Sindaci amareggiati per lo stop inatteso: “Potremmo vaccinare tutti gli Over 80 in una ventina di giorni”
Il sindaco di Erve è il più duro: “Quante vite avremmo salvato se anche in questa cavolo di regione si fosse data priorità agli ultra ottantenni?”
CALOLZIOCORTE – “Siamo pronti, fate arrivare in fretta i vaccini”. Questo, in buona sostanza, il messaggio lanciato oggi pomeriggio dai sindaci della Valle San Martino e dell’Olginatese. Il centro vaccinale dedicato agli Over 80 allestito a tempo di record al palazzetto del Lavello di Calolziocorte è fermo al palo per la mancanza di vaccini: “Lo spazio l’abbiamo trovato, i medici ci sono e anche i volontari necessari per far funzionale tutto, ma manca la materia prima”.
Il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi ha introdotto la conferenza stampa a cui hanno partecipato i sindaci degli altri paesi che si appoggeranno alla struttura: Paolo Lozza (Vercurago), Giancarlo Valsecchi (Erve), Luca Pigazzini (Carenno), Paola Colombo (Monte Marenzo), Marco Passoni (Olginate) e Matteo Colombo (Valgreghentino), assente il sindaco di Garlate Giuseppe Conti.
“Purtroppo ieri ci è arrivata la comunicazione definitiva che il 26 marzo non potevamo cominciare e tutto slitta prevedibilmente alla settimana prossima – ha detto Ghezzi -. Spiace perché oltre al lavoro di allestimento della struttura avevamo coordinato anche tutte le strutture operative degli altri comuni con i volontari chiamati ad alternarsi qui per il funzionamento del centro. Stiamo parlando di una struttura funzionale che non è costata praticamente nulla, vogliamo ribadire che non è un centro vaccinale di serie B ma vale quanto gli altri e per i cittadini del territorio può essere molto utile. Chiediamo di non passare nel dimenticatoio perché, come abbiamo visto in altri comuni, questo è un modello che funziona”. Se arrivassero i vaccini il centro calolziese sarebbe in grado di concludere la prima somministrazione per gli Over 80 nel giro di una decina di giorni, altri dieci giorni servirebbero per i richiami: “Il centro (con due linee vaccinali attive) è in grado di somministrare fino a 140 vaccini al giorno“.
A uno a uno, poi, sono intervenuti tutti i sindaci unanimi nel ringraziare il comune di Calolziocorte, in particolare nelle persone degli assessori Dario Gandolfi e Cristina Valsecchi, per il lavoro svolto nell’allestimento degli spazi e nel coordinamento dei volontari. E’ stata proprio l’assessore alla Protezione Civile di Calolzio Valsecchi a ringraziare tutti i volontari: “Più di ottanta persone che si sono rese disponibili nei vari comuni, parliamo di Protezione Civile, Alpini e Carabinieri in congedo: tutti disponibili per fare qualcosa per la cittadinanza e per il territorio. Ci siamo e speriamo di poter cominciare al più presto”.
Il sindaco Paola Colombo – Monte Marenzo
“Ci siamo organizzato per andare incontro alle esigenze dei cittadini ed è veramente un dispiacere che, a due giorni dell’apertura, ci venga detto che i vaccini non ci sono. Si pensa che ci sia un’organizzazione dall’alto e invece questa regia sembra un po’ mancare. La cosa che ci dispiace di più sono tutti i disagi che sono costretti a subire i cittadini”.
Il sindaco Paolo Lozza – Vercurago
“Sarebbe molto importante avere delle informazioni chiare da veicolare alla cittadinanza. Noi riceviamo chiamate a cui non sappiamo rispondere in modo preciso e invece sarebbe necessario avere informazioni chiare per evitare disagi e dare certezze che è la cosa di cui hanno più bisogno i cittadini. Noi siamo disponibili, ma serve un supporto dagli organi competenti che stanno più in alto”.
