Il progetto, con un valore complessivo di 890 mila euro coinvolge numerosi enti italiani e svizzeri
La presentazione si è svolta a Lecco presso l’Auditorium di Officina Badoni con la partecipazione di rappresentanti istituzionali, enti del Terzo settore e partner di progetto
LECCO – Si chiama “Safe at Home” ed è un progetto finanziato dal programma Interreg Italia-Svizzera, con l’obiettivo di sviluppare modelli innovativi di assistenza domiciliare per la popolazione anziana. L’iniziativa, che coinvolge enti italiani e svizzeri, punta a integrare i servizi socio-sanitari, sfruttare la tecnologia per il monitoraggio a domicilio e rafforzare le competenze di professionisti e volontari. L’evento di lancio si è svolto a Lecco presso l’Auditorium di Officina Badoni, con la partecipazione di rappresentanti istituzionali e del Terzo Settore.
Il progetto, con un valore complessivo di 890 mila euro e una durata di 30 mesi a partire dal 1° gennaio 2025, coinvolge numerosi enti, tra cui, sul fronte italiano, il Consorzio Consolida (capofila), la Cooperativa COSMA, i Medici di Medicina Generale di Lecco, l’Associazione Auser Leucum odv e l’Arcobaleno Società Cooperativa Sociale Onlus, attivi su tutto il territorio della Provincia di Lecco.
Sul fronte svizzero, partecipano ECAP Ticino Unia (capofila del partenariato svizzero), ALVAD e Opera Prima, operanti nel locarnese e nelle valli del Canton Ticino. Al progetto aderiscono inoltre ATS della Brianza, ASST di Lecco e il Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci della Provincia di Lecco (Ambiti di Bellano, Lecco e Merate).

La presentazione, ricca di interventi, ha dato voce al mondo istituzionale e al Terzo Settore dei due territori, sottolineando l’importanza della cooperazione e della corresponsabilità di numerosi e diversi attori, essenziali per affrontare in modo efficace la complessa e urgente sfida dell’invecchiamento della popolazione.
Mauro Piazza, Sottosegretario della Regione Lombardia con delega all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio Regionale, ha evidenziato l’importanza di un approccio in rete nella realizzazione di progetti come questo: “Il territorio lecchese sta vivendo l’avvio di numerosi progetti Interreg, e il successo di queste iniziative si fonda sul lavoro di soggetti altamente qualificati e competenti, ma soprattutto sulla loro capacità di collaborare in rete. Questo progetto affronta molte delle sfide attuali e la sua natura sperimentale offre l’opportunità di testare modelli che potranno essere successivamente estesi ad altre aree”.

“Safe at Home” si propone infatti di avviare sperimentazioni congiunte nei due territori, con l’obiettivo di sviluppare modelli innovativi di servizi di cura a domicilio, con particolare attenzione alle aree più isolate. Gli obiettivi principali, presentati in modo dettagliato da Raffaella Gaviano del Consorzio Consolida e da Furio Bednarz della Fondazione ECAP Svizzera, includono:
- Integrazione socio-sanitaria: connessione e integrazione tra i servizi attivi, sostegno ai cittadini attraverso punti di riferimento competenti, individuazione precoce dei fattori evolutivi delle condizioni socio-sanitarie e predisposizione di modelli di intervento flessibili per il mantenimento delle persone al proprio domicilio.
- Utilizzo della tecnologia: favorire l’accessibilità dei servizi per le persone con scarsa mobilità ma anche supportare il monitoraggio costante al domicilio, per individuare precocemente i fattori di rischio e definire modelli di intervento per il contenimento dei rischi.
- Capacity Building: rafforzare competenze nei professionisti e nei volontari, trasferire i risultati e lavorare in rete in modo integrato, migliorare le conoscenze del target (anziani e caregiver) per l’uso delle tecnologie a domicilio e definire nuove competenze professionali per la domiciliarità.
Significative le riflessioni del Direttore Generale dell’ASST di Lecco, Marco Trivelli, che ha posto l’accento sulle categorie attraverso cui interpretiamo la salute: “La salute è un fenomeno complesso, non si riduce a un semplice schema di sintomo, intervento, trattamento, farmaco e guarigione. Non siamo ancora pienamente consapevoli che la salute è la sintesi di molteplici dimensioni, sia sociali che sanitarie, e questo è un dato di fatto”.

“Questa visione ristretta della salute è alla base del fallimento di molte politiche e iniziative. Questo progetto, invece, si concentra proprio su questo aspetto, enfatizzando la compartecipazione attiva del paziente nel suo percorso di cura” commenta Marco Trivelli.
Anche Ruggero Plebani, coordinatore dell’Ufficio dei Piani degli Ambiti di Bellano, Lecco e Merate, ha sottolineato l’importanza dell’approccio culturale alla cura: “La parola ‘vecchio’ può risultare scomoda, ma nell’invecchiare esistono molteplici dimensioni che devono essere riconosciute e valorizzate, poiché portano con sé esperienza, competenza e storia”.
“La nostra cultura si è sempre concentrata sui bisogni, mentre solo di recente si è iniziato a parlare di desiderio – continua Plebani – Ed è proprio il desiderio delle persone a stimolare il cambiamento. Persino la parola ‘paziente’ meriterebbe di essere messa in discussione, perché l’uso delle parole è un riflesso culturale delle relazioni che instauriamo”.

A chiudere l’evento l’intervento di Emanuele Manzoni, Presidente del Consiglio di rappresentanza dei Sindaci della Provincia di Lecco: “Questo progetto non è solo interessante, ma esprime una visione condivisa e costruita con passione. È il risultato di un dialogo forte tra territorio, amministrazioni e realtà sociali e si inserisce perfettamente nella programmazione locale, evidenziando il valore del metodo. Non rincorrendo solo finanziamenti, ma costruendo percorsi che rispondano ai reali bisogni della comunità”.
Per scoprire il progetto e scaricare la documentazione presentata durante l’evento. è possibile consultare il seguente link: https://consorzioconsolida.it/interreg-safe-at-home/
Operazione cofinanziata dall’Unione Europea, Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, dallo Stato italiano, Fondo di Rotazione, dalla Confederazione elvetica e dai Cantoni nell’ambito del Programma di Cooperazione Interreg VI-A Italia-Svizzera.

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