Anche Lecco sarà a Roma per la manifestazione nazionale in difesa della Costituzione

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Da sinistra: Adriano Crisafi (Emergency), Enrico Avagnina (Anpi), Guerrino Donegà (Forum Salute Mentale), Diego Riva (Cgil Lecco), Olimpia Schiavone (Udi), Davide Ronzoni (Arci)
Da sinistra: Adriano Crisafi (Emergency), Enrico Avagnina (Anpi), Guerrino Donegà (Forum Salute Mentale), Diego Riva (Cgil Lecco), Olimpia Schiavone (Udi), Davide Ronzoni (Arci)

La mobilitazione lanciata dalla Cgil insieme a oltre 100 associazioni

Sabato 7 ottobre “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione”

LECCO – Una grande manifestazione nazionale per il lavoro degno, contro la precarietà, per la difesa e l’attuazione della Costituzione, contro l’autonomia differenziata e lo stravolgimento della nostra Repubblica parlamentare. “La Via Maestra. Insieme per la Costituzione” è la mobilitazione lanciata dalla Cgil insieme a oltre 100 associazioni per sabato 7 ottobre 2023 a Roma, prosecuzione del percorso avviato il 24 giugno scorso con l’iniziativa in difesa del diritto alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro.

La Costituzione italiana, nata dalla Resistenza, delinea un modello di democrazia basato su diritti civili e sociali che lo Stato ha il dovere primario di promuovere; per questo rivendichiamo che i diritti fondamentali sanciti nella nostra Carta tornino a essere pienamente riconosciuti e siano resi concretamente esigibili in tutto il Paese.

A preoccupare sono in particolare l’assenza di risposte sul lavoro povero e precario, le proposte di un fisco regressivo e amico degli evasori, la riduzione dei sostegni a chi è più debole (come avvenuto con l’abolizione del reddito di cittadinanza e come avviene con il reiterato attacco a chi soccorre vite umane in mare), la mancanza di politiche industriali attente alla transizione ecologica, gli attacchi al parlamentarismo e alla solidarietà nazionale, il disinteresse per la promozione di serie iniziative di Pace.

“I nostri valori sono radicalmente alternativi all’impianto ideologico del governo perché mettono al centro la persona. Se vogliamo cambiare le politiche dell’esecutivo in direzione di un nuovo modello di sviluppo sostenibile c’è bisogno che tutti i soggetti, singoli e associazioni, che si riconoscono nei principi di pari dignità e uguaglianza facciano sentire la propria voce. Noi continueremo a lottare finchè questo governo non ci ascolterà”.