Il sindaco Luca Pigazzini – Carenno
“La soluzione dei poli territoriali, abbiamo visto anche in altre realtà, è una soluzione che sta funzionando grazie alla collaborazione di sindaci, medici di base e volontari. Per gli Over 80 e le categorie fragili credo sia la soluzione alle problematiche connesse a una vaccinazione di massa come quella che dovremo affrontare. I più amareggiati sono i cittadini e il tema adesso sono le persone rimaste nel limbo: quelle persone che si sono iscritte per fare la vaccinazione a Calolzio, ma il centro non può aprire. Io porto la storia di una mia concittadina che ha ricevuto un Sms di chiamata per Sant’Omobono Terme: a 82 anni ci ha messo un’ora ad andare, una a tornare e un’ora in attesa del vaccino; non credo sia questa la soluzione ottimale del piano vaccinale italiano. Quello che le ho augurato è poter fare almeno il richiamo a Calolzio, speriamo di poter mantenere questa promessa”.
Il sindaco Matteo Colombo – Valgreghentino
“Con questa conferenza stampa vogliamo ribadire ancora una volta che noi sindaci siamo a disposizione. Nonostante il dispiacere per questa situazione l’obiettivo non è far polemica, ma il messaggio è che siamo pronti a lavorare anche per questo piano vaccinale e sappiamo bene come in Italia i comuni sappiano lavorare molto bene sui territori, specialmente se uniscono le forze come in questo caso. Le nostre amministrazioni sono pronte a fare quello che va fatto, dateci i vaccini”.
Il sindaco Giancarlo Valsecchi – Erve
“Io non sono arrabbiato, sono amareggiato. Questa mattina a Erve abbiamo avuto un morto di 83 anni di covid. Se si fosse data priorità agli ultra ottantenni anche in questa cavolo di regione magari qualche vita in più si sarebbe salvata”. E’ visibilmente emozionato il sindaco mentre pronuncia queste parole. La sua voce trema per la commozione e continua: “Non è possibile. Quanti sono gli ultra ottantenni vaccinati in questa regione? Che escano i numeri, non le balle che ci stanno raccontando. E quando il dottor Bertolaso dice che i sindaci giocano allo scaricabarile allora è meglio che ritorni a Roma a fare quello che faceva prima. Sentirsi accusare di una cosa simile è folle e assurdo. Queste cose dobbiamo dircele fuori dai denti”.
Il sindaco Marco Passoni – Olginate
“Voglio dire che siamo anche a disposizione per fare una cosa che al momento non ci viene permesso di fare: contattare tutti gli Over 80 che non si sono registrati, ma abbiamo bisogno degli elenchi. Non ci si può nasconder dietro al motivo della privacy, siamo sindaci e sappiamo come trattare i dati. Se vogliamo tutelare gli anziani dobbiamo essere nella condizione di poterli contattare e cercare di capire se non possono registrarsi perché non c’è nessuno che li assiste o se non vogliono. Questo è un altro pezzetto che noi sindaci possiamo e vogliamo fare, ma dobbiamo essere messi in condizione di agire perché altrimenti è impossibile avere un quadro della situazione. Questo stop sul centro vaccinale di Calolzio ci lascia senza parole, ma siamo fiduciosi che si possa presto cominciare”.
Dubbi sul futuro e vaccinazioni di massa
“Ci manca che compriamo i vaccini e abbiamo fatto tutto”, con una battuta i sindaci hanno spiegato che nemmeno loro hanno risposte sulla carenza di dosi che impedisce al centro vaccinale di aprire. “Non siamo noi che curiamo questo tema – ha aggiunto il sindaco di Carenno – ma è evidente che questo percorso ha avuto qualche problema”. Lo stesso sindaco ha avanzato anche dubbi sul futuro: “Adesso mancano i vaccini, ma non aspettiamo di avere i vaccini per porci il problema degli spazi, mi auguro che ci stiano già pensando. E, in questo caso, noi sindaci chiediamo di essere invitati al tavolo per collaborare alla soluzione dei problemi anche in vista delle vaccinazioni di massa. Se servono altri spazi ditecelo che ci attiviamo perché i sindaci sono sul territorio e lo conoscono meglio di chiunque altro”.
E proprio in vista delle vaccinazioni di massa c’era stato un interessamento per il Dancing Lavello, un’altra struttura che si prestava sotto vari aspetti logistici e che aveva dato la sua disponibilità, ma poi si è preferito guardare al Palataurus probabilmente perché più baricentrico rispetto alla città di Lecco.