CALOLZIOCORTE – Le campane suonano a festa, per veder muoversi le lancette dell’orologio bisognerà aspettare ancora una settimana, ma il taglio del nastro che segna la fine dei lavori al campanile della chiesa in centro Calolzio è una festa.
“Quella del campanile è una tradizione secolare che vogliamo tenere viva- commenta il parroco, don Giancarlo Scarpellini -. La torre risale al 1200”. A febbraio 2017, invece, sono iniziati i lavori di ristrutturazione e restauro. Un iter che ha richiesto tre anni e 260 mila euro d’investimento. “180 mila sono già stati saldati grazie alla generosità della comunità – spiega il sacerdote -, per gli altri siamo certi che riceveremo ancora donazioni. E poi c’è la provvidenza, che ad ora si chiama mutuo in banca” scherza.
La banda suona, il sindaco Marco Ghezzi taglia il nastro e poi inizia lo scampanare. Il motore del meccanismo che muove le lancette degli orologi si è rotto proprio nei giorni scorsi: “Dobbiamo aspettare una settimana perché lo aggiustino” dice il sacerdote. Mentre il primo cittadino assicura un contributo comunale per la sistemazione.
Il corteo si sposta in oratorio per inaugurare anche la fine dei lavori di riqualificazione della palestra: 20 mila euro la somma richiesta per ritinteggiare, aggiungere un materassino e rimettere a nuovo i servizi igienici. “Metà sono stati stanziati dalla società sportiva Virtus – spiega il parroco – l’altra arriva dal Comune attraverso l’8% degli oneri di urbanizzazione secondari”.
Nei prossimi mesi l’attenzione si punterà al campo di calcio esterno. “Vogliamo installare un manto in sintetico e creare una striscia di parcheggi” spiega don Scarpellini.
Dal sindaco Marco Ghezzi, alla fine dei festeggiamenti, le rassicurazioni contro il coronavirus: “Le autorità hanno sotto controllo la situazione, per quanto la si possa governare. Evitiamo gli ambienti troppo affollati per qualche giorno e manteniamo la calma, valuteremo in base all’evolversi della situazione se annullare o meno le manifestazioni del carnevale”.