Ferragosto con tante presenze, “ma servono più servizi”

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Dadati: “Hotel pieni, ma alcuni B&B e case vacanze soffrono: la bolla post-Covid”

Severino Beri di Federalberghi chiede interventi concreti per migliorare l’offerta turistica e garantire ai visitatori un’accoglienza adeguata, “senza compromettere la qualità dei servizi”

LECCO – La stagione estiva sul lago va “a gonfie vele”. I turisti non mancano, soprattutto stranieri, americani in particolare, ma anche tanti dal Nord Europa, Australia, Sud Est Asiatico, Cina e Giappone. Praticamente pieni gli alberghi, con prenotazioni già confermate anche per le prossime settimane.

severino beri
Severino Beri

E’ ancora presto per fare un bilancio ma il settore è arrivato bene a Ferragosto, come conferma soddisfatto Severino Beri (Hotel Royal Victoria e Villa Cipressi di Varenna), presidente di Federalberghi Lecco: “Attualmente siamo quasi al 100% delle occupazioni, qualche camera è ancora libera ma abbiamo diverse prenotazioni, direi che siamo in linea con lo scorso anno, forse qualcosina in più, ma possiamo essere contenti di come sta andando la stagione”.

Una stagione che si è aperta nel segno del maltempo, come ricordato, che ha inciso più che altro sul turismo di prossimità e sulle visite degli escursionisti di giornata: “L’hôtellerie, in particolare quella a 4-5 stelle, non ha risentito dell’effetto maltempo, i turisti arrivati da lontano hanno mantenuto le prenotazioni. Il problema è stato più sentito dalla ristorazione, bar e chioschi, che hanno perso diverse settimane di lavoro a causa del brutto tempo che ha portato tante disdette da parte di turisti più vicini, provenienti da altre parti della Lombardia o dal nord Italia e degli escursionisti di giornata”.

Di fronte ad un’affluenza in crescita, Beri ha richiamato l’importanza di fare una riflessione seria: “E’ chiaro che bisogna decidere cosa si vuole fare e adeguare di conseguenza i servizi, dalla mobilità ai parcheggi, alle disponibilità di negozi, panetterie, bar e ristoranti di rimanere aperti in un periodo come questo, per molti ancora associato ad un momento di dovuto riposo. Se però arrivano i turisti e li vogliamo accogliere, bisogna offrire loro dei servizi efficienti che, ad oggi mancano. E’ una riflessione da fare a livello provinciale – ha proseguito Beri – e serve che, una volta deciso che direzione vogliamo prendere, dall’alto arrivino direttive ben precise a cui adeguarsi. Sono contrario alla parola overtourism, tanto utilizzata quest’estate: non c’è overtourism, ma una grande pressione che va gestita”.

Fabio Dadati

Un’analisi condivisa in parte da un altro albergatore, Fabio Dadati (Hotel Promessi Sposi a Malgrate), membro del Consiglio della Camera di Commercio Como-Lecco con delega proprio al Turismo: “Sicuramente non possiamo parlare di overtourism, le persone ci sono e concordo che vadano offerti servizi adeguanti ed efficienti, penso, per fare un esempio concreto, alla carenza di taxisti a Lecco, che rende difficoltoso a turisti – ma non solo – spostarsi al bisogno”.

Parlando delle presenze, Dadati ha sottolineato invece alcune ‘ombre’: “A Lecco non c’è il tutto esaurito, bene o male tutti hanno ancora disponibilità. E’ vero che ci sono parecchie prenotazioni last minute, se continuano sarà un ottimo Ferragosto, ma anche parlando con altri colleghi in molti rispetto allo scorso anno segnalano un calo delle presenze. Sul lago la situazione è diversa, ma quello è un mondo a parte, storicamente fruito da un turismo di lusso o comunque di fascia alta, se guardo ad altre località, come Lecco, la Brianza o anche la Valsassina, la situazione è diversa e non si può compararle”.

Dadati ha richiamato anche la ‘bolla’ delle case vacanze e dei Bed&Breakfast: “Soprattuto negli ultimi anni post Covid, a fronte di un boom del turismo, sono state aperte tantissime strutture di questo tipo, con il risultato che oggi tantissime sono vuote. E’ fisiologico che, aprendo tante attività, tutti nel settore lavorino un po’ meno: certo non affronteremo questa tendenza con rassegnazione, ma ognuno dovrà fare del suo meglio per le proprie responsabilità per contrastarla o meglio, perché la riduzione della quantità sia caratterizzata da un aumento della qualità” ha concluso.