Sabato 9 aprile si svolgerà la Marcia della Pace, partenza Olginate e arrivo a Lecco
“Dedicata certamente al popolo ucraino ma anche a tutte le vittime delle guerre dimenticate”
OLGINATE – Si svolgerà il prossimo sabato, 9 aprile, la Marcia della Pace che da Olginate raggiungerà Lecco. L’evento, presentato venerdì nel sale Di Vittorio della Camera del Lavoro, è organizzato dalla Tavola della Pace, dal Comitato lecchese per la Pace e la Cooperazione tra i Popoli e da altre realtà del territorio.
La partenza fissata per le 15 da Olginate e arrivo in Piazza Cermenati a Lecco; qui sono previsti alcuni interventi conclusivi tra cui quello di Francesco Vignarca, membro della Tavola della Pace nazionale e coordinatore della Rete Italiana Pace e Disarmo.
In rappresentanza dei soggetti promotori dell’iniziativa hanno partecipato alla presentazione Maria Grazia Caglio, Vicesindaco di Osnago e Presidente del Comitato, Emanuele Manzoni, Assessore a Lecco e membro dell’Ufficio di Presidenza del Comitato, Don Marco Tenderini per la Tavola della Pace, Erica Corti per il gruppo Scout CNGEI di Valmadrera, Fabio Gerosa della CGIL Lecco e Andrea Massironi della CISL Monza Brianza Lecco per i sindacati.
Seguendo la sponda occidentale dell’Adda, i partecipanti raggiungeranno il luogo di destinazione passando per il ponte Azzone Visconti e, se i numeri lo consentiranno, l’obiettivo è quello di occupare contemporaneamente anche il ponte Kennedy, in una sorta di abbraccio metaforico a tutti coloro che stanno soffrendo le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina.
Il passaggio da una sponda all’altra, spiegano gli organizzatori, è stato appositamente scelto perché i ponti rappresentano da sempre un simbolo di rispetto, tolleranza e incontro delle diversità, valori che è necessario mantenere vivi in quanto fondamentali per la convivenza civile. L’iniziativa, infatti, non è finalizzata solo a richiedere l’immediato cessate il fuoco, ma vuole anche essere un appello alla collettività affinchè si promuovano momenti formativi di educazione alla pace, alla giustizia e alla cittadinanza attiva.
Maria Grazia Caglio ha ricordato che quest’ultima edizione della marcia “è dedicata certamente al popolo ucraino ma anche a tutte le vittime delle guerre dimenticate. Vogliamo ribadire che chi ama la pace ripudia la guerra e la corsa agli armamenti.”
La critica al riarmo è stata ripresa da Don Marco Tenderini, che ha invitato a “non restare fermi e indifferenti di fronte a ciò che sta avvenendo”: il conflitto lo si può fermare solamente con il dialogo, “costruendo ponti” e non abbattendoli fornendo armi ai belligeranti. Emanuele Manzoni ha sottolineato come l’evento del 9 aprile non debba essere un momento conclusivo, l’esaurirsi di un processo, ma “un punto d’inizio per sensibilizzare a tutti i livelli sull’importanza di investire sulla cultura della pace, partendo soprattutto dal coinvolgimento dei giovani, che hanno dimostrato molto interesse per l’iniziativa”.
Al momento sono più di 70 gli aderenti alla Marcia, ma le altre realtà del territorio interessate hanno tempo fino al 9 aprile per comunicare la propria volontà di partecipazione. È significativo, aggiungono i promotori, che la quasi totalità delle associazioni già coinvolte non sia impegnata direttamente in attività di promozione della pace, ma lavori in ambito sociale e nell’aiuto al prossimo: “questo – spiegano – dimostra che la pace non viene considerata un valore astratto, bensì una condizione preliminare e necessaria alle attività quotidiane”.
Il giorno dell’evento, inoltre, gli Scout organizzeranno al punto di ritrovo di Olginate una raccolta viveri (farmaci e prodotti a lunga conservazione) in previsione di un carico in partenza per l’Ucraina alla fine del mese.