Il Covid sottrae posti in ospedale, ridotti gli interventi chiurgici

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Previsti fino ad un massimo di 166 posti Covid all’ospedale Manzoni, oggi ne sono occupati 136

Il Mandic per ora resta Covid Free. Chirurgia solo per oncologici e urgenze, 80 interventi in meno al mese

 

LECCO – Siamo ormai alla fase di allerta “4a”, ovvero la massima prevista dal piano regionale che era stato predisposto a dicembre per l’aumento dei posti letto per malati Covid negli ospedali: “A Lecco è previsto fino un massimo di 166 posti Covid che per ora, fortunatamente non si sono saturati” conferma il direttore generale dell’ASST di Lecco, Paolo Favini.

Sono al momento 136 le persone affette dal virus ricoverate all’ospedale cittadino, con una lievissima flessione (2 pazienti in meno) rispetto al bollettino di martedì: “Dei malati ricoverati, 12 sono stati sottoposti a Cpap e quattro di loro con un alto livello di assistenza respiratoria – spiega il dg – sono dieci invece i pazienti Covid in terapia intensiva, otto di loro non sono vaccinati e gli altri due non hanno completato il ciclo vaccinale con la terza dose, si sono fermati due vaccinazioni effettuate non recentemente”.

Per ora solo l’ospedale Manzoni è meta di ricoveri Covid mentre il Mandic di Merate resta Covid free: “Fino a quando? Finché riusciamo a reggere – sottolinea Favini – Certo non possiamo ignorare la pneumologia d’eccellenza di cui Merate dispone e se i posti su Lecco dovessero saturarsi allora è probabile che quel reparto torni ad essere hub Covid, come nella prima fase della pandemia, e di conseguenza anche alcuni posti letto dovranno esservi dedicati. Ad oggi Merate supporta l’attività di Lecco nei ricoveri non Covid”.

I posti letto ‘convertiti’ e meno interventi

Inevitabilmente, l’aumento dei pazienti ‘positivi’ in ospedale sottrae posti letto ad altre tipologie di pazienti:

“Abbiamo convertito 48 letto chirurgici e 36 posti di medicina generale – spiega il direttore – e abbiamo aperto ex novo 24 posti per sub acuti Covid, mantenendo 26 letti per sub acuti Covid free di cui 16 a Lecco e 10 a Merate”.

Paolo Favini, direttore dell’azienda ospedaliera

La Regione ha chiesto, come già accaduto nei precedenti momenti di piena delle ondate di pandemia, di rimodulare quei ricoveri programmabili e differibili e anche l’azienda ospedaliera di Lecco si è adeguata: “Abbiamo riprogrammato l’attività chirurgica – conferma il direttore – garantendo solo gli interventi dedicati ai pazienti oncologici e alle urgenze, comprese quelle dovute alle traumatologie”.

Sono circa un’ottantina in meno ogni mese gli interventi chirurgici in ospedale, rispetto ai 210 che venivano eseguiti nel periodo pre pandemia. Anche le infezioni tra il personale mettono alla prova l’organizzazione del lavoro, dei 117 operatori sanitari positivi, la metà sono infermieri.

“A differenza dei periodi di lockdown, quando la popolazione era a casa e quindi accadevano anche meno incidenti, questa volta non c’è alcuna flessione rispetto ai flussi di pazienti non Covid – fa notare Favini – e questo comporta uno sforzo importante da parte di tutta l’azienda che, ricordiamolo, è impegnata anche nella campagna di vaccinazione e nell’esecuzione dei tamponi”.

Vaccinazioni e tamponi

Nel frattempo prosegue l’attività di vaccinazione e Lecco resta al primo posto in Lombardia per percentuale di vaccinati, dalla prima alla terza dose.

Enorme è anche l’attività di elaborazione dei tamponi, oltre 6 mila in una sola settimana