Inizia la fase 3 del Fondo “Aiutiamoci” per contrastare le povertà ‘da Covid’

Tempo di lettura: 4 minuti

Dopo il sostegno agli ospedali e ai centri estivi, ora il contrasto alla povertà

La campagna ‘Aiutiamoci’ prosegue “e questa sarà la fase più lunga e difficile”

LECCO – In tutto quasi 6 milioni di euro: è il frutto delle donazioni arrivate da marzo alla campagna “Aiutiamoci” lanciata da Fondazione Comunitaria del Lecchese per l’emergenza Covid 19.

Di questi, 4,3 milioni sono stati impiegati a sostegno degli ospedali lecchesi, impegnati sul fronte della pandemia, oltre un milione di euro nella ‘seconda fase’ è stato destinato invece a giugno per la riapertura dei centri estivi e per la ripartenza dei servizi sociosanitari ed educativi, ed ora per il Fondo Aiutiamoci si apre una nuova fase su cui potrà già contare di circa 5,9 milioni di euro.

Nasce quindi il “Fondo Aiutiamoci – contrasto alle povertà” per contrastare quelle forme di disagio sociale, economico e non solo che il protrarsi della pandemia sta acuendo.

“Assistiamo a forme di normalizzazione della povertà, con uno «scivolamento» nella povertà anche di fasce di popolazione che pensavamo tutelate – spiegano dalla Fondazione Comunitaria – Il fondo è finalizzato a sostenere interventi di contrasto alle povertà economica, educativa, alimentare, abitativa ed è pensato per affiancare e supportare le reti, i partenariati, le collaborazioni di tutti quei soggetti che vogliono dare valore e sostegno alla comunità”.

Il Fondo “prende forma e corpo – ha rimarcato il presidente della fondazione, Maria Grazia Nasazzi – uno strumento che ci aiuterà a leggere i bisogni del nostro territorio in questo momento delicato e fragile. Povertà che toccano le persone nella propria dignità, che si tratti di bisogni abitativi, alimentari, lavorativi o di povertà educativa tra i giovani dovuta al venir meno delle relazioni”.

Maria Grazia Nasazzi, presidente della Fondazione

Una situazione che rischia di aggravarsi, dal punto di vista economico, soprattutto dal prossimo anno, quando verrà meno il blocco dei licenziamenti e degli sfratti.

“Non c’è solo la disoccupazione in quanto tale. Ci sono già ricadute su quello che viene definito ‘lavoro grigio’, in nero o parzialmente regolare, saltuario che in questa fase non sta godendo degli ammortizzatori sociali” ha ricordato Paolo dell’Oro, direttore della Fondazione.

Le donazioni

Il Fondo ha già un budget ma è aperto ad ulteriori donazioni. Tra queste sono già arrivati i contributi di Acel Energie e del Rotary Club di Lecco.

“Le prime due fasi avevano una loro determinazione temporanea, le conseguenze di questa pandemia non sappiamo quanto possano durare – ha aggiunto Dell’Oro – Per questo la terza fase del Fondo sarà anche la più difficile”.

Paolo Dell’Oro, direttore della Fondazione

Per sostenere concretamente i progetti e i fondi è possibile effettuare una donazione sul conto corrente

  • Intesa Sanpaolo Milano – Filiale accentrata TERZO SETTORE
    IBAN: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286
  • Banca della Valsassina
    IBAN:IT87 B085 1522 9000 0000 0501 306

Beneficiari dei contributi saranno i progetti di contrasto alle povertà presentati da Enti del Terzo Settore e Enti Pubblici, con priorità alle proposte nate da reti territoriali. L’erogazione dei contributi sarà definita dal comitato d’indirizzo del Fondo, dopo attenta valutazione dei progetti pervenuti.

Un ‘sottoconto’ per gli enti locali

E possibile effettuare donazioni libere, senza vincolo di utilizzo, oppure donazioni mirate a specifici progetti o aree di intervento. Il donatore può specificare la destinazione mirata della propria donazione relativamente agli ambiti del fondo (alimentare, abitativa, economico/lavorativa, educativa) o a progetti specifici.

Inoltre c’è la possibilità di effettuare donazioni a favore di specifici territori (“sottoconti” nel Fondo). Opportunità particolarmente interessante per i Comuni e per i Fondi di comunità che vogliano aggregare la propria comunità locale attorno al tema povertà.

Il sindaco di Casatenovo, Filippo Galbiati

Un’occasione colta dal Comune di Casatenovo, guidato dal sindaco Paolo Galbiati che ha già raccolto 69 mila euro in favore del Fondo: “Un modo per dare valore a queste risorse in una progettualità più ampia” ha sottolineato il primo cittadino.