Lecco. Luci e ombre nel Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente

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La scuola Carducci durante le ultime fasi di lavori (foto archivio)

Il rapporto sulla qualità degli edifici e dei servizi scolastici

“Anche nella nostra regione emerge una scarsa coerenza negli interventi di manutenzione, che spesso si traduce in un mancato uso della capacità di spesa”

LECCO – Il XXV Rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, pubblicato a settembre 2025, fotografa lo stato dell’edilizia e dei servizi scolastici nei 97 Comuni capoluogo che hanno fornito i dati aggiornati al 2024. Tra questi anche Lecco, che emerge come esempio positivo in alcuni ambiti cruciali, ma che deve ancora fare i conti con sfide strutturali comuni a molte realtà italiane.

La città manzoniana si distingue a livello nazionale per l’impegno nei servizi di pre e post scuola. Lecco è citata insieme a Bologna, Imperia, Pistoia, Udine e Varese come uno dei comuni che investono di più per garantire un’offerta educativa completa e inclusiva, capace di venire incontro alle esigenze delle famiglie e di ampliare le opportunità per i più piccoli.

‘Medaglia’ anche per la presenza di strutture per lo sport e aree verdi: Lecco insieme ad altre città (ta cui Avellino, Cuneo, Grosseto, Pordenone e Venezia) si distingue per la maggior presenza di edifici scolastici con impianti per lo sport.

Sul fronte della sicurezza, il quadro nazionale resta preoccupante: meno della metà degli edifici scolastici italiani è in possesso del certificato di agibilità (47,2%) o del collaudo statico (45,2%). Il rapporto non fornisce un dettaglio puntuale per Lecco su queste certificazioni, ma la città è chiamata, come tutte, a rafforzare la manutenzione ordinaria e straordinaria, “settore che a livello nazionale evidenzia forti disuguaglianze territoriali e una capacità di spesa spesso insufficiente”.

Un altro nodo riguarda l’efficientamento energetico: solo il 27,4% degli edifici scolastici italiani ha una certificazione energetica, con una quota ancora limitata di scuole in classe A (6,5%). Anche in questo ambito, il report non segnala Lecco come caso virtuoso, a differenza di altri capoluoghi come Belluno, Venezia o Gorizia, che hanno edifici scolastici di nuova generazione già in classe energetica elevata.

I dati relativi al rischio ambientale indoor sono tra i più difficili da raccogliere: molte amministrazioni comunali non sono in grado di fornire informazioni complete, segno di una scarsa attenzione o di una carenza strutturale nei monitoraggi ambientali all’interno degli edifici scolastici. Su 97 comuni capoluogo coinvolti nell’indagine, solo 54 hanno effettuato monitoraggi sulla presenza di amianto nelle scuole. Lecco non rientra nell’elenco.

Se l’edilizia scolastica resta un terreno fragile, Lecco si conferma invece in prima linea sul fronte dei servizi educativi e integrativi. La capacità di finanziare attività extracurricolari, progetti scolastici e l’organizzazione di servizi di conciliazione scuola-famiglia rappresentano un segnale importante per la comunità.

Il rapporto di Legambiente conferma che Lecco è un punto di riferimento in Italia per i servizi di supporto alle famiglie e agli studenti, ma evidenzia allo stesso tempo quanto resti urgente affrontare i nodi strutturali di sicurezza e sostenibilità che accomunano la città al resto del Paese. Una sfida che, a venticinque anni dal primo Ecosistema Scuola, resta ancora aperta.

“La fotografia lombarda scattata da Ecosistema Scuola mostra uno scenario poco coerente della sostenibilità degli edifici scolastici e dei servizi ad esso correlati,” commenta Caterina Benvenuto, responsabile scuola e formazione di Legambiente Lombardia. “L’età scolare sarebbe invece lo spazio privilegiato per trasmettere anche in famiglia i valori e i contenuti della transizione ecologica. Serve più coordinamento e una visione integrata per un modello di scuola più sostenibile. Non intervenendo in modo organico sulle sedi scolastiche rischiamo di perdere un importante alleato per il cambiamento.”