione, né dirigenza scuola) si è presa questo compito con responsabilità e ancora una volta ci troviamo a vivere l’emergenza. Tutto ciò è sgradevole.
Noi genitori chiediamo che questo “pasticcio” creato da un così poco serio pensiero riflessivo da parte di Provveditore, Dirigente scolastico e amministrazione comunale, sia risolto facendosi carico (anche in modo oneroso) delle richieste della famiglie del Pascolo di due sezioni (la struttura ne ha possibilità e anche gli organici insegnanti sono presenti perché abbiamo due quinte uscenti) e che prendano con più seria considerazione l’impegno per l’anno prossimo. Non vediamo il motivo perché noi dovremmo fare le spese del fallimento del dialogo fra le dirigenze di scuola e comune. Siamo pronte a perseguire questa strada”.
Le famiglie del Pascolo