A Lecco brilla una nuova pietra d’inciampo in ricordo di Emma Casati

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La posa in via Gramsci, davanti alla casa dell’operaia della Bonaiti deportata e uccisa dai nazifascisti

“Queste pietre, oggi, ci ricordano i valori fondanti della nostra comunità e ci guidato sulla giusta rotta”

LECCO – L’Associazione “Pio Galli”, in collaborazione con l’Anpi provinciale, in occasione dell’80° anniversario degli scioperi del 1944, ha voluto posare una pietra d’inciampo in memoria di Emma Casati, operaia della Bonaiti, deportata prima a Mauthausen poi ad Auschwitz e lì scomparsa, vittima dello sterminio nazista.

La cerimonia si è svolta stamattina, 18 maggio, presso la storica abitazione di Emma Casati, situata in via Gramsci 17, nel rione di San Giovanni, con la partecipazione dei ragazzi delle scuole lecchesi Bertacchi e Greppi. Emma venne arrestata insieme a tutti gli operai arrestati per gli scioperi di Lecco, cinque furono le donne lecchese deportate, lei fu l’unica che non fece ritorno.

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“Oggi abbiamo questa nuova pietra insieme ad altre due, quelle di Lino e Piero Ciceri in via Resegone, e le altre che metteremo in futuro nella nostra città. Possiamo leggere la storia attraverso le pietre e quelle strade comuni che tutti noi attraversiamo quotidianamente e che, persone come Emma, hanno attraversato prima di noi, ma che le curve storte della storia hanno portato in direzioni assurde delle quali ancora oggi ci vergogniamo – ha detto il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni -. Leggere la storia attraverso i sassi deve essere un impegno quotidiano, non retorico e quasi spontaneo, che ci deve richiamare ai valori che fondano la nostra comunità e la nostra democrazia. Queste pietre luccicano d’oro e se ci immaginassimo una mappa con queste pietre scintillanti credo assomiglierebbe molto a una mappa celeste, come quelle che aiutavano i navigatori a tenere la giusta rotta. Queste pietre, oggi, aiutano anche noi a tenere la giusta rotta nella nostra comunità, nel costruire il nostro futuro, nelle nostre scelte, locali, politiche, europee… Grazie a Emma e a tutti coloro che, come lei, hanno fatto la storia per noi”.

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Il sindaco ha poi ringraziato le studentesse e gli studenti lecchesi che hanno percorso il cammino di Emma Casati “riportandola a casa”. Il 22 maggio scorso, infatti, i ragazzi e le ragazze delle scuole superiori Bertacchi di Lecco e Greppi di Monticello sono partiti in un viaggio della memoria cercando di ricostruire il ricordo di Emma ripercorrendo i suoi passi a Mauthausen provando, per quando possibile, a immaginare le tremende sofferenze patite in quel luogo di morte. Sentimenti che sono stati tutti racchiusi in una serie di lettere molto profonde dedicate a Emma cercando così di riportarla a casa, dopo 80 anni, nella sua Lecco.

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Patrizia Milani, presidente dell’Anpi cittadina, ha espresso soddisfazione per la folta presenza di persone alla cerimonia: “Vedo tanti abitanti del quartiere e questo è molto importante perché questa pietra è un sogno di ciò che è accaduto tanti anni fa – ha detto -. Io spero che gli abitanti abbiano cura di questa pietra perché ricorda una donna semplice che ha avuto la forza di sfidare il nazifascismo pagando con la vita la sua scelta. Per noi, come Anpi, è importante lasciare dei semi di memoria” e chiedo agli abitanti del quartiere di accudire questa pietra per fare in modo che possa sempre luccicare”.

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