“Stazioni sicure” con le Polizie Locali. Si spera nella proroga da Regione

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Grazie al contributo regionale, servizi straordinari degli agenti nelle aree delle stazioni.

Un presidio fisso a Lecco? “Non è possibile, non ci sono abbastanza risorse di personale”

LECCO – Ventiquattro comuni coinvolti, 180 servizi svolti dal pomeriggio fino a sera (in alcuni casi fino alle 2 di notte) per controllare i dintorni delle stazioni ferroviarie, luoghi spesso frequentati da piccola delinquenza e legati a problemi di degrado: è il progetto “Stazioni Sicure” che ha chiuso l’anno nella soddisfazione delle amministrazioni aderenti, i cui esiti sono stati comunicati in una conferenza stampa al municipio di Lecco, ente capofila.

Un’iniziativa che nasce dall’accordo di promozione della sicurezza siglato da Ministero dell’Interno con Anci e Regione Lombardia e che ha visto conferire all’area lecchese circa 50 mila euro di contributi da destinare al pagamento degli straordinari degli agenti di Polizia Locale impegnati in questi pattugliamenti ‘extra’.

Al centro il sindaco Gattinoni e il comandante Monica Porta

“Avevamo segnalato alle autorità competenti la necessità di maggiori controlli per quanto riguarda microcriminalità e questioni di spaccio” ha ricordato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, aprendo la conferenza di restituzione dei dati per l’anno conclusosi.

A presentarne i risultati è stata la comandante della Polizia Locale del capoluogo, Monica Porta, che ha sottolineato “l’entusiasmo e l’impegno nei colleghi. Molti piccoli comuni hanno deciso di lavorare in ordinario, quindi senza contributo da parte della Regione, pur di partecipare a questo progetto. Ogni comando – ha spiegato Monica Porta – ha individuato criticità e fasce orarie in cui effettuare il servizio, in alcuni casi con l’integrazione di pattuglie dei comuni vicini e questo ha creato occasione per un importante scambio di professionalità. Dove si sono svolti i servizi, la nostra presenza è servita da deterrente”.

Oltre ai pattugliamenti in stazione, ha spiegato la comandante Porta, sono stati effettuati anche posti di controllo di polizia stradale, 260 complessivamente che hanno consentito di controllare 2546 veicoli e accertare 220 sanzioni al codice della strada. Sono oltre 3,4 mila le persone identificate nelle stazioni e durante i controlli stradali. Numeri ben superiori agli obiettivi che si erano dati gli enti promotori. Per questo è stata espressa grande soddisfazione.

“Sono risultati importanti -. ha rimarcato Simona Piazza, vicesindaco e assessore alla Polizia Locale – da sottolineare il lavoro istituzionale svolto con Regione Lombardia e ringraziamo il consigliere Giacomo Zamperini per il tramite svolto. Un progetto che nella sua prima edizione aveva avuto adesioni più esigue e che ha conosciuto una partecipazione decisamente maggiore in questa seconda edizione”.

L’assessore Piazza auspica che “il progetto venga rifinanziato da Regione anche per il 2023 e che possa diventare un finanziamento stabile nei rapporti di sviluppo territoriale”. E’ l’auspicio anche degli altri amministratori comunali.

“Dalla cittadinanza abbiamo avuto riscontro di una maggiore sicurezza percepita” ha spiegato il sindaco di Colico, Monica Gilardi. “Dal Covid in avanti, i sindaci hanno imparato a lavorare bene insieme, il dato importante è quindi la sinergia tra le forze dell’ordine affinché le stazioni possano tornare ad essere dei simboli positivi” ha rimarcato Antonio Rusconi, sindaco di Valmadrera. Ha plaudito all’esito del progetto anche il prefetto Sergio Pomponio.

La speranza è dunque che giungano anche per il prossimo anno fondi regionali a garantire maggiori controlli nelle stazioni, anche perché al momento le amministrazioni comunali non sarebbero in grado sole di garantire questa attività. Neppure il capoluogo, dove la cronaca degli ultimi mesi ha offerto più episodi di cronaca nei dintorni della stazione.

Un presidio fisso? “Sarebbe bello, ma necessiterebbe un impegno di personale notevole – risponde la comandante Monica Porta – ad oggi non avremmo agenti a sufficienza. Occorre fare i conti con le spese del personale, siamo una delle aree del Comune e le assunzioni di nuovi agenti sono vincolate agli stessi limiti”.