Rinforzare la rete territoriale per ‘alleggerire’ i Pronto Soccorso. Per over65 e allettati sì all’accompagnatore
Liste di attesa: 65 mila aspettano una visita. Bertolaso: “Già richiamati per un nuovo appuntamento 17 mila pazienti”
MILANO / LECCO – Il problema cronico della sanità lombarda è l’attesa: sia che riguardi la prenotazione di visite specialistiche, costringendo spesso il cittadino a ricorrere alla sanità privata per avere un appuntamento in tempi accettabili, che al pronto soccorso quando si saturano e le ore trascorse dai pazienti che aspettano il proprio turno diventano troppe.
Due temi sui quali l’assessore regionale Guido Bertolaso, come annunciato nei mesi scorsi, ha voluto porre attenzione proponendo alla giunta uscente le ‘Linee di programmazione 2023’ con alcune misure per cercare di attenuare i disagi.
“Mentre Regione Lombardia affronta problematiche che arrivano da lontano, come la carenza dei medici – ha continuato Bertolaso – e in attesa che le università ‘sfornino’ i medici che ci mancano, intendiamo rinforzare la rete territoriale. Per questo abbiamo pensato ad ampliare a tutte le ATS il progetto ambulatori temporanei diffusi (CAD) per garantire l’assistenza primaria ai cittadini senza medico di base”.
Al pronto soccorso
Per alleggerire la pressione sui pronto soccorso si punta a lavorare sia sull’accesso, sia sulla gestione dei pazienti una volta ospedalizzati. “Uno strumento è la Centrale Medica Integrata – ha affermato Bertolaso – che già gestisce il coordinamento fra tutti i pronto soccorso, ma che può ottimizzare lo smistamento in modo più omogeneo, oltre che cercare di intercettare quei casi che possono essere gestiti a domicilio”.
“Un’altra leva – ha aggiunto Bertolaso – è la gestione dei pazienti ospedalizzati e in particolare i letti subacuti, che vogliamo potenziare. Nell’ottica dei vasi comunicanti, se ci sono posti letto liberi nei reparti, si accorciano i tempi di permanenza nei pronto soccorso”.
All’occorrenza sarà rimodulata l’attività di altri reparti e fatta richiesta di posti altre strutture sanitarie per trasferire i pazienti subacuti.
“Terzo strumento utile – ha continuato l’assessore – è un incentivo per i medici delle strutture ospedaliere che decidono, terminato il servizio, di svolgere ore lavorative aggiuntive presso i pronto soccorso. Per questi medici prevediamo un incentivo di 100 euro per ogni ora svolta in più nei pronto soccorso. Per il personale non medico intendiamo invece chiudere, a livello sindacale, un accordo integrativo con cui definire un perimetro entro il quale premiare il comparto”.
Sarà inoltre permesso l’accompagnamento durante la permanenza al pronto soccorso per alcune tipologie di pazienti:
“La nostra è la prima regione in Italia che autorizza i caregiver, compatibilmente con le dimensioni, ad accompagnare nel ‘dopo triage’ il proprio parente” ha spiegato Giovanni Pavesi Direttore Generale della DG Welfare di Regione Lombardia.
“Stiamo cercando di umanizzare sempre di più le cure, aspetto su cui oggi dobbiamo recuperare”. Saranno autorizzati accompagnatori nei pronto soccorso per i pazienti di età superiore ai 65 anni e per tutti i pazienti allettati e barellati.
Le liste di attesa
“Il nostro primo obiettivo – ha detto l’assessore Guido Bertolaso – è stato intervenire sulla lista di oltre 65.000 persone con appuntamento fuori soglia – fino a giugno 2023 – persone quindi che hanno diritto a una visita specialistica ma hanno trovato disponibilità soltanto a distanza di parecchi mesi. Abbiamo quindi previsto una serie di azioni finalizzate a migliorare la situazione, a cominciare da un’attività di recall dei cittadini. In soli 15 giorni – ha proseguito Bertolaso – ne abbiamo ricontattati 17.000 per anticipare l’appuntamento nella stessa struttura dove avevano prenotato”.
Un dato emerso, ha spiegato Bertolaso, è che il 30% delle persone richiamate ha mantenuto l’appuntamento già preso, pur dovendo attendere altri mesi. “Emerge anche un problema di adeguatezza della visita – secondo l’assessore – perché se davvero fosse così urgente la necessità di visita, credo nessuno non accetterebbe un appuntamento più vicino”.
Bertolaso ha annunciato che le agende saranno integrate con maggiori slot di appuntamenti. Le altre proposte operative per abbattere le liste di attesa, illustrate dall’assessore al Welfare, riguardano le visite di controllo, che potranno essere prenotate direttamente dal medico specialista o di medicina generale, la realizzazione di un CUP unico regionale che consentirà una migliore programmazione dell’offerta sanitaria ambulatoriale e un’attenzione specifica per i tempi di attesa delle prestazioni strumentali di diagnostica per immagini, quali ad esempio mammografie, TAC e risonanze magnetiche.
A gennaio, inoltre, a tutte le ATS sarà fornito un cruscotto di sorveglianza e monitoraggio per la verifica dei tempi d’attesa, esposizione delle agende e prenotabilità dalla rete regionale di prenotazione.