Cellula Coscioni Lecco ha effettuato una nuova indagine per monitorare i depositi di Disposizioni Anticipate di Trattamento
Ben 49 comuni non forniscono alcun tipo di informazione, mentre 15 comuni forniscono informazioni errate
LECCO – Nei mesi scorsi, la Cellula Coscioni Lecco ha effettuato una nuova indagine per monitorare i depositi di Disposizioni Anticipate di Trattamento (il cosiddetto “biotestamento” o “testamento biologico”) in provincia di Lecco e il numero di Comuni che forniscono informazioni corrette, chiare, complete e facilmente accessibili sui propri siti internet.
Tale monitoraggio ha evidenziato un numero di depositi pari a 1.666 (in aumento del 60,5% rispetto alla precedente indagine del marzo 2022) e che solo 10 comuni su 84 forniscono ai propri cittadini informazioni corrette, chiare, complete e facilmente accessibili, mentre ben 49 non forniscono alcun tipo di informazione. Si tratta, paradossalmente, di una situazione in peggioramento rispetto al passato, forse in parte spiegabile con l’adozione dei nuovi siti istituzionali che ha comportato il cancellamento di pagine precedentemente esistenti.
Ad aggravare ulteriormente il quadro, vi è il fatto che 15 comuni forniscono informazioni errate (obbligatorietà della nomina del fiduciario, obbligatorietà della presenza fisica del fiduciario all’atto del deposito, richiesta di rimborsi spese, modulistica “non neutra”) e che quindi non ci si può esimere dal domandarsi con una certa preoccupazione che cosa effettivamente accada in quei 49 Comuni nei quali non ci è possibile verificare le procedure.
“La lenta diffusione di consapevolezza tra gli italiani rispetto al diritto di poter scegliere liberamente sulla propria vita, garantito dalla legge 219/2017, è senza dubbio legato alla mancanza di comunicazione istituzionale sul tema. Basti pensare che, laddove la nostra associazione ha organizzato momenti informativi, l’aumento del numero di depositi è risultato pari all’83%, contro il +51% dei Comuni in cui nulla è stato fatto. Un diritto nascosto equivale ad un diritto negato e per questo motivo non si fermerà la nostra attività di informazione e monitoraggio, a partire da un nuovo sollecito ai Comuni della provincia di Lecco affinché adempiano correttamente ai doveri informativi circa un servizio che sono tenuti a svolgere ai sensi della legge 219/2017″.
IL NUOVO RAPPORTO SUI DAT IN PROVINCIA DI LECCO STILATO DA CELLULA COSCIONI LECCO

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