Dal 20 maggio le prenotazioni del vaccino per i 40enni, dal 27 maggio i trentenni
I più giovani da giugno. Bertolaso: “Tutti i lombardi vaccinati prima delle vacanze”
MILANO – Guido Bertolaso, responsabile della campagna vaccinale lombarda, ne ha annunciato le prossime tappe, a partire dalle prenotazioni del vaccino per i quarantenni che non sarà da questo lunedì, come auspicato dal generale Figliuolo, ma slitterà solo di pochi giorni al 20 maggio.
“Aprire ai quarantenni da lunedì non ci risolverebbe nulla, anzi ci creerebbe un problema perché dovremmo spostare i cinquantenni ai primi di giugno – ha spiegato Bertolaso – abbiamo avuto 630 mila prenotazioni per la fascia 50-59 e avendo solo 85 mila dosi di vaccino al giorno, dovendo tenere la metà per i richiami, siamo costretti a rallentare la nostra capacità di inoculazione”.
“Abbiamo le agende piene, non ci sono buchi liberi e non abbiamo bisogno di fare ‘vax day’ che servono solo a camuffare il fatto che non si riescono a fare prenotazioni in modo coerente – ha aggiunto Bertolaso – Noi stessi lo abbiamo fatto per gli ottantenni perché avevamo bisogno di accelerare. Oggi non ci serve”.
Per lo stesso motivo, la quantità di vaccini a disposizione, non sarà possibile ora aprire anche alle vaccinazioni per le aziende. “Non abbiamo un vaccino di più – ha aggiunto Bertolaso – quando ne avremo partirà anche questa fase”.
Si va avanti quindi per fasce d’età: dopo i quarantenni sarà la volta delle persone tra i 30-39 anni dal 27 maggio mentre il 2 giugno si aprirà ai più giovani, dai 16 ai 29 anni.
“Una data non scelta casualmente quella del 2 Giugno, Festa della Repubblica – ha aggiunto Bertolaso – apriremo anche a quest’ultima categoria e così tutti i lombardi riceveranno la prima dose prima di andare in vacanza. Questo significa immunità di gregge, protezione e tranquillità sia nel viaggiare che nell’accogliere”.
L’assessore Letizia Moratti ha lodato il modello del grandi hub vaccinali e ha lanciato un appello affinché arrivino in Lombardia più dosi di vaccino per sfruttare al massimo la propria capacità vaccinale.