Pe Avis è una possibilità di efficientare i processi di arruolamento dei donatori
Il Presidente Avis di Regione Lombardia: “Va tutto a vantaggio del sistema donazionale e più in generale del Servizio Sanitario Nazionale”
MILANO – La medicina trasfusionale è stata accettata tra le attività di telemedicina. La Camera ha accolto la richiesta, dopo un iter lungo e travagliato.
La richiesta è stata sollecitata dal presidente di Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi, e raccolta tra gli emendamenti presentati dalla deputata Elena Carnevali, capogruppo Pd in Commissione Affari sociali. Ministero della Salute e Centro nazionale sangue si sono detti disponibili ad inserire nella telemedicina, tramite l’emendamento, le prestazioni relative all’accertamento delle idoneità della donazione, alla produzione, alla distribuzione e all’assegnazione del sangue e degli emocomponenti e alla diagnosi e cura della medicina trasfusionale, compresa la fase di follow-up dei donatori.
La rivoluzione è per Avis una possibilità per efficientare i processi di arruolamento dei donatori, sopperendo alla carenza di medici tramite le possibilità offerte dalla tecnologia della Telemedicina. Verrebbero conseguentemente implementati il numero degli slot a disposizione e le disponibilità di donazioni, avendo predisposto – tranne che per la prima visita – tutti gli adempimenti e attività sanitarie e amministrative necessarie prima della donazione.
L’obiettivo strategico raggiunto è per l’intero Sistema Sanitario Nazionale un tassello indispensabile affinché venga incrementato e potenziato il sistema di raccolta sangue e plasma, aumentando di riflesso anche la donazione che i centri di raccolta come Avis sono da sempre impegnati nell’assicurare e garantire, consolidando con il loro contributo l’autosufficienza del Sistema Sanitario Nazionale. Il passaggio in Senato di questo progetto, in tempi celeri, permetterà l’ufficiale partenza dello stesso.
“Sono molto soddisfatto dell’azione messa in atto, perché risponde alla necessità e all’urgenza di normare questo aspetto, il quale va tutto a vantaggio del sistema donazionale e più in generale del Servizio Sanitario Nazionale, in perfetta armonia con le pratiche in atto in ambito di Telemedicina e del Fascicolo Sanitario Elettronico – ha commentato il Presidente di Avis Regionale Lombardia, Oscar Bianchi – Dal canto nostro, con questo provvedimento possiamo dare corso alle nostre progettualità di applicazione della telemedicina nel processo di reclutamento del donatore. Grazie a questo nuovo progetto possiamo consolidare ancora più l’autosufficienza che ha da sempre permesso ad Avis di portare avanti la propria attività, facendo completo affidamento su uno staff competente ed efficientemente organizzato e sulla famiglia di donatori che rappresentano una delle principali forze motrici dell’Associazione”.