Lecco: 38mila euro per la Casa sulla Roccia, nuovo obiettivo del Tagme

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La nuova sfida dell’associazione lecchese che sostiene la missione di Padre Donghi in Guinea Bissau

Il 4 maggio, al Salottone di San Giovanni, una cena benefica per raccogliere fondi

LECCO – L’associazione lecchese Tagme – Diamoci da fare è chiamata a compiere un piccolo miracolo. Questa volta l’asticella è stata posta molto in alto ma il gruppo, come già dimostrato in passato, non ha certo paura delle sfide.

In fondo, per realizzare i sogni, bisogna puntare in alto specialmente se si tratta di dare una possibilità a coloro che hanno sempre vissuto “in salita”. La “Casa sulla Roccia” nasce proprio da queste premesse.

La Casa sulla Roccia

Obiettivo del progetto è la ristrutturazione di uno degli edifici principali della missione di Bubake (Guinea Bissau) in cui hanno sede un salone per 150 persone, una biblioteca – sala informatica, la ‘fabbrica di ghiaccioli’ e il miglioramento degli impianti e annessi, per meglio servire la comunità locale. In questi anni la comunità sta crescendo nel cammino della corresponsabilità economica. Il salone sarà una fonte di reddito, attraverso l’affitto richiesto ai diversi gruppi e associazioni, che verrà utilizzato per l’autofinanziamento. La sala informatica (già funzionante da quattro anni) continuerà ad essere un centro di formazione importante e qualificato nella formazione informatica per preparare i giovani alle sfide del mondo contemporaneo. La fabbrica dei ghiaccioli, in questi anni, è un tentativo di formare i giovani nella piccola imprenditoria (il gruppo giovani della comunità, circa un centinaio di ragazzi, produce ghiaccioli da vendere, per sostenere tutte le spese che devono affrontare durante l’anno e imparare a responsabilizzarsi).

I destinatari del progetto

Con la realizzazione di quest’opera di ammodernamento la comunità cristiana e la società civile avranno a disposizione un ambiente accogliente e organizzato per incontri di formazione religiosa e civile e possibilità di crescita. La struttura, si prevede, potrà accogliere dalle 50 alle 200 persone. La situazione dell’arcipelago fa sì che questo sia l’unico spazio di incontro. Beneficiari diretti del progetto: la comunità della missione, cioè 600 bambini; 500 adulti; 15 famiglie. Beneficiari indiretti del progetto: 25.000 persone tra bambini, giovani, adulti e anziani.

L’obiettivo è raccogliere 38 mila euro

La Fondazione Pime Onlus ha già stanziato 30 mila euro. L’associazione “Tagme – Diamoci da fare” deve raccogliere 38 mila euro.

  • Personale (5 operai specializzati e 5 apprendisti ) 3.450 €
  • Materiale e attività (cemento, ferro per armature, attrezzi vari, impianto elettrico ed idraulico, pittura) 8.100 €
  • Costruzioni 41.880 €
  • Altre spese (spese di viaggio, vitto e alloggio, trasporto materiale) 14.570 €

Il volto dell’associazione Tagme

“Le nostre attività sono iniziate da quando Padre Roberto Donghi, missionario del Pime, è partito per la Guinea Bissau e noi, rimasti in contatto con lui, abbiamo deciso di fare qualcosa di concreto per aiutarlo. L’Associazione ‘Tagme – Diamoci da fare’ si impegna a tenere informati i sostenitori del progetto e garantire i contatti con Padre Roberto e i suoi collaboratori. Per ulteriori informazioni è possibile contattare l’associazione via e-mail all’indirizzo info.tagme@alice.it, al numero 335 7568597 o tramite la nostra pagina Facebook“.

Come sostenere la “Casa sulla Roccia”

Padre Roberto Donghi

Il responsabile del progetto è il lecchese, originario del rione di San Giovanni, Padre Roberto Donghi. Missionario del Pime e, dal 2003, lavora in Guinea Bissau. Fino al 2009, risiede nella missione di Catiò occupandosi in particolare dei progetti delle scuole e delle cooperative per la coltivazione del riso. Da aprile 2011 si trova nella missione di Bubaque, sulle isole Bijagos.

E’ possibile sostenere il progetto:

  • Tramite bonifico bancario : IBAN: IT39 T052 1651 0000 0000 0005 454  c/c Credito Valtellinese intestato a TAGME – DIAMOCI DA FARE. Causale: “La Casa sulla Roccia”
  • Tramite assegno bancario intestato a Tagme Diamoci da Fare (da consegnare a un referente dell’Associazione)
  • Per la modalità di versamento con possibilità di detrazione fiscale, la invitiamo a contattarci per avere le informazioni necessarie

Tutti a cena al Salottone di San Giovanni

L’appuntamento è sabato 4 maggio alle 19.30 al Salottone Arcobaleno di San Giovanni (via Invernizzi a Lecco). Il contributo per la cena è di 25 euro (gratis per i bambini sotto i dieci anni d’età). Il ricavato sosterrà il nuovo importante progetto. I posti sono limitati, per partecipare è necessario prenotarsi ai seguenti contatti entro il 26 aprile: 331 9819838 (Sara); 335 7568597 (Giorgio); info.tagme@alice.it.

La Guinea Bissau

La Guinea Bissau è un Paese dell’area del Golfo di Guinea. Ha una popolazione di 1.700.000 abitanti (stima ONU 2007) senza contare il numero significativo di guineensi che vivono all’estero come immigrati. La Guinea Bissau è tra i 6 paesi più poveri del mondo: l’88% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno, ha una mortalità infantile (IMR) di 102 per mille, una speranza di vita di 47 anni.

L’analfabetismo raggiunge il 58% degli adulti, di cui 72% sono donne. Solo il 2% della popolazione rurale e il 30% della popolazione urbana hanno accesso all’acqua e a latrine igienicamente soddisfacenti (Unicef, 2000). Le risorse del Paese sono essenzialmente agricole, la percentuale della terra coltivata è l’8% e l’80% della popolazione vive nelle aree rurali.  La Guinea è una Repubblica democratica, il presidente è eletto ogni 5 anni e il Governo è presieduto dal Primo Ministro. Il Paese è tuttora caratterizzato da una situazione di forte instabilità politica.

L’arcipelago delle Bijagós e la missione del Pime

Nell’Oceano Atlantico, di fronte alle coste della Guinea-Bissau, si estende l’arcipelago delle Bijagós. Novanta isole incontaminate e bellissime di cui solo una quarantina con una superficie relativamente importante. In queste isole, non esistono collegamenti aerei o marittimi con la terra ferma e per raggiungerle è necessario affidarsi a imbarcazioni a motore e navigare per ore, sfidando a volte gli umori dell’oceano.

Sono 25.000 gli abitanti sparsi in questo vasto territorio e il compito dei missionari del Pime, è quello di raggiungere gli sperduti villaggi e le Comunità Bijagos, portando avanti un lavoro sociale nell’ambito della scuola, della salute, dell’agricoltura, annunciando così il Vangelo che cambia la vita. L’isola di Bubake è il punto di riferimento a livello amministrativo. Nell’isola ci sono l’unico ospedale, il liceo, alcune attività commerciali per tutto l’arcipelago. Anche la comunità cristiana ha il suo punto di riferimento e le sue strutture nell’isola di Bubake, da dove poi si parte per servire le altre isole.