Si ingrandisce il “Patto territoriale per l’inclusione”: ora sono 15 soggetti a farne parte
Presentata “Lecco Incontra” per portare a conoscenza di senzatetto e cittadini i servizi offerti dalla rete associativa di cui il Comune di Lecco è capofila
LECCO – “In Italia 100 mila persone sono considerate senza dimora. Un fenomeno in costante aumento, di cui recentemente si è discusso in Parlamento, in particolare sulla possibilità di permettere in forma sperimentale a questi soggetti di poter accedere al servizio sanitario nazionale. Un fenomeno che tocca da vicino le istituzioni e i membri delle nostre comunità”. Emanuele Manzoni, assessore al Welfare del Comune di Lecco, ha descritto una fotografia critica a livello nazionale di una questione, quella dei senzatetto, che tocca da vicino anche il capoluogo e tutto il territorio lecchese.
In particolare a Lecco risultano essere in media 10-12 le persone che pernottano all’aperto (tenendo conto dei dati raccolti dall’unità di strada su base annua), in un’età compresa tra i 20 ai 65 anni, soprattutto uomini adulti, una percentuale di questi stranieri.
Una situazione per cui l’Amministrazione comunale e le associazioni locali si sono unite siglando il “Patto territoriale per l’inclusione”, una rete che si ingrandita arrivando a comprendere 15 soggetti. La Commissione Consiliare III “Servizi sociali – casa e lavoro – politiche per l’integrazione – politiche per l’infanzia e la famiglia” organizzata alla Casa della Carità di Lecco è stata occasione per portare a conoscenza delle attività svolte in coordinamento da queste realtà.
“Ringrazio tutti i firmatari del patto – ha continuato Manzoni – realizzato sinergicamente dal Comune di Lecco, ente capofila, e dall’Ambito di Lecco. Il lavoro che stiamo svolgendo sta rispondendo in maniera importante ai bisogni dei senza fissa dimora, benché il percorso di reinserimento risulti comunque complicato. Oltre al patto territoriale presentiamo “Lecco Incontra”, strumento che utilizzeremo per raccontare e mappare quali sono i servizi che mettiamo a disposizione, senza l’ambizione di presentarli come se fossero una bacchetta magica in grado di risolvere in un battibaleno tutti i problemi”.
A siglare l’intesa “per l’inclusione sociale e la realizzazione di interventi a contrasto della povertà estrema” Associazione Comunità “Il Gabbiano” ODV, Associazione Nazionale City Angels Italia ODV – Sezione di Lecco, Associazione Spazio Condiviso ASD APS, Caritas Ambrosiana – Caritas Decanale Lecco, Centro di Servizio per il Volontariato Monza Lecco Sondrio ETS, Comunità di Via Gaggio ODV, Corpo Italiano Soccorso Ordine di Malta (CISOM), Cooperativa Sociale l’Arcobaleno, CPA – Centro di Prima Accoglienza, Croce Rossa Italiana Comitato del Comprensorio Lecchese e di Lecco, Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze ASST Lecco, Famiglia Nuova Soc.Coop.Sociale Onlus, Servizio di Accoglienza e Integrazione, Servizio Sociale di Base – Comune di Lecco, Servizio Inclusione Sociale, Sportelli Sociali Territoriali – Ambito di Bellano e Ambito di Lecco.
Alcuni esponenti di queste associazioni sono intervenute, tra cui Anna Gualzetti, volontaria Caritas Lecco, associazione che ha scelto la Casa della Carità come luogo in cui tutti i servizi e le proposte potessero trovare spazio e concretizzarsi, essere rese visibili. “La chiamiamo casa perché non è solo l’erogazione di un servizio, ma un luogo dove chi fa l’operatore e le persone bisognose possano sentirsi accolti. Un luogo proiettato sempre più a essere d’incontro e non un’isola, visibile, abitato, in cui ci possa essere interlocuzione e che possa essere parte di un progetto che coinvolge l’intera città e il territorio circostante, come il patto territoriale. Attraverso lo stretto rapporto che Caritas (attiva dagli anni ’80) ha con le parrocchie, i volontari diventano sentinelle vicine alle persone, intercettando quei bisogni che non vengono subito alla luce”.
Si è poi espresso poi Luca Longoni, referente Percorsi di sviluppo di Comunità: “Il patto territoriale per l’inclusione sociale non è un semplice accordo, è un metodo di lavoro che coinvolge diversi soggetti, diversi pensieri, necessari per avere una fotografia più ampia di un fenomeno come quello della marginalità e avere più porte aperte verso queste persone, che ci obbligano a vederle e cercare soluzioni che non per forza andrebbero bene a noi, ad assumere uno sguardo inedito. Nel 2024 abbiamo ricevuto più di 50 segnalazioni. In particolare stiamo cercando di capire come affrontare la fase in cui le persone senza dimora entrano in un’età in cui l’aspetto sanitario comincia ad avere un’incidenza specifica, oltre ad affrontare la questione dipendenza da sostanze o da altro. Di queste persone alcune sono seguite in modo specifico dal servizio sociale”.
E’ toccato poi ad Alice Gritti del Servizio Inclusione Sociale: “Rispetto alla grave marginalità, interveniamo rispondendo alle situazioni di emergenza sociale legate alla quotidianità che possono insorgere all’improvviso come case inagibili e problematiche sanitarie che necessitano di un luogo di accoglienza, aspetti strettamente interconnessi al progetto della rete di cui siamo entrati a far parte”.
Ad aggregare i servizi delle associazioni che compongono il patto territoriale “Lecco Incontra” con lo scopo di fornire ascolto e supporto. A illustrare il materiale informativo Anna di Nardo dell’Impresa Sociale Consorzio Girasole: “Il dépliant è più dettagliato, mentre l’opuscolo è più piccolo, pensato per essere consultato dalle persone senza fissa dimora e anche dai cittadini, nell’ottica di sensibilizzare all’accoglienza e all’incontro, che possono sfogliarlo in modo semplice e veloce, con QR Code che rimanda a una mappa online. L’intento è di pianificare degli incontri per spiegare cosa c’è dietro a questo materiale, coinvolgendo l’ospedale e la Questura. Sarà possibile trovarlo sul sito dell’Impresa e anche in una sezione dedicata sul sito del Comune di Lecco”.
Accolte con entusiasmo le due iniziative dai consiglieri presenti che hanno sollevato anche alcune istanze a cui l’assessore al Welfare ha risposto dopo averle raccolte. “Il lavoro che vogliamo fare con “Lecco Ascolta” è sulla percezione, provare a mettere a disposizione di tutti uno strumento che faccia capire che esiste una rete e che alcune azioni si possono attivare, andando a sollecitare una riflessione sul tema della marginalità. Riceviamo diverse segnalazioni relative ai senza fissa dimora, alcune più rabbiose altre più premurose, attente, accorte. A mancare sul nostro territorio è più che altro un luogo dove possano pernottare (la Caritas ha per esempio una trentina di posti, ma alcuni sono destinati temporaneamente ai migranti mandati dalla Prefettura), però grazie al PNRR sono state messe a disposizione risorse per la Stazione di Posta in Via dell’Isola, spazio riservato agli utenti senza tetto che vivono in strada. Per quanto riguarda l’esistenza di una via fittizia che permetta di dare tutti i servizi connessi alla residenza alle persone senza dimora, il Comune di Lecco ne ha già una normata: si tratta di via Sogni di Gianni Rodari n. 1000. Inoltre come ente lavoriamo per ricostruire l’identità di alcune persone senza fissa dimora che non ce l’hanno o ne dichiarano tante”.