Calolzio. Nuovo centro visitatori per il giardino botanico di Villa de Ponti

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L’inaugurazione sabato scorso alla presenza del presidente Antonio Rusconi

Area polifunzionale per accogliere scuole, gruppi, turisti, cittadini, ma anche laboratori, attività culturali, corsi e visite guidate

CALOLZIOCORTE – Uno spazio precedentemente adibito a luogo istituzionale è stato trasformato, grazie a un finanziamento della Fondazione Comunitaria Lecchese, in un’area polifunzionale per accogliere scuole, gruppi, turisti e cittadini, ma anche laboratori, attività culturali, corsi e visite guidate.

La sala di Villa de Ponti crea un percorso di scoperta del parco in collegamento con l’esterno, per conoscere le peculiarità del giardino 365 giorni l’anno. Un’aula che restituisce i lavori svolti nelle ore di PCTO con l’istituto Lorenzo Rota negli ultimi quattro anni, attività che promuovono stili di vita sostenibili e rivitalizzano il collegamento con il tessuto socio-economico della Valle di questo sito. Uno spazio interattivo ma non multimediale.

Il Presidente della Comunità Montana Lario Orientale e Val San Martino, Antonio Rusconi, ha ringraziato la famiglia de Ponti per aver concesso, a suo tempo, la Villa, un bene prezioso per il territorio, da conservare e consegnare alle generazioni future. “Oggi, in una società frenetica, abbiamo sempre più bisogno del bello. In una realtà come questa, educare al bello non è solo una questione estetica, ma anche di cultura e di scienza”. Il presidente ha ricordato come la bellezza della natura, custodita in questo Giardino, possa ispirare e elevare lo spirito umano, portando a una maggiore sensibilità e consapevolezza, e quindi a una maggiore comprensione e compassione.

Gaspare de Ponti, a nome della famiglia de Ponti, ha ringraziato a sua volta tutti i collaboratori che ogni giorno si impegnano nel preservare la Villa e il Giardino: “A nome della mia famiglia, vi sono debitore per l’impegno che mettete per il mantenimento di un luogo che per me ha un valore affettivo enorme. Siamo tutti felici che voi riusciate a continuare quest’opera di vivificazione del Giardino, che permette alla città di respirare, ma anche a noi di crescere con voi”.

Gabriele Rinaldi, coordinatore scientifico del Giardino Botanico, ha fatto presente che il Giardino rappresenta un “giardino di comunità”, un contesto che ogni anno offre sempre più opportunità grazie alla sinergia tra pubblico, privati, volontari e associazioni. Un grazie è stato rivolto ai Volontari del Club Amici del Giardino, che, in relazione alle loro diverse inclinazioni e a diverso titolo, collaborano per l’apertura, la cura, la didattica e le foto artistiche. Ha sottolineato come lo spazio rappresenti un vero e proprio intreccio tra le vicende della famiglia de Ponti, dalle sue origini fino ai giorni nostri, e come sia considerato un’oasi verde importante all’interno della città lineare, offrendo uno spazio di natura e cultura per tutti.

Il nuovo Centro Visitatori svolge un ruolo fondamentale in questo contesto: è uno strumento pensato per rendere più accessibili e comprensibili i valori e la storia di questo luogo speciale, aiutando tutti a conoscere meglio il suo significato e il suo patrimonio. Gli spazi polifunzionali offrono la possibilità di svolgere attività didattico-educative, iniziative culturali, corsi ed eventi.

Dopo il taglio del nastro, i presenti si sono recati all’interno della sala per scoprire la storia del Giardino, i suoi personaggi e la sua flora, così come i progetti realizzati dagli studenti ed esperimenti semplici ma efficaci per conoscere le piante e i processi naturali.

Riccardo Angioletti, referente del Servizio di formazione all’autonomia, ha ringraziato la Comunità Montana per ospitare al Giardino Botanico il gruppo di persone di Artimedia, ormai da dieci anni, in quanto questa esperienza “dà la possibilità agli utenti di immergersi nella natura in un contesto in cui educhiamo i nostri lavoratori alla cura del verde e dove ci sentiamo coinvolti e responsabilizzati nel prenderci cura della salute di questo rigoglioso giardino. Villa De Ponti, inoltre, grazie alla consegna del compost naturale prodotto dai ragazzi nelle giornate di martedì, rappresenta un luogo di relazione e scambio con i cittadini”.

Larisa Monteggia, operatrice della Rete Orti Botanici di Lombardia, ha fatto presente che il Giardino Botanico è un luogo ideale per fare scienza, in cui è facile abbinare alla meraviglia iniziale del primo impatto la scoperta di aspetti nascosti delle piante, come i pigmenti vegetali e la fotosintesi, o anche la ricchezza della biodiversità presente in un quadrato di prato spontaneo.

Anna Bruna Frigerio, che da quest’anno è entrata a far parte dei Volontari del Club Amici del Giardino Botanico, si è resa disponibile per visite con scolaresche e gruppi nel Giardino dei Ponti e nell’aula didattica annessa. Dall’inizio dell’anno ha accompagnato, da sola o supportata da altri volontari, numerosi gruppi, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado, nonché gruppi di adulti. Il giardino è stato esplorato dagli studenti attraverso i sensi, sono stati creati erbari, realizzate schede di identità per singoli esemplari e si è discusso di biodiversità e sostenibilità. L’obiettivo principale era promuovere la conoscenza e l’apprezzamento per questo bene affinché possa essere tutelato.

I questionari di soddisfazione compilati successivamente dai partecipanti hanno mostrato risultati ampiamente positivi, incoraggiandoci a proseguire in questa direzione.

Anche Teresa Gambirasio, docente dell’Istituto Lorenzo Rota, ha sottolineato l’importanza dei percorsi intrapresi con le scuole superiori, in particolare nel periodo post covid.

Non da ultimo, Fabio Bonaiti, Coordinatore Scientifico dell’Ecomuseo Valle San Martino, ha ricordato che la Villa con il Giardino rappresentano il primo sito dell’Ecomuseo dove ha sede anche il Centro di Documentazione. Le attività al Giardino sono integrate con quelle di educazione al patrimonio territoriale che si aprono, nel circondario Valle San Martino, ad altri percorsi naturalistici e culturali.

Grazie al contributo concesso dalla Fondazione Comunitaria Lecchese, è in fase di preparazione un catalogo con le attività che si estenderanno anche lungo il fiume arrivando fino al Convento di Santa Maria del Lavello a Calolziocorte, al Civico Museo della Seta ABEGG di Garlate e al Convento di Santa Maria la Vite di Olginate, a cui si aggiungeranno numerose attività culturali.