Il picco dello scorso autunno e poi di nuovo la risalita dei casi tra febbraio e marzo
In un report dell’ATS dati e grafici sulla seconda e terza ondata del virus nel lecchese
LECCO – Dall’inizio della pandemia ad oggi, i casi di Covid che sono stati registrati in provincia di Lecco superano i 24,5 mila di cui 3,7 mila solo nel capoluogo.
Un aumento di casi che si è visto soprattutto con la seconda ondata, con i maggiori picchi registrati tra ottobre e novembre dello scorso anno, con oltre 350 casi giornalieri, e a metà marzo nella terza ondata, seppur inferiori rispetto a quelli dell’autunno e di poco superiori ai 200 casi. E’ quanto emerge da un report redatto dall’ATS Brianza che ha raccolto i dati relativi alle province di Monza e Lecco relativi all’emergenza pandemica.
Rispetto all’area del monzese, se “nella prima fase dell’epidemia (marzo-maggio 2020) i tassi di soggetti positivi al tampone erano più elevati in Provincia di Lecco, nella seconda ondata i tassi sono a lungo stati più elevati in Provincia di Monza e Brianza – scrive l’ATS nel report – Nel periodo più recente si mantiene un sostanziale allineamento dei tassi nelle due provincie”.
La seconda ondata ha visto una rapida discesa dei tassi di positività a dicembre lasciando spazio, spiegano dall’azienda sanitaria, “a valori dapprima altalenanti e poi progressivamente e decisamente in crescita da metà febbraio: i tassi sono aumentati raggiungendo e superando i valori di inizio anno”. Il picco dei positivi durante la terza ondata si è verificato il 13 marzo.
Ora, ormai da alcune settimane, il tasso di incidenza è rientrato sotto i valori di criticità. Nell’ultimo aggiornamento di ATS (16 maggio) solo 5 comuni del lecchese (3% della popolazione) superano la soglia degli oltre 250 nuovi casi settimanali ogni 100.000 abitanti.
L’età media dei contagiati
“Durante i mesi della prima ondata – spiega ATS – l’età media dei contagiati era di 70 anni, nei mesi estivi l’età media è stata più bassa anche in virtù del numero estremamente limitato di casi diagnosticati e nella seconda ondata si è stabilizzata sui 50 anni circa. A febbraio e marzo si apprezza un calo dei valori con successivo lieve rialzo in aprile, mentre a inizio maggio si evidenzia un calo marcato” .
Sono comunque gli over 60 i soggetti maggiormente interessati dai ricoveri anche in questa terza ondata della pandemia con punte più alte di ricoveri durante il mese di aprile.
Aprile è anche il mese con le maggiori dimissioni ospedaliere, fino a 31 pazienti dimessi in una sola giornata a inizio mese, valori simili (27-28 dimissioni in un giorno) si sono registrati a fine marzo e nei giorni a seguire.
Morti in ospedale
Per quanto riguarda le morti causate dal Covid nei reparti ospedalieri, il periodo più critico della seconda ondata in ASST (ospedali di Lecco e Merate) si è verificato tra novembre e inizio dicembre con picchi massimi fino a 6-7 decessi in una sola giornata.
La situazione è migliorata a gennaio e febbraio per poi peggiorare nuovamente a marzo, seppur con casi più contenuti rispetto all’autunno, con un picco di 8 morti una sola giornata a fine marzo.
I decessi totali in provincia di Lecco a causa del Covid sono 943.
Scuole e classi in quarantena
Uno degli aspetti dell’emergenza sanitaria che ricade sulle famiglie è la messa in quarantena degli studenti: il report di ATS riporta il periodo tra febbraio e maggio, con i valori più alti registrati a metà marzo quando si superavano le cento classi di studenti in quarantena di cui la maggior parte, oltre una cinquantina, si trattava di classi delle scuole superiori, seguite per numero dalle scuole primarie con una trentina di classi in isolamento.