Si stringono le maglie dell’accoglienza, tantissimi i comuni coinvolti
La maggioranza dei profughi si trova a Lecco (103), al secondo posto Merate (49)
LECCO – Sono 666 i profughi accolti in provincia di Lecco e cui si aggiungono 20 minori non accompagnati. Questi gli ultimi dati forniti dalla Prefettura di Lecco, che mostrano come le maglie della rete dell’accoglienza si stiano sempre più stringendo anche nella nostra provincia con numerosi cittadini che hanno aperto le porte delle loro case per accogliere chi sta scappando da una guerra sanguinosa.
Dalla Valsassina, al Meratese, dal Lago alla Brianza, la macchina si è messa in moto per rispondere a una esigenza che, giorno dopo giorno, diventa più pressante. Un’accoglienza capillare che coinvolge moltissimi comuni e che vede i privati in prima linea accanto ad alcune strutture pubbliche o parrocchiali. I numeri più consistenti, al momento, riguardano Lecco e Merate (103 e 49 persone). Nessuno dei profughi giunti nel Lecchese è stato inserito nella rete dei Centri di Accoglienza Straordinari (CAS).
Di una piccola parte delle 666 persone accolte (si tratta per la maggior parte di donne e bambini) sono stati raccolti anche i dati sul titolo di studio: 60 sono privi di titolo di studio; 30 hanno frequentato la scuola primaria; 37 la scuola secondaria di 1° grado; 42 la scuola secondaria di 2° grado; 52 sono laureati (11 in area sanitari, 1 in area scientifica, 10 in area tecnologica, 13 in area giuridico-economica, 5 in area umanistica, 7 in area sociale e 5 in altre aree di riferimento). Sono 454 i cittadini ucraini per cui non è disponibile l’informazione sul titolo di studio.