La commemorazione al Giglio, ex pizzeria della criminalità
Il sindaco: “Il male è un volto vicino. Come diceva Borsellino, lavoriamo per affermare la bellezza del fresco profumo di libertà”
LECCO – A trent’anni dalla strage di Via d’Amelio, Lecco commemora il suo legame con questo drammatico evento nel volto di Emanuela Loi, tra le prime agenti donna della Polizia di Stato assegnate al servizio di scorta e la prima a morire durante il servizio.
Quel 19 luglio del 1992, era insieme a Paolo Borsellino e ai colleghi che scortavano il magistrato, quando l’esplosione dell’autobomba alle 16.58 uccise lei con il giudice e gli agenti Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
Proprio ad Emanuela Loi è stato dedicato il centro civico “Il Giglio” di Lecco, ex pizzeria della ‘ndrangheta sequestrata negli anni Novanta e restituita alla collettività nel 2015, rinata come punto di riferimento per gli anziani del quartiere di Pescarenico.
“Celebriamo questo l’anniversario dei trent’anni della Strage di via D’Amelio in un luogo simbolico, abbiamo la soddisfazione di trovarci qui dove si è affermata giustizia – è intervenuto il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni – questo è un posto che traeva in inganno molti lecchesi, tra cui anche la mia famiglia, che qui venivano a mangiare perché la pizza era buona, dimostrazione che il male ha un volto vicino, perché altrimenti ne staremmo alla larga volentieri”.
Gattinoni ha rimarcato che “il compito delle istituzioni è portare avanti una battaglia quotidiana alle mafie ed affermare, come diceva Borsellino, ‘la bellezza del fresco profumo di libertà’ che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità’”.
Alla celebrazione hanno preso parte i referenti delle istituzioni locali, dei sindacati e delle forze dell’ordine. “I protagonisti di questa strage avevano la consapevolezza che condivisa che sarebbe ‘toccato’ a loro – ha rimarcato il viceprefetto aggiunto Mariano Scapolatello – La nostra sfida quotidiana è quella di fare bene il nostro lavoro, di non fare il passo indietro, di non trincerarsi dietro troppe cautele. Questo è quello che, a mio parere, questi eroi ci chiedono ed è quello che noi, istituzioni e cittadinanza, dobbiamo fare”.
“Questi anniversari devono essere da stimolo alle istituzioni perché si continui a cercare la verità ancora celata dietro queste stragi – è intervenuto il presidente del consiglio comunale, Roberto Nigriello – il fenomeno malavitoso va contrastato a tutti i livelli, non è solo un problema di criminalità ma anche politico ed economico. Tutte le istituzioni devono collaborare affinché avvenimento come questi non si ripetano. Allora, potremo lasciare qualcosa ai nostri figli”.