Sono 194 i pazienti Covid ricoverati al Manzoni, 136 al Mandic a Merate
Sono 19 i decessi in una sola settimana. Il virus rallenta? “Da noi non lo possiamo dire”
LECCO – Siamo ancora lontani, ma non troppo, rispetto al picco di ricoveri registrato nella prima ondata della pandemia, che negli ospedali lecchesi aveva fatto contare fino a 540 pazienti ospitati nei due presidi di Lecco e Merate: oggi, lunedì, sono 330 complessivamente i malati Covid ricoverati, di cui 194 all’ospedale Manzoni e 136 al Mandic.
Sono gli ultimi dati diffusi dall’azienda ospedaliera, nell’aggiornamento settimanale con gli organi di informazione locali, riguardo alla situazione dell’emergenza Coronavirus nel lecchese.
Venti i posti occupati di terapia intensiva a Lecco, nove a Merate, mentre i pazienti sottoposti a Cpap (la ventilazione polmonare) sono quaranta, di cui 21 al Manzoni e 19 al Mandic.
La scorsa settimana erano 183 i ricoverati al Manzoni e 116 al Mandic, si è registrato quindi un aumento di 31 pazienti. Aumentano, e di molto, anche i decessi: il numero delle vittime tra i ricoverati è ora di 38 persone da settembre (19 morti in una sola settimana).
“L’età dei pazienti deceduti è tornata a rialzarsi rispetto alle prime settimane di questa seconda fase – fa sapere il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Paolo Favini – stiamo continuando anche a dare sostegno anche al bisogno di altri ospedali lombardi in affanno. La situazione a Milano, Monza e Varese si è fatta più faticosa in questo momento e qualche paziente arriva anche nelle nostre strutture. C’è un continuo movimento in ingresso e in uscita”.
Il rallentamento nei ricoveri ravvisato altrove, non sembra al momento interessare la nostra provincia: “Al momento noi non vediamo questo dai dati delle nostre strutture – spiega Favini – la Regione ci chiede di aumentare la possibilità di ricovero”.
“In primavera si erano superati i 500 ricoveri – ha ricordato Favini – speriamo di non tornare in quella situazione. Nel frattempo ci siamo attrezzati: le rianimazioni contano un numero di posti letto in aumento rispetto a periodo pre-pandemia quando erano 14, adesso ne contiamo 29 strutturalmente perfette” non più lettini operatori riadattati come nell’urgenza della prima ondata, ha sottolineato il direttore, ma veri e propri posti di rianimazione.
Sul fronte dei dipendenti sono 1483 i tamponi eseguiti: 148 sono risultati positivi e 1335 negativi. “Il 30% di positivi ora è negativo e sono stati reinseriti al lavoro”
Ambulatori aperti ma tanti disdicono per paura
L’attività ambulatoriale continua ad essere garantita, fa sapere il direttore, “attualmente sono operativi, è una situazione che stiamo valutando giorno per giorno, in sinergia con ATS e Regione”
Nel frattempo, però, non mancano le disdette di preferisce evitare, per paura, recarsi in ospedale in questo periodo e sottoporsi a controllo. “Qualcuno chiama per avvisare, altri invece, non si presentano all’appuntamento – spiega Favini – Chiediamo ai pazienti di segnalare la loro disdetta in modo da poter riorganizzare le visite”.