Nel territorio lecchese i lavoratori precari nella scuola erano 1134 nel 2016, saliti a 2061 nel 2019 e arrivati a 2507 nel 2023
Fusco: “Serve una riforma strutturale o si andrà avanti senza continuità didattica penalizzando la qualità dell’insegnamento e gli alunni”
LECCO – “La scuola? E’ diventata una partita di calcio a Lecco. Ognuno ne parla, chi sventolando una bandiera chi un’altra, pochi si ricordano dei giocatori che scendono in campo: insegnanti, personale ATA, personale amministrativo”.
Con questa immagine la UIL Lario e la UIL Scuola RUA di Lecco lanciano un appello alla politica e all’opinione pubblica: riportare al centro del dibattito i veri protagonisti della comunità educante.
“La scuola non vive di slogan — dichiarano le sigle territoriali — ma di stabilità occupazionale, retribuzioni adeguate e regole trasparenti nella mobilità. Elementi che i decreti delegati del 1974 e il D.P.R. 249/1998 avevano già tracciato chiaramente.”
Dietro la campanella che ogni giorno segna l’inizio delle lezioni, si nasconde una realtà fatta di precarietà crescente”.
I numeri parlano chiaro: secondo gli Open Data INPS, nel territorio lecchese i lavoratori precari nella scuola erano 1134 nel 2016, saliti a 2061 nel 2019 e arrivati a 2507 nel 2023. L’incidenza del personale a tempo determinato è passata dal 20,9% del 2016 al 35,1% del 2023. Una condizione aggravata dal costo della vita. In provincia di Lecco, il prezzo medio degli affitti è aumentato del 42% negli ultimi sei anni: da 7 euro/m2 nel 2019 a 10 euro/m2 nel 2025.

Dario Esposito Coordinatore Uil Lario: “E’ ora di dire basta al precariato di stato. Le persone che oggi lavorano con discontinuità sono penalizzate due volte: oggi e domani quando avranno diritto a percepire una pensione. Non si può accettare di compromettere il futuro di chi, nella comunità educante, non svolge solo una mansione lavorativa ma da vita ad una missione sociale, giornaliera e pacifica, sul territorio. Serve Un piano casa per il personale scolastico, assunzioni che non lascino nell’incertezza i lavoratori nel sapere cosa faranno a fine anno!”.

Francesco Fusco, Segretario UIL Scuola RUA Lecco, aggiunge: “ La provincia di Lecco, insieme a molte altre del Nord, vive ogni anno una situazione cronica di precariato: i contratti si chiudono il 30 giugno per riaprirsi a settembre, sempre a tempo determinato. Senza una riforma strutturale che affronti il problema alla radice, continueremo ad assistere a una mancanza di continuità didattica che ricade direttamente sulla qualità dell’insegnamento e, soprattutto, sugli alunni”.
Giuseppe D’Aprile, Segretario Generale UIL Scuola RUA commenta: “Se guardiamo il dato nazionale, in tutta Italia, sul fronte delle assunzioni a tempo indeterminato dei 48.504 posti autorizzati, a fronte di 52.885 posti vacanti per l’anno scolastico 2025/26, solo 29.685 docenti risultano assunti stabilmente, con la possibilità di altre 4.403 immissioni entro fine anno. È un sistema di reclutamento che evidenzia tutti i suoi limiti — aggiunge — logora i nostri insegnanti e indebolisce la qualità dell’insegnamento. Non si può più sostenere il ricorso continuo alle supplenze: serve un piano straordinario di assunzioni, il pieno utilizzo delle graduatorie esistenti e l’apertura delle GPS come ulteriore canale di accesso al ruolo. È tempo di trasformare l’organico di fatto in organico di diritto.”
“Sul sostegno — sottolinea D’Aprile — la precarietà assume proporzioni inaccettabili: migliaia di alunni con disabilità iniziano l’anno con un insegnante diverso dal precedente, con gravi ripercussioni sulla continuità didattica e sull’inclusione. È indispensabile assumere stabilmente tutti i docenti specializzati, attingendo non solo dai concorsi ma anche dalle GPS.”
“Ritenere infine che investire nella scuola sia investire a fondo perduto è sbagliato. Lo afferma anche il tessuto produttivo che lamenta, in provincia, un gap fra domanda ed offerta di lavoro nel 50% dei casi e chiede, lo ha ribadito a Lariofiere qualche giorno fa, che il Sistema-Paese dia più attenzione alla formazione” concludono dai sindacati.
La UIL Lario e la UIL Scuola RUA Lecco rilanciano l’appello: “E’ tempo di restituire pace, dignità e stabilità a chi ogni giorno costruisce il futuro del Paese. La scuola non puà più essere un campo di battaglia politica ma deve tornare a essere una comunità viva, stabile e rispettata”.

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