Cinquanta afghani, soprattutto famiglie, in arrivo sul territorio lecchese
Cabina di regia in Prefettura per gestirne l’accoglienza
LECCO – Mentre va a concludersi il ponte aereo italiano, con l’ultimo viaggio da Kabul, è iniziata l’accoglienza sui territori delle persone, in particolare collaboratori del contingente italiano, fuggite con la propria famiglia dal paese mediorientale ora nella mani dei talebani.
È stato finora preannunciato dalla Prefettura di Milano, in base alla ripartizione provinciale, l’arrivo nel lecchese di circa 50 cittadini afghani, in prevalenza di nuclei familiari, di cui 8 in arrivo già domani, che si aggiungeranno ai sette già accolti nei giorni scorsi ed ospitati ad Olginate e a Merate (qui l’articolo precedente).
E’ quanto emerso a conclusione del vertice presieduto dal prefetto di Lecco, Castrese De Rosa e a cui hanno partecipato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, insieme con l’assessore al Welfare, Emanuele Manzoni, il presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni e le rappresentanti della Comunità Montana Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino, Riviera, ente gestore del progetto SAI.
Un vertice, quello svolto in mattina, che è servito per condividere un piano territoriale di accoglienza dei cittadini afghani la cui gestione sarà affidata a una “cabina di regia” tra Prefettura, Comune e Distretto di Lecco che, spiegano, “stanno già mettendo in campo tutte le azioni necessarie ad ospitare le famiglie di rifugiati, con una distribuzione razionale e sostenibile tra più Comuni della provincia”.
“Non solo gli enti locali, ma anche enti del terzo settore o privati in questi giorni stanno manifestando la disponibilità ad offrire il proprio contributo per ospitare al meglio i cittadini afghani – aggiungono dalla prefettura – la cabina di regia dovrà, pertanto, canalizzare tutte le forze del territorio in un unico sistema di ospitalità che vede coinvolti non solo i centri di accoglienza straordinaria, ma anche l’intera rete SAI provinciale e ogni risorsa strumentale e professionale disponibile”.
Attualmente, i primi arrivi sono stati gestiti dalla Prefettura di Lecco attraverso gli ordinari canali del sistema di accoglienza (la rete dei CAS).
“Grazie alle intese che verranno stipulate nei prossimi giorni con i Comuni della provincia, tramite le proprie rappresentanze – fanno sapere le istituzioni – sarà ulteriormente facilitata la collocazione delle famiglie in contesti abitativi congeniali alle esigenze dei rispettivi componenti”.
A tal fine, il Prefetto di Lecco, così come il presidente del Distretto, ha inviato ai sindaci della provincia una circolare per stimolare l’attivazione dei canali di accoglienza e di integrazione che consentano di strutturare una rete idonea a garantire il più ampio inserimento dei rifugiati nelle comunità locali