Ad oggi, in Lombardia, nonostante l’afa e i turisti, non sono stati registrati picchi di attività legati all’emergenza caldo
A incidere la diversa situazione Covid e il meteo più instabile che ha regalato anche parentesi di piogge
MILANO – 28.424 chiamate contro le 31.875 registrate, sempre dal 1° giugno al 18 luglio del 2022. Sono numeri in discesa quelli registrati dalle sale operative regionali dell’emergenza urgenza di Soreu nell’ambito del monitoraggio dell’emergenza caldo. Un trend che conferma la stessa tendenza anche confrontando gli interventi per malori riconducibili anche alle alte temperature: 13.505 in questa prima parte d’estate contro i 15.250 raggiunti lo scorso anno, quando le alte temperature si erano accompagnate anche a un lungo e persistente stato di siccità.
I dati di Areu
Un dato di fatto confermato dalla stessa agenzia regionale per l’emergenza urgenza in un comunicato diffuso nelle scorse ore: “Nonostante l’incremento delle temperature stagionali e l’aumento dei flussi turistici determinati dalla stagione estiva, ad oggi non sono stati registrati picchi di attività in relazione al numero di chiamate giornaliere pervenute all’emergenza sanitaria (118) e al numero di interventi di soccorso sanitario effettuati sul territorio regionale per eventi classificati come “medico acuti”, la categoria dove sono compresi anche eventuali situazioni cliniche correlabili alle alte temperature (malori da caldo, colpi di calore)”.
Un anno diverso, almeno per due motivi
Due le particolari differenze (che si declinano poi in modalità e numeri differenti) rispetto allo scorso anno: “Nel mese di luglio del 2022 era presente una prevalenza di pazienti Covid positivi più alta rispetto a quest’anno (in regione Lombardia il 9 luglio 2022 si registrava un indice Rt Covid19 pari a 1.18, il 9 luglio 2023 lo stesso indice risulta essere pari a 0.85) – continuano i vertici di Areu -. Rispetto alle condizioni meteo, le temperature stabilmente alte dello scorso anno sono diverse da quanto registrato nelle ultime settimane, nelle quali si sono alternate giornate molto calde a giornate con precipitazioni intense, accompagnate da un conseguente calo delle temperature. Questa alternanza di condizioni meteo non ha dato gli stessi esiti dello scorso anno, in quanto mitiga gli effetti delle prolungate esposizioni al caldo che, se superiori ai 3 giorni consecutivi, possono contribuire ad aggravare situazioni patologiche preesistenti determinando l’eventuale ricorso all’emergenza urgenza sanitaria”.
L’attenzione ai “fragili”
Ad accusare maggiormente gli effetti dell’elevate temperature la categoria dei pazienti fragili, le persone anziane e/o pluripatologiche, con problematiche, solitamente intercettata dall’emergenza sanitaria attraverso la ricezione delle richieste di soccorso da parte delle Soreu, dal momento che le condizioni cliniche dei pazienti difficilmente sono compatibili con le possibilità e le modalità dell’autopresentazione in Pronto Soccorso. “Tali richieste possono esitare in un’ospedalizzazione a bordo di ambulanza o in una consulenza effettuata da un medico specialista di medicina d’urgenza, attraverso la Centrale Medica Integrata, che permette di diminuire gli accessi non necessari in Pronto Soccorso supportando il paziente con l’utilizzo della televisita e del consulto telefonico, atti a fornire le indicazioni cliniche più appropriate e ad evitare – ove possibile – il disagio di una movimentazione non necessaria”.