La testimonianza durante la presentazione del libro di Boscagli “Quella baldanza ingenua”
19 anni, impegnata a breve nella maturità, ha raccontato cosa significhi oggi far parte di Gioventù studentesca
LECCO / LOMAGNA – Ha raccontato la sua esperienza di giessina sottolineando quanto sia stata decisiva per portare più consapevolezza nella sua vita. C’è stato spazio anche per la bella testimonianza di Elena Sala, studentessa che a giorni dovrà affrontare la maturità, durante la presentazione del libro di Giulio Boscagli “Quella baldanza ingenua. Da Gioventù studentesca a Comunione e Liberazione. Lecco 1955 – 1968” andata in scena mercoledì sera in sala Ticozzi a Lecco.
A fianco di ospiti illustri, a partire dal cardinale Angelo Scola, arcivescovo emerito di Milano, da Rosaria Spreafico, badessa di Vitorchiano e dallo stesso Boscagli, già sindaco di Lecco, coordinati da Gianluca Bezzi, Sala, 19 anni compiuti proprio l’altro ieri, ha testimoniato cosa significhi ancora oggi far parte di Gioventù studentesca, il movimento cattolico nato nel 1954 attraverso l’opera educativa di don Luigi Giussani.
La sua testimonianza ha quindi rappresentato un filone di continuità con quanto raccontato da Boscagli nelle pagine del libro, la cui pubblicazione, effettuata da Teka editore, è stata spinta e incoraggiata dal Centro culturale Alessandro Manzoni e dalla compagnia delle opere Lecco Sondrio.
Casa a Lomagna, studentessa al liceo Leopardi, ha spiegato di essere entrata in prima liceo nel gruppo grazie al passaparola della sorella maggiore: “Dopo il primo anno mi ero un po’ allontanata perché mi sembrava più un limite che un’occasione – ci ha raccontato a margine del convegno – . In terza liceo, complice qualche difficoltà riscontrata anche con l’avvio del triennio di studi, mi sono riavvicinata perché ho trovato un gruppo aperto al confronto, al dialogo e alla condivisione. Non mi sono sentita lasciata sola, ma ho trovato un ambiente stimolante, capace di affinare il mio senso critico e la mia capacità di ampliare lo sguardo sul mondo circostante e sulle cose”.
Da sempre più portata verso le materie scientifiche, Elena ha scoperto la bellezza della letteratura, l’importanza della storia e le domande sempre attuali della filosofia, materia a cui ha deciso di consacrare il proprio percorso universitario una volta superata la maturità. “Far parte di Gioventù Studentesca mi ha permesso un incontro autentico con il Cristianesimo, più profondo e concreto rispetto al “semplice” catechismo. Mi ha anche insegnato a non fermarmi mai all’apparenza o al primo pensiero che mi frulla in testa. E’ stato un confronto continuo che, grazie alla condivisione con gli altri, ha alimentato la mia voglia di crescere e diventare una persona più consapevole. Anche durante l’incontro dell’altra sera sono rimasta particolarmente colpita da una provocazione del cardinale Scola che ha chiesto di non smettere mai di interrogarci sul per che cosa viviamo, ma soprattutto per chi viviamo”.