Lecco celebra il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate nel segno della pace

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Nella mattinata di oggi, 4 Novembre, la consueta cerimonia al Monumento dei Caduti

Il Prefetto Sergio Pomponio: “A quanto siamo disposti a rinunciare perché la pace sia veramente di tutti?”

LECCO – Anche la città di Lecco, stamattina, ha celebrato il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate con la cerimonia ufficiale organizzata dalla Prefettura, dalla Provincia e dal Comune di Lecco e con la collaborazione e la partecipazione di numerose associazioni del territorio. Dopo la Santa Messa celebrata al Santuario di Nostra Signora della Vittoria da monsignor Bortolo Uberti con l’accompagnamento del Coro Alpino Lecchese, le autorità hanno raggiunto il Monumento ai Caduti della città di Lecco.

Come vuole il cerimoniale, dopo l’alza bandiera e la deposizione delle corone di alloro, è stata data lettura del Bollettino della Vittoria e del messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella prima degli interventi delle autorità. Ad aprire il momento dei discorsi è stato il presidente di Assoarma Lecco Filippo Di Lelio, che ha ricordato i valori dell’unità, della condivisione, della partecipazione e del senso civico.

Il vicepresidente della Provincia di Lecco Mattia Micheli che ha ricordato il valore di questa ricorrenza e ringraziando le forze armate per il loro quotidiano operato: “L’unità nazionale è una preziosa eredità che abbiamo ricevuto da chi ha creduto in nobili ideali e ha combattuto per l’identità di un popolo, la coesione nazionale e la patria, arrivando per questo anche a sacrificare la propria vita. Una eredità che abbiamo il dovere di valorizzare anche nelle diversità dei nostri territori, perché essere uniti non vuol dire essere uguali, ma vuol dire sapersi valorizzare nelle peculiarità di ognuno di noi. Voi, ragazzi, che rappresentate il futuro della nostra società, abbiate la libertà di scegliere che ruolo avere nella vita del vostro Paese e impegnatevi a fondo per difendere e consolidare ogni giorno i valori e le conquiste che abbiamo ricevuto in eredità”.

Mattia Micheli

La vicesindaco di Lecco Simona Piazza ha sottolineato l’importanza della pace: “Oggi celebriamo una delle ricorrenze più significative del nostro Paese che, davanti agli errori della contemporaneità, non può che interrogarci sulle atrocità delle guerre, sui massacri dei civili cui quotidianamente assistiamo, sulla totale mancanza del rispetto del diritto internazionale e di tutte quelle forme di protezione umanitaria. Come ogni anno ci troviamo davanti al Monumento ai Caduti della nostra città, un simbolo che ritrae una donna, la patri, con le ali ripiegate e il viso afflitto dal dolore. Questa stele in granito è un ammonimento perenne di cosa comportano le guerre e di quali costi hanno avuto ed hanno ancora oggi in termini umani, sociali ed economici. Dobbiamo rivolgere il nostro pensiero soprattutto ai giovani perché è a loro che dobbiamo trasmettere il valore della pace e l’importanza di difenderla, affinché possano diventare ambasciatori di tolleranza e coesione sociale”.

Simona Piazza

Con il discorso del Prefetto di Lecco Sergio Pomponio si sono conclusi gli interventi: “Il termine pace ha la stessa radice di patto, accordo. Non c’è giustizia se persiste l’ingiustizia. Non c’è libertà se persistono forme di schiavitù. Non c’è pace se persistono forme di povertà perenni e continue nelle città della ricca Europa. A quanto siamo disposti a rinunciare perché la pace sia veramente di tutti? E’ questa la domanda che ci deve porre il 4 novembre. Cosa è disposto a cedere ciascuno di noi perché la libertà di altri, la democrazia di altri, la pace di altri, siano anche la nostra libertà, la nostra democrazia e la nostra pace? Un interrogativo che prima di tutto pongo a me stesso perché è fondamentale avere una idea comune di unità: valori che valgano per tutti, che non annullino le differenze ma che le riconoscano e che, da queste differenze, possano trarre nuova linfa per un futuro sempre più roseo del nostro Paese e della nostra umanità”.

Il Prefetto di Lecco Sergio Pomponio

La cerimonia si è conclusa con alcune letture degli studenti del progetto Unicef “Scuola Amica” con la partecipazione degli alunni della scuola primaria Lecco 1. In serata, alle 21, presso il santuario Nostra Signora della Vittoria a Lecco, si terrà il 26° Concerto della Vittoria e della Pace con il Coro Alpino Lecchese, il Coro dei Cech e il Coro Val Tinella.