Ospedale. Grazie ad Aido, inaugurata la Stanza della Vita

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Inaugurate questa mattine due nuove stanze per i colloqui tra medici e familiari dei potenziali donatori di organi

Un grande progetto che ha coinvolto il territorio. Aido: “Un sogno che si realizza”

LECCO – Due nuove Stanze della Vita, luoghi protetti dove avvengono i colloqui tra l’equipe medica e i familiari dei potenziali donatori di organi e/o tessuti, sono state inaugurate questa mattina all’Ospedale Manzoni di Lecco. Un progetto frutto di un percorso iniziato nel 2020 e che ha coinvolto molti attori: in primis l’Aido (con le sezioni di Ballabio, Casatenovo, Centro Valsassina, Lecco, Merate, Olgianate-Valgreghentino e Pescate), Asst Lecco, Fondazione della Provincia di Lecco, Fondazione Fratelli Frassni, UniverLecco, diverse aziende del territorio e il supporto scientifico del Politecnico e del gruppo di ricerca Labirint.

In tantissimi hanno voluto prendere parte all’inaugurazione che si è aperta con la presentazione del progetto presso l’Aula Magna dell’Ospedale: erano presenti il Direttore Generale di Asst Lecco Marco Trivelli, il presidente di UniverLecco Vico Valassi, la Pro Rettrice del Politecnico di Lecco Manuela Grecchi, il dottor Francesco Raponi, Coordinatore del Centro Prelievo Organi e Tessuti di Asst Lecco e Antonio Sartor, già presidente provinciale Aido Lecco.

Il direttore generale Marco Trivelli e Antonio Sartor

“L’idea della stanza della vita non è così originale – ha detto quest’ultimo – la prima era nata anni fa al San Matteo di Pavia, l’ultima pochi giorni fa a Brescia. E’ stata il frutto di un pensiero personale, maturato il giorno in cui il medico mi comunicò che il prelievo e il trapianto di cornee di mia moglie scomparsa erano andati a buon fine. Quando me lo disse, realizzai che era tutto successo per davvero, mia moglie non c’era più. In quello stato d’animo, mi resi conto di essere un posto triste e spoglio, dal quale volevo solo scappare. Ecco da dove nasce l’idea di una Stanza della Vita: un luogo accogliente, un ambiente protetto dove poter incontrare e parlare ai familiari dei potenziali donatori, dove poter ‘trasformare’ il dolore personale in una speranza per gli altri”.

L’idea di Aido raccolse subito il consenso di Asst Lecco. Nel 2020 il bando di Fondazione Lecchese consente di ricevere un importante contributo: “Che la strada fosse quella giusta ce lo ha testimoniato anche un’altra generosa donazione, fatta dai Fratelli Frassoni, quelli che hanno dato vita ad un polo per persone anziane in città. Il coinvolgimento del Politecnico per il supporto relativo alla progettazione infine ci ha aiutati a realizzare il nostro sogno, sempre sostenuto dal grande cuore di Aido che si è adoperata per trovare sponsor e contributi. E’ vero – ha concluso Sartor – la Stanza della Vita è un luogo in cui prima di tutto si parla di morte. Ma è allo stesso tempo un inno alla vita. L’auspicio è che chiunque si troverà lì dentro possa ricordarsi, in un momento critico, che è in un luogo voluto da un’intera comunità. Una comunità che ogni giorno ringrazia chi ha detto sì alla donazione di organi”.

francesco raponi
Il dottor Francesco Raponi

E’ stato il dottor Raponi ha tracciare un bilancio dell’attività del Centro Prelievi Organi e Tessuti di Asst Lecco e dei Trapianti: “C’è sempre una discrepanza tra il numero di organi disponibili per il trapianto e il numero dei pazienti che ne hanno bisogno, discrepanza che comporta i tempi di attesa: i dati del Centro Nazionale Trapianti ad oggi indicano un tempo medio di attesa di 3,5 anni per il trapianto di cuore, 1,7 anni per quello di fegato, 6 anni per il pancreas, 3 per il rene, 2,5 per il polmone e 4,7 anni per l’intestino. Per quanto riguarda l’attività presso la nostra Asst, possiamo dire che l’andamento dei prelievi è in crescita, nel 2023 abbiamo superato l’obiettivo regionale per quanto riguarda il prelievo di cornee (122 a Lecco, 28 a Merate), multitessuto (3 a Lecco) e multiorgano (15)”.

Raponi ha segnalato, nell’ambito dei prelievi multiorgano, un aumento dei prelievi a cuore fermo controllato: “Questa donazione innovativa (il primo intervento a Lecco risale al 2021, ndr) avviene in seguito ad arresti cardiaci terminali che si verificano, nei Reparti di Terapia Intensiva, in persone con lesioni cerebrali devastanti che non rispondono ad alcun trattamento – ha spiegato Raponi – necessita di organizzazione, tecnologie e risorse umane. Il prelievo di organi infatti può avvenire solo dopo l’accertamento della morte e in assenza di opposizione; ciò significa, riguardo i criteri cardiaci, la registrazione continua per non meno di 20 minuti di un elettrocardiogramma che dimostri l’assenza completa di attività elettrica del cuore. Trascorso questo periodo si può procedere alla perfusione regionale normotermica che permette di ottimizzare la preservazione dell’organo e di minimizzare il danno ischemico, consentendone il prelievo”.

Dopo il 1° caso nel 2021 nel 2022 sono stati due i prelievi di organi a cuore fermo a Lecco, così come nel 2023. La stima per il 2024 il doppio. “Si ipotizza che, in futuro, questa tecnica possa aumentare il numero di organi donati, contribuendo a risolvere la carenza di organi per i trapianti”.

L’interno della Stanza della Vita al terzo piano dell’Ospedale. Una seconda stanza è stata realizzata al Piano Terra

“In questo contesto delicato e complesso – ha aggiunto Raponi – è chiara l’importanza del momento informativo ma anche di confronto tra medico e familiari del potenziale donatore: avere una Stanza della Vita a disposizione è un valore aggiunto, siamo felici di questo risultato”.

Alla cerimonia sono intervenuti portando i loro saluti anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni, il Sottosegretario regionale Mauro Piazza e la viceprefetto Paola Cavalcanti. E’ stato il presidente provinciale di Aido Lecco Giacomo Colombo a chiudere il momento, per poi accompagnare i presenti a visitare le due stanze: “Abbiamo scelto di inaugurare le Stanze della Vita in un giorno che non è casuale – ha detto – il 24 giugno del 2018 una mamma firmava l’assenso al prelievo e alla donazione di organi di suo figlio, morto giovanissimo in un incidente stradale sulla vecchia Lecco Ballabio. Ai tempi non sapeva nemmeno dell’esistenza di questa possibilità, oggi viene con noi nelle scuole a portare la sua testimonianza e ci aiuta a diffondere la cultura del dono. Grazie di cuore a tutti coloro che hanno contribuito a realizzare questo importante sogno”.

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