Anche l’Anpi Lario Orientale ha preso parte questa mattina, domenica, alla commemorazione
“L’81° anniversario della battaglia di Nikolajewka ricorre mentre in molte terre, come in Palestina e in altre centinaia di stati, è in atto una terza guerra mondiale a pezzi”
COLICO – Anche la sezione Lario Orientale dell’Anpi ha partecipato questa mattina, domenica, alla commemorazione della battaglia di Nikolajewka per esprimere “vicinanza alle donne e gli uomini dell’associazione nazionale Alpini per ricordare il tragico epilogo della guerra d’invasione della Russia condotta dai nazifascisti e pagata a caro prezzo anche dai nostri alpini, mandati allo sbaraglio da una delirante pretesa di imperialismo e che con quella battaglia “tornarono a baita”, come ricordato dall’amico Foschini, Presidente della sezione Ana Alto Lario”.
In una nota, l’Anpi Lario Orientale ricorda come “moltissimi alpini, ritornati a casa ad esito della sanguinosa battaglia di Nikolajewka, hanno dato vita alle prime formazioni partigiane. Nei nostri territori, si è trattato soprattutto di alpini, con personaggi di primo piano quali Umberto Osio e Giovanni Battista Todeschini, Piero Magni, Mario Cerati, Galdino Pini, Alberto Varusio, Leopoldo Scalcini ‘Mina’ e altri alpini presenti nelle formazioni partigiane lecchesi”.
Non solo. Anpi ha voluto ricordare come l’81° anniversario della battaglia di Nikolajewka ricorre mentre in molte terre, come in Palestina e in altre centinaia di stati, “è in atto una terza guerra mondiale a pezzi: nel ribadire il diritto di tutti i popoli alla difesa anche in armi della propria sovranità, come Anpi ribadiamo che la pace è la condizione essenziale perché tutti i viventi, umani e non umani, possano vivere e, ancor più, perché esistano democrazia, giustizia ambientale e sociale, diritti umani e civili. La guerra per sua natura nega queste condizioni. E, necessariamente, se vogliamo la pace, dobbiamo voler dialogare con i nostri nemici e, come ricordato dal rappresentante nazionale Ana, gli alpini vogliono la pace, come scritto in una specifica lettera di alcuni premi Nobel per la pace. Grazie alle persone che hanno parlato a questa manifestazione, ricordando, con diversi accenti, questi concetti. Grazie a chi lotta ogni giorno per la pace!”