Corteo e manifestazione questa mattina in occasione dello sciopero generale
Riva: “Prendere i soldi dove sono, non dalle tasche di chi lavora e ha già pagato abbastanza”
LECCO – La CGIL di Lecco è scesa oggi, 12 dicembre, in piazza per lo sciopero generale di 8 ore indetto a livello nazionale contro una Legge di Bilancio ritenuta “ingiusta” e “incapace di rispondere alle reali emergenze sociali ed economiche del Paese”. La mobilitazione cittadina si è articolata in un corteo partito alle 9.30 da Largo Caleotto, di fronte al Centro Commerciale Meridiane, per poi raggiungere Piazza Diaz, dove si è svolto il presidio conclusivo davanti al Municipio.
A dare il via alla manifestazione è stato l’intervento del Segretario Generale della CGIL di Lecco, Diego Riva, mentre le conclusioni sono state affidate a Ivano Comotti della Segreteria CGIL Lombardia.
Riva ha denunciato con forza gli effetti della manovra economica, sottolineando come “negli ultimi tre anni lavoratori e pensionati abbiano versato 25 miliardi di tasse in più per effetto del drenaggio fiscale”. Un peso che – secondo la CGIL – grava unicamente sui redditi fissi, lasciando intatti profitti, rendite e vantaggi derivanti da misure come la Flat Tax. “Chiediamo che venga restituito ciò che è stato tolto – afferma Riva – e che il fiscal drag venga finalmente neutralizzato. Scioperiamo perché questa manovra colpisce chi ha già pagato abbastanza”.
Uno dei capitoli più critici riguarda il welfare. La Legge di Bilancio – spiega il sindacato – riduce ulteriormente le risorse per i servizi essenziali. “Sanità, istruzione, casa, non autosufficienza, trasporti pubblici e sicurezza sul lavoro sono sempre più trascurati. Con questa manovra la spesa sanitaria scenderà sotto il 6% del PIL: significa tagli, rinunce alle cure e un aumento della spesa privata, già oltre i 43 miliardi l’anno. È un modello che aumenta le disuguaglianze e scarica tutto sulle famiglie. Non lo accettiamo”, dichiara Riva.
Duro giudizio anche sull’intervento previdenziale. Per la CGIL, la manovra “innalza ulteriormente l’età pensionabile e azzera ogni forma di flessibilità in uscita”, con conseguenze particolarmente pesanti per chi svolge lavori gravosi o discontinui. Chiediamo il blocco dell’aumento automatico dell’età pensionabile – prosegue Riva – il ripristino di una reale flessibilità e una pensione contributiva di garanzia per giovani e precari”.
Nel suo intervento, Riva ha richiamato anche il quadro economico generale: “L’Italia cresce dello zero virgola, la deindustrializzazione continua e aumenta solo l’occupazione degli over 50. I giovani lasciano il Paese perché trovano precarietà e bassi salari. Serve una strategia industriale che guardi alla transizione digitale e ambientale, che difenda l’occupazione e crei lavoro di qualità. Nella manovra non c’è nulla di tutto questo”.
Lo sciopero punta a ottenere una serie di interventi considerati prioritari:
- Rinnovo di tutti i contratti nazionali e detassazione reale degli aumenti salariali;
- Rafforzamento della quattordicesima per i pensionati;
- Piano straordinario di assunzioni e stabilizzazioni nel pubblico impiego;
- Rilancio dei servizi pubblici: sanità, scuola, ricerca, trasporti, assistenza, casa e diritto allo studio;
- Contrasto alla precarietà e al lavoro povero, con più tutele su appalti e sicurezza;
- Investimenti nel Mezzogiorno e riduzione dei divari territoriali;
- Politiche per ridurre i divari di genere;
- Una riforma fiscale strutturale contro evasione, grandi ricchezze ed extra-profitti
In chiusura, Riva ha rilanciato un messaggio politico chiaro: “Non accettiamo un Paese che taglia su sanità e scuola mentre aumenta le spese militari. Bisogna prendere i soldi dove sono, non nelle tasche di chi lavora o è in pensione. Chiediamo che la ricchezza prodotta venga redistribuita con giustizia”.

RADIO LECCOCITTÁ CONTINENTAL





































