Al via anche le vaccinazioni per gli ultraottantenni di Bellano, Colico, Dervio e Dorio
In dono una primula agli anziani vaccinati. Anche lo scrittore Andrea Vitali mette il camice bianco
BELLANO – Un nuovo punto vaccini per l’area del lago: è entrato in funzione oggi, mercoledì, il centro di vaccinazione per gli over 80 nella palestra di via Loreti a Bellano, struttura di riferimento anche per gli anziani di Dervio, Dorio e di Colico.
“Complessivamente sono 776 gli ultraottantenni dei quattro comuni già iscritti alla campagna vaccinale, a cui si aggiungeranno quelli che stanno aderendo ora – spiega il sindaco di Bellano, Antonio Rusconi – si effettueranno 126 vaccinazioni al giorno per un totale di sei giorni, escluso il fine settimana, andremo avanti quindi fino a mercoledì prossimo. Il 7 aprile, poi inizieranno i richiami per i sei giorni successivi. Contiamo di vaccinare almeno l’80% degli over 80 residenti”.
L’amministrazione comunale di Bellano ha pensato di offrire un floreale omaggio agli anziani che si vaccineranno: “Essendo il nostro un Comune ‘fiorito’ – titolo conferito alla cittadina lariana – abbiamo voluto regalare agli anziani una primula, simbolo di questa campagna vaccinale e anche di rinascita, speriamo possa essere di buon auspicio”.
Come è stato per altri centri vaccinali aperti sul territorio, anche a Bellano lo sforzo dei volontari è stato importante al fianco del personale del municipio e di ATS: per allestire gli spazi della palestra si sono dati da fare una ventina di volontari della Protezione Civile degli Alpini, al lavoro anche il personale delle associazioni di soccorso, per l’accoglienza e il trasporto degli anziani impossibilitati a spostarsi in autonomia.
Sono una decina invece i medici, suddivisi su turni, per l’anamnesi dei pazienti e per le vaccinazioni. Tra loro anche lo scrittore Andrea Vitali che, così come durante i mesi dell’emergenza, è tornato ad indossare il camice bianco.
“Lo ritengo quasi obbligatorio mettersi a disposizione, non avrei potuto fare diversamente – ci spiega Vitali – anche perché in provincia, ai confini del ‘regno’ per così dire, con i medici di base che scarseggiano è molto difficile organizzare cose di questo impegno”.
Per lo scrittore, quello che stiamo vivendo “è un momento particolarmente difficile, dura da talmente tanto tempo che ha usurato la resistenza psicologica delle persone. Noto purtroppo una certa intolleranza, un umore quasi vinto dinnanzi ad una situazione che sicuramente avrà il suo finale, anche se oggi la luce in fondo al tunnel non è così splendente”.