Approvato il Progetto di legge per una gestione più responsabile delle razze canine più complesse
Il progetto di legge è stata pensata per prevenire aggressioni, tutelare il benessere degli animali e arginare il traffico illecito
ROMA – Una lista di 27 tipologie di cani da “salvare” piuttosto che da temere, un patentino obbligatorio per i proprietari e un test di idoneità per assicurarsi che chi adotta sia davvero in grado di farlo: è questa l’ossatura del Progetto di legge “Norme specifiche per alcune tipologie di cani a tutela del loro benessere e della pubblica incolumità”, approvato all’unanimità nel pomeriggio del 22 maggio dalla Commissione Sanità del Parlamento.
Un testo che, come sottolineato dalla presidente della Commissione Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), non intende criminalizzare alcune razze, bensì “salvare i cani da chi li detiene senza una adeguata conoscenza e preparazione”. La cosiddetta “save list” comprende razze forti e complesse come il Rottweiler, il Cane Corso, il Dogo Argentino, il Pastore Tedesco e l’American Bulldog. Tutti animali che, se gestiti senza competenza, possono diventare involontari protagonisti di situazioni pericolose.
“Non si tratta di una black-list” – precisa Baffi – “ma di una lista di ‘cani da salvare’”.
Il relatore del provvedimento, Roberto Anelli (Lega), vicepresidente della stessa Commissione, punta il dito contro la mancanza di regole che oggi permette a chiunque di adottare cani potenzialmente impegnativi senza alcun filtro: “I casi di cronaca ci raccontano sempre più spesso di aggressioni provocate da proprietari impreparati”. Un problema che, secondo Anelli, riguarda tanto la sicurezza pubblica quanto la tutela degli animali stessi: “Serve una legislazione specifica per prevenire rischi a danno delle persone, soprattutto dei bambini, e degli altri animali. Normare il possesso di questi cani è anche un modo per tutelare il loro benessere, spesso ignorato da chi li acquista in modo inconsapevole o finisce per abbandonarli”.
Il percorso previsto dalla nuova legge è chiaro: chi vorrà adottare un cane inserito nella save list dovrà seguire un iter formativo articolato in due fasi. La prima, teorica, prevede almeno dieci ore di formazione, necessarie al conseguimento del patentino. La seconda, pratica, si svilupperà in almeno sei ore di esercitazioni concrete, per imparare a gestire il cane in contesti potenzialmente critici.
Una volta concluso il percorso, il proprietario sarà sottoposto a un test di controllo (CAE-1), realizzato in collaborazione con l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ENCI), che valuterà tanto la preparazione dell’umano quanto le caratteristiche psicofisiche del cane.
Nel caso di esito negativo all’esame, scatteranno misure correttive: obbligo di guinzaglio e museruola fuori casa, prescrizioni di un veterinario esperto in comportamento animale e, nei casi più estremi, il sequestro dell’animale da parte del Comune, su richiesta dell’ATS, con affido a strutture rifugio.
Il test potrà comunque essere ripetuto fino a tre volte nell’arco di tre mesi, offrendo così una seconda (e terza) possibilità a chi è realmente motivato.
Una proposta che cerca di trovare un equilibrio tra libertà di adozione e responsabilità, tra la necessità di garantire la sicurezza pubblica e il rispetto per la dignità e la natura di animali troppo spesso vittime, prima ancora che responsabili.
Questa la “save list”: Dogo Argentino, Fila Brasileiro, Tosa giapponese, American Pit Bull Terrier, Pit Bull Terrier, Staffordshire Bull Terrier, American Staffordshire Terrier, Bullmastiff, Rottweiler, Cane corso, Perro de Presa Canario o Presa Canario o Mallorquin, American Bulldog, Cane da pastore di Charplanina, Cane da pastore dell’Anatolia, Cane da pastore dell’Asia Centrale, Cane da Pastore del Caucaso, Cane da Pastore Maremmano Abruzzese, Cane da Serra da Estreilla, Rafeiro do alentejo, Rhodesian Ridgeback, Tosa Inu, Bandog, Boerboel, Akita Inu, Cane Lupo Cecoslovacco, Cane Lupo di Saarloos e Cane Lupo Italiano.

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