Ats Brianza. Grande partecipazione al convegno sul tema delle Cure Palliative

Tempo di lettura: 3 minuti

Focus su aggiornamento normativo, formazione specialistica e innovazione digitale

Numerosi gli spunti di riflessione emersi

LECCO – Grande partecipazione al convegno organizzato dalla Vigilanza Sociosanitaria di Ats Brianza sul tema delle cure palliative, svoltosi il 20 ottobre. L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione per condividere nuove prassi e rafforzare la rete delle cure palliative.

Tra i principali spunti di riflessione emersi: l’urgenza di aggiornare normative e requisiti, una maggiore apertura a nuovi titoli di studio per elevare gli standard assistenziali, il potenziamento della formazione specifica, la regolamentazione della consulenza palliativa e la creazione di un sistema più smart, tecnologico e accessibile per la presa in carico, attraverso una piattaforma informatica di rete dedicata alle cure palliative.

Gli interventi della mattinata sono stati moderati dal dott. Alberto Lombardi, Direttore del Dipartimento Programmazione, Accreditamento e Acquisto delle Prestazioni Sanitarie e Sociosanitarie.

Dopo la presentazione dei dati sul contesto territoriale a cura del dott. Luca Cavalieri D’Oro, Direttore della Struttura di Epidemiologia, hanno offerto il loro prezioso contributo la dott.ssa Alessandra Casè, responsabile della Struttura di Vigilanza, insieme a dirigenti e operatori delle Rsa, dirigenti di Asst e rappresentanti degli erogatori di cure palliative domiciliari.

Il dott. Antonio Colaianni, Direttore Sociosanitario dell’Agenzia di Tutela della Salute della Brianza, ha portato i saluti della Direzione Strategica e ha moderato la tavola rotonda del pomeriggio.

Di seguito i temi trattati dai relatori:

  • “Come si muore in ATS Brianza? Quadro territoriale e focus su RSA e cure palliative” (Dr. Luca Cavalieri d’Oro): Analisi e stratificazione del territorio di ATS Brianza, trend di evoluzione demografica e Silver Tsunami Hazard.
  • “Osservazione, intuizione, sistematizzazione = presa in carico globale. Parla l’équipe di cure palliative” (Dr.ssa Francesca Galbiati).
  • “Identificazione precoce del bisogno di cure palliative” (Dr. Jacopo Tagliabue): Cure palliative e cure di fine vita; intercettare e riconoscere il bisogno della persona in età geriatrica e nel malato non oncologico attraverso gli strumenti NECPAL e SPICT; Simultaneous Care ed Early Palliative Care, Strumenti di comunicazione.
  • “Proporzionalità e Appropriatezza” (Dr.ssa Cristina Sandrini): Principi etici e approccio clinico, better practices nella terapia farmacologica e deprescribing, Documento congiunto sul fine vita dell’anziano in RSA, Necpal 4.0.
  • “Cosa è la morte in RSA?” (Dr. Davide Fumagalli, Dr.ssa Alice Barelli, Dr.ssa Paola Manzoni, ): Il privilegio della gestione degli aspetti umani. Ospite, caregiver, équipe – Un’esperienza sul campo dalla voce dell’èquipe: parlano il medico, l’infermiere e l’OSS.
  • “Contaminazione dei saperi: tanti setting che fanno rete”  (Dr. Luca Riva, Dr. Matteo Beretta): Cenni storici delle reti delle cure palliative, serie storiche che hanno portato alla strutturazione e all’arricchimento della rete locale di cure palliative sul territorio lecchese, che si domanda ora quale nuova “finestra” aprire per rispondere alle nuove tipologie di pazienti in cure palliative (non più solo oncologici, la fragilità geriatrica). “La virtù è una disposizione stabile che si acquisisce con l’esercizio”.
  • “Tavola rotonda: Voglio essere una finestra della tua casa”: condivisione di riflessioni pratiche su cosa può essere utile per rafforzare e radicare la cultura delle cure palliative nelle strutture sociosanitarie e sul territorio, con note di progettualità sulle possibili evoluzioni delle reti di cure palliative con l’ampliamento attivo alle RSA. Cure domiciliari.

Nelle conclusioni della tavola rotonda, il dott. Antonio Colaianni ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra Asst, Rsa ed Enti Locali, evidenziando il ruolo di Ats e della Vigilanza nel supportare gli erogatori e garantire la qualità delle cure rivolte alle persone fragili.

Tra i messaggi più significativi emersi, è stata evidenziata l’importanza delle relazioni, non solo tra operatore e paziente, ma anche all’interno delle organizzazioni e tra queste e le istituzioni.

La tavola rotonda si è conclusa con l’impegno di promuovere tavoli di lavoro volti a valorizzare le Reti Locali di Cure Palliative e, al contempo, a definire requisiti aggiornati per le Reti, le Rsa e gli Hospice, partendo dall’esperienza di chi opera quotidianamente nelle strutture e sul territorio, a contatto con pazienti e familiari nella fase più delicata della vita.