“E!State Liberi”, il campo estivo di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie
Tra i temi anche il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e l’affermazione della legalità
LECCO – Anche quest’anno si svolge a Lecco dall’1 al 7 agosto il Campo della legalità a Lecco, nell’ambito di “E!State Liberi”, un campo estivo di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie.
L’iniziativa locale con il titolo “Memoria del Presente” è organizzata dal Coordinamento provinciale di “Libera” e vede come di consueto la collaborazione concreta di Spi Cgil Lecco e Cgil Lecco (e altre associazioni), con l’obiettivo principale di contribuire a diffondere alle giovani generazioni la cultura della legalità democratica, attraverso lo studio del fenomeno mafioso e la conoscenza delle istituzioni e degli operatori coinvolti nella lotta alla criminalità organizzata.
Nella mattinata di giovedì 4 agosto i partecipanti al campo, 13 tra ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia, hanno preso parte all’escursione nella valle del torrente Gerenzone a Lecco, con partenza dal rione di Laorca e arrivo a Castello. Accompagnati da una guida ambientale escursionistica di Eco Urban Walk e da alcuni pensionati volontari dello Spi Cgil Lecco, i giovani hanno potuto osservare interessanti esempi di archeologia industriale e avvicinarsi alla storia dello sviluppo economico del nostro territorio, legato in gran parte alle centinaia di fucine e opifici sorti nel corso dei decenni lungo il corso d’acqua cittadino.
Questa escursione nella “culla” della metallurgia lecchese è stata l’occasione per affrontare il tema del lavoro e dell’azione svolta dal sindacato per il miglioramento delle condizioni di vita dei lavoratori e l’affermazione della legalità. Guerrino Donegà della segreteria dello Spi Cgil Lecco ha ripercorso i capisaldi della storia del movimento sindacale, ricordando anche il sacrificio di alcuni sindacalisti della Cgil assassinati dalla mafia, da Placido Rizzotto, a fianco dei contadini siciliani nella lotta per l’occupazione delle terre, a Pio La Torre, promotore della legge che introdusse il reato di associazione mafiosa e la confisca dei beni ai mafiosi. Non sono mancati i riferimenti a importanti figure di lecchesi legati alla Cgil, che hanno dedicato la propria vita anche all’affermazione dei valori della democrazia, della pace, della legalità come Pino Galbani e Pio Galli.
Anche i volontari dello Spi hanno così avuto modo di partecipare a questo scambio intergenerazionale, valorizzando la propria memoria di vissuto personale nell’incontro diretto con i giovani, la loro energia e la voglia di futuro. A tutti i partecipanti è stata consegnata una copia del libro “Terra e libertà – Storie di sindacalisti uccisi dalle mafie”, edito da Liberetà dello Spi Cgil.