Dal lungolago alla Piccola… Lecco 2030 – Città sostenibile a 360°
Andreas Kipar: “Se vogliamo ripensare al futuro di Lecco dobbiamo ribaltare la visione”
LECCO – “Se vogliamo ripensare al futuro di Lecco dobbiamo ribaltare la visione: dalla montagna andiamo verso il lago”. L’architetto Andreas Kipar ha presentato in anteprima nel pomeriggio di oggi, martedì, il masterplan della città elaborato su incarico del Comune di Lecco. L’incontro si è tenuto nella sede del Politecnico di Lecco alla presenza del Sindaco Mauro Gattinoni e del Prorettore del Polo di Lecco del Politecnico di Milano Manuela Grecchi, di tecnici e amministratori e di una rappresentanza di studenti delle scuole superiori di Lecco (tanti erano collegati via Zoom).
E’ stata presentata una visione della Lecco del futuro, un programma decennale che rappresenta anche un totale cambio di visione nello sviluppo di una Lecco che mira a essere: bella, solidale, sostenibile e grande. “Un possibile futuro ma anche un futuro possibile se ognuno di noi sarà disposto a mettere il suo tassello – ha detto il sindaco Gattinoni -. Non è un caso se oggi pomeriggio siamo proprio qui al Politecnico per presentare la città del domani e lo facciamo mettendo in prima fila i ragazzi. Questo ascolto durerà anni e ci confronteremo con tutti, partendo dai bambini per arrivare alle archistar, per capire il futuro della città. Ogni modifica che faremo dovrà essere commisurata al beneficio dei cittadini, questa è la sfida vera. Lo sguardo intelligente è quello che sa dialogare perché la città di Lecco sia all’altezza dei suoi cittadini”.
“Qui non servono archistar, servono persone di buona volontà, professionalità e soprattutto ci vuole una visione capace di traghettare il presente dal passato al futuro, una visione capace di riempire e dare significato a quello che noi oggi chiamiamo transizione ecologica – ha detto l’architetto Kipar -. Oggi, all’inizio degli anni ’20 del secolo della sostenibilità, dobbiamo riprendere un pensiero che guarda otre il costruito, oltre la pietra, e faccia tornare la civitas, la comunità che vuole vivere e vuole tornare a vivere il territorio”.
E proprio da queste basi si è sviluppato il masterplan, una visione generale della città che comincia dalla valorizzazione delle montagne per arrivare fino al lago: “Dobbiamo far pace con la natura e prenderci cura del pianeta. Arriviamo da un periodo dove tutto si poteva fare purché compensato – ha continuato Kipar -. La stessa tenacia che i nostri padri e i nostri nonni hanno avuto nell’era dello sviluppo industriale la dobbiamo avere noi, oggi, nella transizione ecologica. Dobbiamo veder la realtà con occhi diversi: parchi in mezzo alla città, spazio, respiro, aria, acqua, verde… Dobbiamo rimettere in piedi un territorio devastato dalla grande industria e farlo diventare un parco verde e blu. Dare spazio alla natura significa aver tempo per riflettere su quello che realmente serve alla nostra città”.
L’architetto ha sviluppato il masterplan tenendo ben presenti alcuni punti cardine della città che deve appoggiarsi alla natura: “La forza di Lecco sta nei suoi rioni: una identità così diversificata e radicata che consente ai cittadini di un quartiere di usare l’espressione ‘vado a Lecco’. E’ una città complessa per storia, tessuto e sfide da affrontare”.
Come fossero pezzi di un motore da aggiustare ha smontato la città in ambiti paesaggistici da valorizzare e rimettere in connessione: “Montagne così vicine ma poco attrattive, Colline dimenticate, la Città consolidata, il Lungolago e il Lago con i tre fiumi cittadini, oggi invisibili, a fare da connessione perché sono la linfa vitale, l’olio di questo motore, un vero e proprio oro blu perché, quando ci sarà il blu, avremo anche il verde”.
E’ qui che sta il concetto di ribaltare una visione che ora vuol partire da una montagna che deve diventare alla portata di tutti per arrivare al lago e in questo percorso possono inserirsi tantissimi temi che una città come Lecco, che oggi ha bisogno di recuperare spazio, è chiamata a leggere e interpretare: “E così la linea del lungolago, con il progetto vincitore del concorso Waterfront, diventa lo spazio di moderazione tra lago e città, mentre l’ex piccola velocità diventa un vero e proprio campus universitario supplementare ed elemento di connessione tra lungolago, Politecnico, Villa Manzoni e su fino ai Piani d’Erna. La città ha bisogno di spazio, spazio, spazio… se hai un paesaggio così bello lo devi vedere e respirare. Stiamo parlando dei primi tasselli per connettere tessuti che oggi sono slegati”.
Lecco città di montagna, Lecco città di collina, Lecco città verde, Lecco città di Lago e Lecco città di fiumi. Una città da riprogettare attraverso i suoi rioni e attraverso i suoi fiumi creando attenzione, illuminando il potenziale e solo dopo riprogettando. E così il Gerenzone diventa un percorso attraverso la storia dell’industria lecchese; il Caldone un link tra l’identità letteraria di Lecco e la sua natura e il Bione un percorso sportivo tra il lago e le montagne. Il risultato è un sistema che consentirebbe di creare 15 km di itinerari tematici e 30 km di anelli lago-montagna.
“Oggi presentiamo una Lecco che cresce – ha concluso il sindaco Gattinoni -. Oggi presentiamo una visione generale della Lecco del futuro”.
Concorso Waterfront – Premio Giuria Popolare
Al termine della conferenza, alla presenza del Presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati, del Presidente dell’Ordine degli Architetti di Lecco Giulia Torregrossa e del Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Lecco Gianluigi Meroni, è stato dato spazio al concorso Waterfront con l’assegnazione della borsa di studio messa a disposizione da Confcommercio Lecco al vincitore del voto della “giuria popolare”, il premio è stato consegnato “virtualmente” a Federico Zuanier dello studio Zuanier Associati.
“Non sempre i progetti più popolari sono quelli che si riescono poi a realizzare, ma in questo caso son contento del fatto che sia stata data la possibilità alla gente comune che ha visitato la mostra con i vari progetti di esprimere una opinione – ha detto il presidente di Confcommercio Lecco Antonio Peccati -. Sono soddisfatto di poter premiare uno studio che ha elaborato il progetto che ha riscontrato il maggior indice di gradimento da parte della gente”.