Prosegue la campagna vaccinale anti-Covid a Lecco
In tutto sono 313 gli operatori finora vaccinati. Oggi nuove iniezioni
LECCO – Dopo il ‘V Day’ del 27 dicembre scorso, ora anche a Lecco la campagna vaccinale anti-Covid sembra essere entrata finalmente nel vivo: lunedì, secondo i dati in possesso di ATS, sono stati 233 gli operatori dell’azienda ospedaliera di Lecco che si sono sottoposti a vaccino.
Complessivamente, i dipendenti finora vaccinati negli ospedali della provincia ammontano a 313. Oggi sono previste ulteriori vaccinazioni, si proseguirebbe ora a ritmo di 250 iniezioni al giorno fanno sapere dall’ASST, ma i numeri potrebbero essere incrementati, almeno questo è l’obiettivo dell’azienda ospedaliera.
Il piano annunciato dal direttore generale Paolo Favini, in occasione della storica giornata del 27 dicembre, prevedeva la conclusione del primo ciclo di vaccinazioni entro 20 giorni dal suo inizio, così da ripartire al 21° giorno con il richiamo.
L’azienda ospedaliera conta circa 3,9 mila dipendenti e le vaccinazioni sono su base volontaria. Buona, ci dicono dall’ospedale, sarebbe la risposta finora riscontrata sulla partecipazione alla campagna vaccinale.
A livello nazionale, la Lombardia resta indietro rispetto ad altre regioni, con l’11% delle somministrate (9,1 mila) rispetto alle dosi finora consegnate (80,5 mila).
Nella prima fase 10 mila persone da vaccinare
In tutto sono 10.564 le persone in provincia di Lecco che saranno interessate dai vaccini nella prima fase; agli operatori dell’azienda ospedaliera si aggiunge il personale delle altre strutture sanitarie, addetti e ospiti delle Rsa. Eccoli in numeri:
- AREU e Croci (personale soccorso) 1.658
- ASST 3.973
- ATS 150
- Medici di base 194
- Ospedali Privati 679
- RSA Ospiti 2.065
- RSA Operatori 1.935
Raggiunti i 700 morti per Covid nel lecchese
Nel frattempo è stato raggiunto ieri, lunedì, il funesto traguardo delle 700 vittime per Covid in provincia di Lecco. Sono 13,3 mila le persone residenti nel lecchese che hanno avuto a che fare con il virus dall’inizio dell’emergenza sanitaria. Rappresentano il 4% della popolazione.