Il nuovo Norton Cyber Safety Insights Report fotografa l’evoluzione delle abitudini online dei più giovani e le sfide per le famiglie italiane
Parental control, orari fissi e dialogo aperto: ecco le strategie più comuni secondo i dati del report Connected Kids 2025
MILANO – I bambini italiani stanno cambiando rapidamente il loro modo di vivere il mondo digitale, e con loro cambiano anche le preoccupazioni — e le responsabilità — dei genitori. Lo racconta il nuovo Norton Cyber Safety Insights Report: Connected Kids 2025, pubblicato da Norton, azienda leader globale nella sicurezza informatica e parte del gruppo Gen (NASDAQ: GEN). Tra i dati più sorprendenti del report, uno in particolare salta all’occhio: il 40% dei genitori italiani afferma che il proprio figlio utilizza l’intelligenza artificiale (IA) come forma di compagnia o supporto emotivo.
Un fenomeno nuovo, complesso, che non allarma tutti. Il 48% dei genitori, infatti, riconosce nell’IA uno strumento utile per stimolare l’apprendimento e la creatività dei propri figli. Tuttavia, il 63% dichiara di aver già parlato con i propri figli dei rischi legati all’uso dell’intelligenza artificiale, come i deepfake o la diffusione di informazioni false.
Ma l’IA è solo una delle sfide che il mondo online pone alle famiglie. L’indagine ha coinvolto 1.002 adulti italiani con figli minori di 18 anni e fa luce anche su un tema doloroso: il cyberbullismo. In Italia, il 7% dei genitori riferisce che i propri figli ne siano stati vittime, una percentuale più bassa rispetto alla media globale (13%) e ben lontana da quella registrata negli Stati Uniti (24%). Un dato che si accompagna a un altro, più confortante: l’85% dei genitori italiani dichiara di sentirsi a proprio agio nel parlare apertamente di questi temi con i propri figli.

Il controllo degli schermi e i limiti che (non sempre) funzionano
Secondo il report, l’81% dei genitori italiani vigila attivamente sul tempo che i propri figli trascorrono davanti agli schermi, nel tentativo di proteggerli da contenuti dannosi, discorsi d’odio o disinformazione. Le strategie sono diverse: il 33% fa uso di app o impostazioni di parental control, mentre il 42% stabilisce regole precise sui momenti in cui i dispositivi non possono essere utilizzati, ad esempio durante i pasti.
Tuttavia, oltre un terzo dei genitori (39%) ammette che i propri figli riescono comunque ad aggirare queste restrizioni. A raccontarlo è anche Silvia Signorelli, Senior Marketing Manager Italy and Balkans per Norton, e madre di una ragazza minorenne. “Monitoro costantemente il tempo che mia figlia trascorre davanti agli schermi e abbiamo regole chiare sull’uso dei dispositivi. Tuttavia, come tanti altri genitori, ho visto che i ragazzi trovano spesso il modo per superare i limiti tecnologici. Per questo credo che, oltre ai controlli, sia importante puntare sul dialogo aperto e sulla comunicazione per proteggerli davvero dai rischi online”, ha dichiarato.
Un approccio condiviso anche da Leyla Bilge, Global Head of Scam Research di Norton e madre di due figli: “I ragazzi di oggi trascorrono più tempo online che mai, che si tratti di scuola, gaming, shopping o connettersi con gli amici. Come genitori, vogliamo rendere il mondo un posto migliore per i nostri figli, e questo include il mondo digitale”, ha affermato. “Oltre l’80% dei crimini informatici si basa sulla manipolazione emotiva e agli aggressori non importa l’età. Ma il mondo digitale non deve essere un luogo spaventoso. Siamo qui per aiutare i genitori a disporre delle conoscenze e degli strumenti necessari per aiutare i loro figli a navigare nel mondo digitale in modo sicuro”.
Cinque consigli per genitori sempre più connessi
Nella sezione “Kids on Devices”, il report suggerisce cinque azioni concrete per aiutare i genitori ad accompagnare in sicurezza i figli nella loro vita online:
- Iniziare presto la conversazione: parlare di comportamento e sicurezza online fin dai primi utilizzi dei dispositivi.
2. Utilizzare con intelligenza i controlli parentali: impostare limiti di tempo, bloccare contenuti inappropriati e monitorare le attività digitali.
3. Insegnare a riconoscere i segnali di allarme: dal cyberbullismo alle truffe, passando per i rischi legati all’IA.
4. Dare il buon esempio: i bambini imparano anche osservando i comportamenti digitali degli adulti.
5. Rimanere coinvolti: controllare regolarmente cosa fanno i figli online, fare domande e informarsi sulle nuove tecnologie.
Lo studio
Il Norton Cyber Safety Insights Report: Connected Kids 2025 è stato condotto online da Dynata tra il 30 aprile e l’8 maggio 2025. Il campione comprendeva 1.002 adulti italiani, di età pari o superiore ai 18 anni, con dati ponderati per età, genere e regione. Il termine “genitori”, nel report, si riferisce a chi ha figli minori di 18 anni.
Per maggiori informazioni o per consultare il report completo, è possibile visitare il sito ufficiale: newsroom.gendigital.com/Norton-Cyber-Safety-Insights-Report-Connected-Kids.

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