ARCI Lecco e Sondrio contro le mafie a seguito del caso del Circolo Farfallino

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“La ‘Ndrangheta si infiltra nei luoghi dell’antimafia per ripulirsi l’immagine”

Il Consiglio Direttivo: “Ci faremo promotori da subito sul territorio di ulteriori iniziative di informazione e formazione”

LECCO – È stata accolta da ARCI Lombardia, dietro iniziativa del Comitato Territoriale ARCI Lecco e Sondrio, la richiesta di porre il caso del Circolo Farfallino al centro del dibattuto politico regionale. Il “Farfallino”, circolo lecchese, è stato recentemente espulso dalla rete associativa del Comitato a seguito della comunicazione, arrivata dalla Prefettura, di un provvedimento antimafia.

Alla disamina dei fatti e alle conseguenti analisi ha poi fatto seguito, insieme all’indignazione e alla preoccupazione, un comunicato in cui si sottolineava un’ “offesa alla propria storia di realtà in prima fila contro le mafie”. Anche Arci Lecco e Sondrio si è associata al no secco da pronunciare contro tutte le mafie. L’associazione territoriale ha inoltre preso atto con apprensione dell’interesse mostrato dalla criminalità organizzata verso soggetti associativi che godono di una lunga storia di credibilità anche grazie alla lotta e al contrasto delle stesse mafie.

“La vicenda del Circolo Farfallino indica come la ‘Ndrangheta non intende riciclare, in questo caso, il proprio denaro sporco sfruttando il tessuto associativo di Arci Lecco Sondrio. Ci sembra, piuttosto, che usi la reputazione di luoghi dell’antimafia sociale, che le nostre realtà possono legittimamente vantare, per ripulire la loro immagine stringendo così legami di relazione dal basso e penetrando in questo modo il tessuto sociale stesso della comunità locale” fa sapere il Consiglio Direttivo di ARCI Lecco e Sondrio.

“Il nostro livello di preoccupazione sale poi, quando prendiamo atto dell’assuefazione e del
disinteresse circa l’invasività del fenomeno criminale mafioso nell’economia, nella politica e nell’associazionismo locale” prosegue la nota.

“Anche Arci Lecco e Sondrio, facendo eco ad Arci Lombardia, si offre come convinto alleato delle Autorità, delle Associazioni, dei corpi intermedi e di tutta quella parte sana della società civile che, con gesti concreti e costanti, intende fronteggiare senza sconti le organizzazioni criminali che imperversano sull’economia legale, sulla qualità della vita delle comunità, sulla rappresentanza e sulla nostra stessa democrazia.
Ci faremo promotori da subito sul territorio di ulteriori iniziative di informazione e formazione che possano permettere ai più di uscire dal torpore che porta troppo spesso a sottovalutare il fenomeno mafioso, coinvolgendo in primo luogo associazioni da sempre attente alla tematica” queste le parole forti che il Consiglio ha voluto rendere pubbliche.