Originaria del Lago d’Iseo era venuta a vivere a Calolzio con il marito Silvio
Visita del sindaco e dell’assessore Balossi per gli auguri
CALOLZIO – Importante compleanno per Nonna Ines, festeggiata ieri, sabato, a Calolzio per i suoi 100 anni.
Nonna Ines, o meglio ‘la fornarina’ come la chiamavano a Foresto Sparso, il suo paese natale lungo il Lago d’Iseo dove lavorava al forno nel ‘prestino’ dei genitori, ha ricevuto la visita del sindaco di Marco Ghezzi e dell’assessore Tina Balossi. Accolti dalle figlie Marilena, Licia e Paola, a nome di tutti i calolziesi, hanno portato gli auguri alla signora Ines.
“Il soprannome la fornarina e è stato di buon auspicio segnando un po’ tutta la sua vita – ricorda Balossi – incominciando dal primo incontro con Silvio, il ragazzo calolziese che, dietro suggerimento di un commilitone, andò a conoscere ‘la bella ragazza’ di Foresto Sparso. Quando giunse in paese, fu la prima persona che vide: stava fuori dalla Chiesa a distribuire immaginette. Silvio non ebbe dubbi e in seguito dirà: ‘Quando la idi capii che quella ragazza sarebbe stata la donna della mia vita!”. Infatti dopo pochi anni diventò sua moglie ed iniziarono la loro vita insieme qui a Calolzio”.
Ed è proprio qui, nel negozio alimentari e macelleria Mangili di via Fratelli Calvi che molti calolziesi l’hanno conosciuta e sono stati accolti con gentilezza. Nella sua lunga vita ci sono ricordi tristi e felici, amicizie forti, desideri realizzati, rimpianti e dolori…”tutto vissuto con coraggio e tanta fede”.
Ricordi di guerra con lo scampato pericolo in seguito ad una mitragliata di un aereo, il grande spavento le causò una settimana di febbre alta. Ricordi felici di quanto pensa alle scampagnate in montagna, ai viaggi in treno in compagnia dei genitori e dei suoi sette tra fratelli e sorelle per visitare musei e mostre.
“Ancora le si illuminano gli occhi al dolce ricordo del suo bellissimo abito di nozze confenzionato con un tessuto di seta ricavato dal telo di un paracadute – ricorda l’assessore Balossi – e poi ci sono le amicizie solide e durature come quella con Eleonora, la sua amica del cuore, una ragazza ebrea che le confezionò e le regalò una bambola di pezza”.
Ci sono desideri realizzati primo tra tutti la sua famiglia, formata da cnque figli, dieci nipoti e 9 pronipoti, e poi quel viaggio intrapreso da sola quando aveva 50 anni fino a Johannesburg in Sudafrica per raggiungere la figlia Marilena e la nipote.
C’è il grande rimpianto di non aver potuto proseguire gli studi dopo la terza avviamento perché doveva aiutare la sua numerosa famiglia, ma la passione per lo studio lha spinta a leggere molto e a scrivere poesie tra le quali una che si intitola ‘La bambola di pezza’ in ricordo del suo gioco preferito, e una che dice che lascia come testamento alla sua famiglia.
Ora la signora Ines si stupisce di essere arrivata a questa importante età, ha conservato il suo dolce sorriso e la sua gioiosità che viene accontentata con cioccolata, panna e gelato quasi giornalieri.
“Ha ancora molte esperienze da condividere con tutti coloro che le sono accanto e che la circondano con tanto affetto – dice Balossi – al momento di lasciarla dice ‘Voglio vivere, perché la vita merita di essere vissuta”. E questo sia un augurio per tutti noi. Auguri Nonna Ines!”