Esino. Dopo la frana, parla il sindaco Pensa: “Servono risorse contro il rischio idrogeologico”

Tempo di lettura: 5 minuti
Pietro Pensa, sindaco di Esino Lario
Pietro Pensa, sindaco di Esino Lario

La richiesta del primo cittadino a Regione Lombardia e al Ministero degli Interni

“Come ente abbiamo disposto tre progetti di messa in sicurezza per i quali chiediamo finanziamenti, ancora senza esito. La speranza, dopo i recenti episodi, è di vederli presto accolti”

ESINO – Decantato soprattutto per le bellezze naturalistiche che lo circondano, il territorio lecchese sta mostrando nelle ultime settimane il suo lato più fragile e forse meno raccontato: quello di una zona a forte rischio idrogeologico. A darne evidenza sono state soprattutto le due frane susseguitesi prima sulla strada per Esino, nota anche come SS753, la sera dello scorso 4 dicembre, poi sulla nuova Lecco-Ballabio nel primo pomeriggio di venerdì 9 dicembre, dove un enorme smottamento ha invaso la carreggiata, per fortuna senza provocare vittime, rendendola inaccessibile per almeno un mese. Questo parlando solo degli episodi più prossimi, senza dimenticare l’altro recente distacco di masse rocciose dal Monte Due Mani in ottobre, che ha rischiato di colpire anche alcune abitazioni di Ballabio, in Valsassina.

Situazioni per certi versi inevitabili quando si ha a che fare con elementi incontrollabili come quelli naturali, il più delle volte imprevedibili, ma comunque contenibili con i dovuti interventi e accortezze. Ed è proprio una richiesta d’azione che Pietro Pensa, sindaco di Esino, ha inviato il giorno immediatamente successivo alla frana sulla SS753 agli organi competenti di Regione Lombardia e al Ministero degli Interni, per ottenere i fondi necessari alla realizzazione di opere di ripristino e messa in sicurezza del territorio. Una sollecitazione che è risultata ancora più urgente dopo il grave evento avvenuto sulla nuova Lecco-Ballabio, che certamente non sarà l’ultimo a verificarsi nel circondario.

Solo il Comune di Esino in passato è stato interessato da altri accadimenti simili, come spiega il primo cittadino: “Quattro anni fa, quando la strada era ancora provinciale prima che passasse sotto la competenza di Anas, una grossa frana ha investito la carreggiata al livello dei km 15 e 16, lungo un tornante. La via è rimasta inaccessibile per un anno e mezzo perché i lavori per ripristinarla si sono rivelati estremamente complessi. Questo e la frana risalente a poco più di una settimana fa, rimangono gli episodi di dissesto più significativi intercorsi sotto il mio mandato”.

Perledo Esino Lario caduta sassi
Frana del 4 dicembre sulla SS753

Anche lo smottamento del 4 dicembre ha richiesto una serie di opere prima di rendere possibile la riapertura del tratto coinvolto, questa volta molto più celeri: “In tre giorni Anas ha rimesso in sicurezza la strada, e ne continuerà il monitoraggio lungo tutti i 24 km. A dimostrarsi efficiente non è stata solo la società gestore, ma anche le istituzioni come la presidente della Provincia Alessandra Hofmann, il presidente dell’Autotrasporti Colombo e il 118, che nei giorni immediatamente successivi all’episodio mi hanno aiutato a risolvere il problema e ad alleviare i disagi per la popolazione. Un grazie anche alla Prefettura, in particolare alla Dott.ssa Motolese che ha sempre chiamato per avere notizie: questo significa essere vicini al paese”.

Indiscutibile per Pensa l’operato di chi è intervenuto per sanare i danni della frana, per quanto anche alla prevenzione, secondo il primo cittadino di Esino, bisogna dare primaria importanza: “La lettera di attenzione da me redatta vuole mettere in evidenza quella che è l’attuale situazione, ovvero che come ente abbiamo depositato tre progetti di messa in sicurezza per i quali richiediamo risorse economiche funzionali a renderli possibili“.

Frana sull’allora sp65 tra il bivio di Cainallo e l’abitato di Parlasco

Nello specifico, i progetti di cui parla il sindaco, realizzati da un geologo e proposti in vari bandi senza per il momento aver ricevuto alcun esito, interessano diversi punti del territorio: il primo, e anche quello più urgente, compete alla salvaguardia del paese ed è stato predisposto dopo il forte temporale avvenuto il 31 luglio 2021, quando fiumi d’acqua hanno invaso Esino e rimosso il porfido sul 60% della superficie viabilistica. Un altro interessa la strada comunale per Ortanella, dove da tre anni è in corso una frana, e l’ultimo la zona del depuratore situato in valle. In due di questi casi il sindaco è riuscito a ‘tamponare’ la situazione grazie al recupero di risorse, chiudendo i buchi nel porfido provocati dal forte acquazzone con il cemento per scongiurare eventuali cadute, anche se, come spiega, “non risolvendo il problema a monte, al prossimo maltempo i fiumi causeranno nuovamente danni”. Un altro intervento di minima ha coinvolto la zona depuratore, dove sono state sistemate tre briglie ed è stato salvaguardato il collegamento della fognatura dall’area est all’area ovest di Esino.

“Il nostro paese – prosegue Pensa – è troppo piccolo per avere la possibilità di stanziare soldi in questi lavori: tutti insieme gli interventi richiederebbero 900 mila euro, tenendo conto dei prezzi in vigore lo scorso anno, a cui probabilmente ora andrebbe aggiunto un rincaro pari almeno al 20%. Solo il primo progetto, relativo al paese, costerebbe 450-500 mila euro. Contando che abbiamo un bilancio di 700 mila euro, risulta impensabile muoverci da soli, e la frana mi ha indotto a riflettere su quanto sta accadendo non solo a Esino e nel lecchese, ma in tutto il territorio italiano, e sull’importanza di simili opere”.

Così conclude: “La speranza dei sindaci in zone fragili come la nostra, che ha bisogno di essere costantemente monitorata, è vedere finanziati ed eseguiti progetti di messa in sicurezza contro il rischio idrogeologico. Consiglio a chi ne ha la possibilità di provare a trovare un modo per farlo, stanziando le risorse in questo ambito, dove ci sono evidenti criticità. E qualora non ci dovessero essere, si escogiterà un sistema per averle”.

LA LETTERA DEL SINDACO DI ESINO PIETRO PENSA