Anomalia di +1,09 gradi rispetto alla media di riferimento
In Europa, la primavera 2022 è al 19° posto tra le più calde mai registrate
LECCO – Arriva ufficialmente l’estate dopo una primavera che si è classificata come la sesta più calda di sempre sul pianeta a livello climatologico facendo registrare una temperatura media sulla superficie della terra e degli oceani, addirittura superiore di 0,85 gradi rispetto alla media del ventesimo secolo. È quanto emerge dalle elaborazioni Coldiretti diffuse per l’arrivo del solstizio d’estate, 21 giugno, alle ore 11.14 con l’Italia sotto assedio del caldo e della siccità, sulla base della banca dati Noaa, il National Climatic Data Centre che rileva i dati dal 1880.
Le temperature sulla terraferma sono state superiori alla media soprattutto in Asia e Australia e nel sud e nell’est del Nord America, nel centro e nel Sud America. “In particolare in Europa – precisa la Coldiretti – la primavera 2022 si classifica al diciannovesimo posto tra le più calde mai registrate con una anomalia di +1,09 gradi rispetto alla media di riferimento: anche nelle due province di Como e Lecco sono sicuramente anomale, per il periodo, le alte temperature raggiunte in queste settimane, con il termometro che staziona stabilmente oltre i 30 gradi e una siccità che sta mettendo a dura prova l’agricoltura lariana“.
In Italia la primavera è stata segnata da un aprile freddo e da un maggio bollente durante il quale la colonnina di mercurio è stata in media superiore di 1,83 gradi, collocandosi al secondo posto tra i più caldi dal 1800, secondo analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr. “A preoccupare – continua la Coldiretti – è la mancanza di precipitazioni che in Italia sono risultate in media addirittura dimezzate rispetto allo scorso anno ma con riduzioni percentuali ancora più alte nelle regioni del Nord. La situazione nelle campagne della Lombardia è drammatica in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate. La preoccupazione è forte anche per il calo delle rese produttive, dall’orzo al frumento fino ai foraggi, con mais e riso osservati speciali”.
Secondo l’ultimo monitoraggio della Coldiretti il livello idrometrico del fiume Po al Ponte della Becca (Pavia) è sceso a -3,7 metri, su livelli più bassi da almeno 70 anni, ma in sofferenza sono anche i grandi laghi come il lago Maggiore che è sceso al minimo storico con on un grado di riempimento del 22% mentre quello di Como è al 25%.
“La siccità – continua Coldiretti Como Lecco attraverso il presidente Fortunato Trezzi – è diventata la calamità più rilevante per l’agricoltura italiana con danni stimati quest’anno pari a circa 2 miliardi di euro a livello nazionale, per effetto del calo dei raccolti che hanno bisogno dell’acqua per crescere. Ad essere colpito dalla siccità è l’intero territorio dell’Italia, ma particolarmente grave è la situazione nella pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”.
Un’emergenza nazionale che riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che ha decimato le produzioni agricole nazionali.