Lecco. Ecco il nuovo lungolago: una riqualificazione ‘sobria’

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Uno dei rendering del progetto del nuovo lungolago

Presentato il progetto finale del lungolago. Niente elementi eccezionali per i costi al rialzo

Si completa la ciclabile, via i parcheggi. Il porfido sarà ‘sollevato’ per risolvere il problema delle radici e riutilizzato.

 

LECCO – “Per questa amministrazione si tratta di un intervento strategico che caratterizza la nostra proposta politica e costituisce una delle piattaforme, insieme alla Piccola e ai Piani d’Erna, che consideriamo elemento di lancio e competitività per la nostra città”. Così il sindaco Mauro Gattinoni ha aperto la presentazione del progetto sul nuovo lungolago, opera attesa da anni e svelata nella commissione consiliare di mercoledì sera in municipio.

Un iter che l’amministrazione Gattinoni, ha ricordato lo stesso sindaco, ha ereditato dalla precedente giunta, arrivando alla progettazione definitiva dopo il concorso di idee che ha visto la vittoria dello studio di architettura di Paola Viganò e dopo un lavoro di due anni per giungere al ‘disegno’ finale del nuovo water front.

La zona di intervento dalle Caviate a Pescarenico

“Ci sentiamo di aver apportato le scelte più praticabili -– ha aggiunto il sindaco – funzionali e compatibili con le risorse che siamo riusciti a reperire”. In tutto 10 milioni i fondi a disposizione, di cui 6,7 milioni dal Pnrr, 2,3 milioni di risorse comunali e 1 milioni dalla Regione per gli interventi legati alla pista ciclabile.

“Per stare in questi dieci milioni abbiamo fatto delle scelte che hanno il pregio di mantenere la caratterizzazione del fronte lago, l’impatto sobrio e austero del lungolago ma che lo rendono fruibile, funzionale e versatile per ospitare eventi, manifestazioni e iniziative”.

Di fatto vengono esclusi dalla progettazione definitiva gli elementi più di spicco dell’idea originaria, ovvero la piscina galleggiante sul lago così come la suggestiva ‘Piazza sull’Acqua’ a causa dei rialzi dei costi, più che triplicati rispetto a due anni fa: “La piscina galleggiante sarebbe costata 5 milioni anziché 1,2 mln – ha fatto sapere Gattinoni – e la gradinata a lago avrebbe necessitato perforazioni e palificazioni più profonde. La scelta è stata quella di disegnare un percorso praticabile, lineare e omogeneo”.

L’assessore Maria Sacchi ha ricordato come il bando del Pnrr ha previsto l’obbligo di rigenerazione per almeno 60 mila metri quadrati di area, dunque si è dovuto rivedere progetto e la convenzione con lo studio per giungere al progetto definitivo, consegnato lo scorso venerdì dagli architetti incaricati.

Come sarà il nuovo lungolago

Sono 70 mila i metri quadri interessati dalla riqualificazione, con interventi più incisivi nella parte nord (dalle Caviate al monumento ai Caduti) e più leggeri nella parte sud (dalla Canottieri al Parco dell’Addio ai Monti di Pescarenico). A spiegare i dettagli è stata l’architetto Simona Bodria, incaricata dallo studio Viganò.

Per quanto riguarda la parte nord, ha spiegato la professionista, si prevede l’allungamento della ciclabile dalle Caviate alla Canottieri, con una pista che scorrerà a lato del percorso pedonale; per fare spazio alla ciclabile sarà necessaria la rimozione dei parcheggi lato lago e la riduzione ad una sola corsia della carreggiata in uscita dalla città nel tratto finale del Lungolario Isonzo (altezza Monumento ai Caduti).

il limite di velocità sarà abbassato a 30 km/h in tutto il tratto del lungolago (Caviate-foce del Caldone), con una riduzione ulteriore a 20 km/h in zona piazza Cermenati.

L’attuale pavimentazione a sampietrini sarà riutilizzata: per risolvere il problema del riaffioramento delle radici, che oggi deturpano la passeggiata, i blocchi di porfido saranno sollevati e sarà posato un sottofondo per rialzare di quota la passeggiata di circa 15-20 centimetri, mentre alla base degli alberi saranno poste delle grate a circondare l’area interessata dalle radici.

Gli attraversamenti pedonali saranno rialzati (garantendo una riduzione di velocità dei veicoli e quindi più sicurezza per i pedoni) ed evidenziati con una pavimentazione che richiamerà le lastre in granito scuro di piazza Cermenati.

Tutti gli alberi, se non alcuni singoli casi specifici, saranno mantenuti e integrati nel nuovo lungolago, sono previste anche nuove zone verdi caratterizzate da fioriture. Anche le attuali panchine saranno conservate, riverniciate di bianco e integrate con ulteriori arredi urbani a caratterizzare alcune piazzole dedicate ai pedoni.

Riguardo all’illuminazione, saranno mantenuti gli stessi lampioni, con la sostituzione delle teste di palo. Lungo il percorso ciclabile saranno poste delle colonnine per la ricarica delle bici elettriche e per interventi di piccola manutenzione, mentre in piazza Stoppani sono stati previsti gli allacciamenti per l’eventuale insediamento di un chiosco.

Nella zona sud, invece, lo studio presentato ha cercato di colmare le interruzioni della ciclopista presenti, trasformando alcuni tratti di strada del percorso verso Pescarenico in strade ciclabili, quindi con priorità delle biciclette sulle auto.

L’opposizione: “Un progetto al ribasso”.

Commenti soddisfatti sono stati espressi dai consiglieri di maggioranza: “E’ una giornata importante” ha rimarcato Anna Sanseverino.

Decisamente di altro tono, i giudizi dell’opposizione: “Più che una riqualificazione, è una manutenzione straordinaria” ha chiosato Corrado Valsecchi di Appello per Lecco. “Un progetto al ribasso – per Emilio Minuzzo di Lecco Merita di Più – un grosso cambio di visione e di prospettiva”.

“Una promessa non mantenuta” secondo Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia. Per Peppino Ciresa, invece, “il lungolago è già bello di sé, serviva una sistemazione, ci siamo però dimenticati l’ultimo chilometro alla Caviate”. Da diversi consiglieri è stato poi sollevato il problema dei parcheggi che si andranno a rimuovere per fare spazio alla pista ciclabile.

La progettista ha voluto chiarire che il progetto è coerente con quanto presentato nel concorso di idee e che gli interventi oggi non compresi potranno comunque essere realizzati in futuro.

“Cambiare il volto non significa stravolgerlo – ha risposto alle critiche l’assessore Sacchi – abbiamo la fortuna di avere un bel lungolago, rispondiamo alle esigenze del cittadini di avere una superficie calpestabile senza inciampare. Avremo un lungolago dotato di infrastrutture che consentiranno di realizzare degli eventi e sfruttare meglio alcuni tratti. Confido che quando l’opera sarà realizzata troverà la soddisfazione di tutti”.