Doppio festeggiamento domenica a Colico: il 2 Giugno inaugurata la torre medioevale della località di Fontanedo
Visitabile per tutti i weekend, fino al 4 novembre
COLICO – Il Museo della Guerra Bianca, che a Colico gestisce già Forte Montecchio Nord e Forte Fuentes e, dal 2 giugno è gestore anche della restaurata Torre di Fontanedo, una bellissima torre medioevale che fu edificata nel 1357 da Barnabò Visconti e che contribuì ad avvisare le popolazioni locali delle possibili invasioni da lago e da terra.
Fu riqualificata durante il periodo della dominazione spagnola rimanendo attiva fino al XVIII Secolo nel complesso difensivo che faceva capo a Fuentes. Domenica 2 giugno, festa della Repubblica, è stata anche la festa della Torre di Fontanedo che ha calamitato l’attenzione di centinaia e centinaia di gitanti.
Per volontà del sindaco di Colico Monica Gilardi la Torre sarà da ora in poi aperta nei week-end fino al 4 novembre dalle 10 alle 18 e sarà gratuita per i residenti del paese. Per tutti gli altri il prezzo d’ingresso della torre didascalizzata dallo storico Nunzio Dego sarà di 3 euro (2 i ragazzi dai 6 ai 14 anni).
La festa del 2 giugno è risultata particolarmente riuscita per la partecipazione del gruppo musicale Birkin Tree (il più importante complesso di musica Irish italiano), e per i rievocatori voluti dalla Pro Loco Colico del presidente Tullio Cristini: una cinquantina di persone con splendidi costumi d’epoca cuciti a mano, uno per uno, dalle sarte della compagnia di rievocazione “La corte del Drago”.
Il responsabile dei Forti di Colico Stefano Cassinelli ha accolto il presidente del Museo della Guerra Bianca Walter Belotti che ha dichiarato:
“Siamo lieti e onorati di poter prendere in carico questa altra ‘stella’ del firmamento del Lario. Dopo Forte Montecchio e Fuentes, oltre alla Mina di Verceia (in Valtellina), gestiremo un’altra stella del turismo storico culturale della terra lecchese e valtellinese. Il mio grazie va al Comune di Colico, alla Regione e a Fondazione Cariplo ma anche a tutti i volontari che hanno contribuito a fare di questo restauro e di questa apertura un’occasione di rilancio del turismo e della conoscenza storica dei luoghi lombardi”.