A Lecco si ragiona sul nuovo regolamento comunale di Polizia Urbana
Dal Daspo per disturbatori ai rumori dai locali che disturbano la quiete, ma anche il divieto di girare in costume per il centro
LECCO – E’ uno degli strumenti normativi più antichi in dotazione ai comuni italiani, quello in vigore a Lecco lo è senz’altro, essendo datato 1925: si tratta del regolamento di Polizia Urbana sul cui rinnovo si è aperta martedì sera la discussione in municipio.
“E’ un insieme regole che mira alla convivenza civile e al contrasto di quei comportamenti che possono ledere alla libertà degli altri – ha spiegato la comandante Monica Porta della Polizia Locale – trattandosi di un testo datato, molte norme se rilette oggi hanno poco senso, altre sono state invece recepite come leggi dello Stato”.
La stessa comandante Porta, insieme ai colleghi degli altri capoluoghi lombardi, ha fatto parte del team che ha redatto la bozza di regolamento messa a disposizione dalla Regione su cui i comuni possono basarsi per redigere il proprio testo. Così farà anche il Comune di Lecco:
“Alcune parti sono state integrate, altre rimosse, per cercare di adattare il regolamento a quelle che sono le esigenze della nostra città” ha sottolineato il vicesindaco Simona Piazza, assessore delegato alla Polizia Locale, sottoponendo il documento all’attenzione dei consiglieri comunali per raccogliere richieste, domande e contributi migliorativi.
Proprio dai consiglieri sono state sollecitate delle tematiche interessanti che saranno comprese nel regolamento; temi di recente attualità, come quello della sicurezza per il qual si prevede l’applicazione del Daspo nei confronti di quei soggetti responsabili di comportamenti di disturbo o pericolo nei confronti delle altre persone, sollevato dal consigliere Simone Brigatti:
“Il Daspo urbano è già applicabile nella zona delle stazioni o dove ci sono infrastrutture legate al trasporto pubblico, come i capolinea dei bus. Lo abbiamo previsto anche per parchi giochi, in prossimità delle scuole, nella zona della ZTL in centro e in aree caratterizzate da maggiore afflusso turistico – ha spiegato la comandante – la Polizia Locale redige un verbale di ingiunzione nei confronti della persone che deve allontanarsi da tutte le aree previste e non può farvi ritorno per le successive 72 ore. In caso di reiterazione, il secondo verbale viene inviato al Questore per emissione del divieto di accesso a quelle aree per un massimo di sei mesi”.
“La sicurezza urbana è complessa e il Daspo è uno degli strumenti a disposizione, ce ne sono altri adattabili sia dal Questore che dal Sindaco con ordinanza” ha precisato Porta.
Locali pubblici e schiamazzi
Altro tema di interesse è quello relativo ai rumori in orario serale dei locali, la musica quindi ma anche il vociare dei clienti fuori dalle attività:
“Il regolamento non incide sugli orari in sé – ha spiegato la comandante della Polizia Locale – ma entra nel merito dei comportamenti, per esempio su quanto riguarda il disturbo causato da rumori provenienti da abitazioni privati ad oggi non era possibile applicare sanzioni. Riguardo ai pubblici esercizi si stabilisce il principio generale che devono essere assicurati spazi idonei affinché l’attività rumorosa non si propaghi all’esterno del locale”.
La fascia tutelata è quella dalle 24 alle 7 della mattina “ma è possibile concordare delle deroghe – ha aggiunto Porta – viene fatto carico ai titolari di adottare quelle misure anche all’esterno” nell’area di pertinenza del locale per il rumore causato dai propri avventori.
Con quali criteri stabiliranno gli agenti se il rumore effettivamente causa disturbo? Si è chiesto Marco Caterisano, consigliere comunale e rappresentate degli esercenti:
“Gli accertamenti avviene in diversi modi, a seconda del singolo caso – ha spiegato la comandante – può capitare che il disturbo sia legato alla presenza di un avventore in stato di ubriachezza oppure dalla presenza di tante persone all’esterno che producono rumore, oppure ancora della musica ad alto volume. La rumorosità deve essere percepita dalla strada, se invece occorre fare ingresso in un’abitazione per valutare il disturbo arrecato al segnalante, allora viene interessata l’Arpa per le rilevazioni”.
Gli artisti di strada
Altro caso è quello degli artisti di strada, questione posta dal consigliere Alberto Anghileri, in particolare riguardo ai musicisti che si esibiscono in centro: il nuovo regolamento vieterà questa attività nelle vicinanze delle scuole, caserme, luoghi di culto negli orari delle celebrazioni, ospedali, case di riposo, cliniche, ambulatori e luoghi dove si può recare disturbo a chi lavora e a chi studia.
L’artista in ogni caso “non deve impedire la visibilità delle vetrine, ne intralciare gli accessi alle attività pubbliche – ha precisato la comandante – mantenere il posto pulito e non restare nello stesso spazio per più di un’ora. Non sarà consentito l’utilizzo di animali”.
Sono stabiliti degli orari in cui sarà possibile questa attività, la proposta in regolamento è quella della fascia 9.30-23.30 dal 1 maggio al 30 settembre e dalle 9,30 alle 20 dal 1 ottobre al 30 aprile. Oggi l’artista deve dare comunicazione preventiva in municipio ella sua presenza, anche tramite email, in futuro potrebbe essere necessaria una vera e propria autorizzazione, anche l’amministrazione comunale propenderebbe per mantenere l’obbligo della sola comunicazione.
Il decoro pubblico
Molti sono gli ambiti che il regolamento di Polizia Urbana va a normare, come il divieto di accensione dei barbecue o bracieri da cucina fuori dagli spazi consentiti (già previsto nel regolamento di Igiene pubblica e confermato anche nel testo in discussione) ma anche quello circolare per il centro città in costume da bagno o comunque con indumenti non adeguati. Prendere la tintarella in costume sarà consentito solo in aree individuate in maniera specifica.
Il regolamento andrebbe a prevedere anche “il divieto di tuffarsi nel lago da qualsiasi manufatto”, regola sulla quale il consigliere Alessio Dossi ha chiesto chiarimenti:
“Se io voglio avere un accesso a lago, non posso stare in costume per le ragioni dette, non posso sostare in alcuni punti per le stesse ragioni, ma entrare nel lago dal comune di lecco sarà possibile? Quali situazioni di buon senso saranno permesse?”
“La norma riguarda i comportamenti che possono essere pericolosi per la propria incolumità – ha spiegato la comandante aprendo ad eventuali modifiche del testo per meglio precisare – non riguarda comunque la balneazione che non è competenza di questo regolamento”.
Rientra nell’ambito del decoro pubblico la questione legata ai bivacchi dei senzatetto di cui regolamento obbliga alla rimozione quando si trovano sulla pubblica via. Un’attività, ha precisato la dirigente Porta, che viene eseguita con la collaborazione dei servizi sociali per prendere in carico le persone bisogne di assistenza.
Non sarà invece compreso nel regolamento comunale di Lecco, al contrario lo prevede la bozza redatta in Regione, il divieto di vendita di bevande in contenitori di vetro o in lattina. La misura, già adottata in alcune circostanze a Lecco, sarà eventualmente presa all’occorrenza con ordinanze temporanee, così come accaduto in passato.