Lecco celebra il 1° Maggio: “Lavoro e sicurezza devono tornare al centro”

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Alla cerimonia anche rappresentanti di medici e infermieri

“Sicurezza per ripartire, garantendo un futuro migliore ai lavoratori”

LECCO – Con lo sguardo rivolto al monumento dei Caduti del Lavoro, idealmente è stata posata la corona d’alloro per celebrare questo strano 1° Maggio. Questa mattina, in largo Caleotto, le autorità cittadine si sono ritrovate insieme alle rappresentanze sindacali, all’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro e ai rappresentanti dell’ordine di medici e infermieri per dare un senso a questa festività anche in tempo di quarantena.

Virginio Brivio, sindaco di Lecco

“Un omaggio per tutti coloro che sono caduti sul lavoro a cui, in questi ultimi mesi, si sono aggiunti operatori delle professioni sanitarie anche del nostro territorio provinciale – ha detto il sindaco Virginio Brivio -. Un 1° Maggio particolare ma certamente ancora più vero perché il virus ha introdotto il tema della sicurezza e della salute. Questioni che richiamano le necessarie alleanze tra tutte le persone che lavorano, con gli imprenditori, con i medici, con le strutture sanitarie perché è una sfida inedita che riguarda i nostri comportamenti. Un motivo in più per fare del 1° Maggio oltre una che festa del diritto al lavoro anche della salute e della sicurezza”.

Pierfranco Ravizza, ordine dei medici di Lecco

Pierfranco Ravizza

“Il lavoro medico, delle professioni sanitarie e di tante altre professioni comporta spesso dei rischi. Nei confronti di questi rischi è giusto che i professionisti della salute vengano protetti – ha detto il dottor Pierfranco Ravizza, presidente dell’ordine dei medici di Lecco -. Questi rischi, però, possono diventare incontrollabili in momenti pericolosi e drammatici come quelli che abbiamo vissuto recentemente. Mi piace ricordare che, oltre al contratto sociale,  c’è anche l’imperativo etico e morale che si lega al giuramento di Ippocrate: in virtù di questo giuramento molti professionisti della salute hanno affrontato con abnegazione i rischi, stanno affrontando fatiche incredibili e molti hanno pagato con la vita applicando  quel verso dell’Inno d’Italia che è entrato purtroppo nel nostro alfabeto. A queste persone non è mancato il coraggio di farlo e il nostro pensiero va a loro e alle loro famiglie. Ci sarà per tutti il tempo di fare una riflessione per pensare a un mondo della salute che ruoti intorno a ciò che è veramente utile, essenziale e vitale e per consentire di vivere una vita degna di essere vissuta in senso fisico, psicologico, morale e sociale”.

Claudio Usuelli, presidente della Provincia

Claudio Usuelli

“Un 1° Maggio inedito – ha detto il presidente della provincia di Lecco Claudio Usuelli -. Un ringraziamento va a tutti i lavoratori, specialmente quelli in prima linea ma che in realtà  son sempre stati in prima linea ma non ce ne siamo accorti. Un ricordo va a tutte le vittime: coloro che abbiamo perso nel corso di questi anni, ma anche in questo ultimo periodo. Questo deve essere un 1° Maggio di rinascita, di nuova vita e tutti uniti ce la faremo”.

Fabio Fedeli (Opi Lecco)

Fabio Fedeli

“Siamo stati chiamati eroi per esprimere gratitudine verso la nostra abnegazione e il nostro impegno – ha detto Fabio Fedeli, presidente dell’Ordine della Professioni Infermieristiche di Lecco -. Una gratitudine che ci ha aiutato ad affrontare momenti difficili e faticosi. Dietro alla parola eroi si nascondo professionisti con le loro fragilità e vulnerabilità. In questa fase così difficile siamo stati al fianco di tutti, non solo negli ospedali ma anche nelle strutture socio sanitarie, nelle carceri e in ogni luogo dove c’era bisogno di cura. I primi dati Inail parlano di 28.000 contagiati e il 45% tra infermieri e tecnici della salute, ci sono tante persone che hanno perso un loro caro e a loro va il nostro affetto e la nostra vicinanza. Sicurezza degli operatori per ripartire, garantendo un futuro migliore per i lavoratori. La sicurezza degli operatori equivale a sicurezza dell’assistito e migliore qualità delle cure”

Diego Riva (Cgil) e Enzo Mesagna (Cisl)

Diego Riva e Enzo Mesagna

Diego Riva della Cgil Lecco e Enzo Mesagna della Cisl Lecco hanno sottolineato il tema della sicurezza: ” E’ necessario rimettere ancora di più al centro il mondo del lavoro e lo dobbiamo fare perché oggi c’è una situazione molto difficile, lavoro che deve essere coniugato col tema della salute. Oggi possiamo cambiare passo e con la fase 2 può iniziare una fase di rilancio mettendo al centro un lavoro in sicurezza per costruire una società ancora migliore. Grazie a tutti a nome di Cgil, Cisl e Uil”.

Gianfranco Longhi, Anmil Lecco

Gianfranco Longhi

“Un 1° Maggio per certi versi drammatico, ma un 1° Maggio per ripartire – ha detto Gianfranco Longhi, presidente di Anmil Lecco -. Siamo qui davanti al monumento della cultura del lavoro di Lecco e chi più dei sanitari ha applicato la cultura del lavoro in questi momenti drammatici? Un grazie a tutti loro”.