Medici di base sempre meno, l’ATS crea degli ambulatori temporanei

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Sono una trentina i medici di famiglia mancanti nelle province di Lecco e Monza

L’ATS ha creato degli ambulatori temporanei arruolando guardie mediche e liberi professionisti

LECCO – Sono 22 attualmente i medici di medicina generale che mancano all’appello nel territorio dell’ATS Brianza, ovvero delle province di Lecco e Monza, ma entro fine anno si prevede che il loro numero aumenterà ad una trentina: è quanto emerso dalla conferenza stampa convocata dall’agenzia sanitaria brianzola per illustrare la situazione della medicina del territorio e la soluzione che è stata trovata per tamponare l’emergenza.

Nello specifico, in provincia di Lecco attualmente sono 165 i medici di famiglia titolari, sei quelli mancanti mentre altri 22 suppliscono alle carenze con incarichi provvisori.

“E’ un momento di forte criticità per disponibilità di professionisti nell’ambito delle cure primarie ed è una condizione che non riguarda solo il territorio dell’ATS Brianza ma in generale tutta la Lombardia – ha spiegato il dott. Carmelo Scarcella, direttore generale dell’agenzia sanitaria – in questa situazione, una quota di popolazione resta senza medico assegnato”.

A luglio erano oltre 18 mila i cittadini delle due province senza medico di famiglia e si stima che a dicembre supereranno i 57 mila.

“In attesa di poter contare sulle nuove leve che dovrebbero arrivare dalla scuola triennale regionale che forma nuovi medici, l’agenzia ha dovuto mettere in atto delle azioni che attenuassero la situazione di disagio dei cittadini – ha aggiunto il dott. Scarcella – garantendo un livello di assistenza che siamo riusciti a ricavare con creazione ambulatori temporanei”.

Che cosa sono gli ambulatori medici temporanei? Si tratta di strutture che ATS ha realizzato attingendo a medici già in servizio nella continuità assistenziale, in altra parte a liberi professionisti.

In tutto sono 64 i medici reclutati da ATS sulle due province, di cui 24 con libero incarico professionale e 38 con incarico di continuità assistenziale. “Siamo stati pionieri di una soluzione che è diventata standard a livello regionale” ha rimarcato il direttore sanitario di ATS Brianza, il dott. Emerico Maurizio Panciroli.

Nel lecchese sono stati aperti sei ambulatori temporanei: ad agosto per Nibionno e Bulciago, a settembre per Bellano ed Esino, sempre a settembre in Valsassina Casargo, ad ottobre a Merate e poi per CostaMasnaga e Nibionno, infine a inzio novembre ne è stato aperto uno a Dervio.

L’apertura degli ambulatori temporanei ha fatto seguito alla cessazione di medici di base al lavoro in quei territori, che rischiava di lasciare scoperti quasi 8 mila pazienti.

Queste strutture garantiscono contatto telefonico con gli assistiti, prescrizioni, visite su appuntamento in studio e a domicilio, vaccinazione antinfluenzale e una scheda informativa individuale.

Dall’attività di questi mesi è emerso che l’85% dei pazienti ha oltre 60 anni e sono state emesse complessivamente sulle due province 32,3 mila prescrizioni, la maggior parte per farmaci (21 mila), 6 mila per visite mediche e 4 mila per esami di laboratorio. Sono state inoltre registrate 10 mila esenzioni.

“Sicuramente anche il prossimo anno dovremo far fronte a questa carenza di medici – ha sottolineato il dott. – ci sono 131 corsisti sui tre anni di formazione, a dicembre in 5 concluderanno il loro percorso, numeri più importanti sono previsti per settembre del prossimo anno quando saranno una cinquantina a diplomarsi ma non è automatico che tutti siano disponibili ad un ingaggio sul nostro territorio”.